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Lotto 10, Pip, art. 51 e Prg: tutto nelle mani del commissario Provvedimenti attesi, ma congelati dalla crisi comunale
15 ottobre 2000

di Francesco del Rosso Per il commissario prefettizio dott. Antonella Bellomo, si prospetta un incarico non facile la gestione della nostra città fino alle prossime elezioni di primavera. Amministrare con atti “monocratici” una città come Molfetta è di per sè impegnativo, figurarsi con provvedimenti, già avviati dal Consiglio comunale, che per la loro valenza sarebbe riduttivo definirli di normale amministrazione. Stiamo parlando di questioni come il Lotto 10, il Piano insediamenti produttivi (Pip), l’art. 51 e il Piano regolatore generale. Lotto 10 e Nuova zona artigianale Nel mese di giugno, il Consiglio comunale aveva approvato la proposta d’adozione del nuovo Piano particolareggiato del lotto 10, al fine di ristabilire un quadro formale di riferimento, dopo la bocciatura del Consiglio di Stato del vecchio Piano particolareggiato che di conseguenza rendeva nulle alcune licenze edilizie. Il nuovo piano proposto prevede la rimodulazione del Lotto 10 ad area standard, cioè comprensiva di servizi (verde, scuole, marciapiedi, strade, ecc…), onere delle aree per i servizi a carico dei concessionari delle licenze edilizie (costruttori) e infine intervento di ripristino dello scorrimento delle acque della lama. Un provvedimento atteso da quei cittadini che avevano comprato casa, su cui ipoteticamente potrebbe incombere un atto di demolizione. Ma l’iter burocratico del provvedimento non è ancora concluso, infatti, dopo le osservazioni dei cittadini, per essere efficace deve essere adattato definitivamente dal Consiglio comunale. Questo non è stato possibile e ora la palla passa al Commissario. Stesso discorso per la nuova zona artigianale. In estate il Consiglio comunale aveva approvato l’espansione della Zona artigianale per favorire l’ampliamento e l’insediamento di nuove aziende. La Giunta comunale nell’ultima seduta ha decretato l’assegnazione dei lotti per 32 imprese, un provvedimento atteso da quelle aziende che, concorrendo al bando della 488 in scadenza a fine ottobre, possono inserire i costi di acquisto suolo e realizzazione dei manufatti tra gli investimenti finanziabili. Su questi due atti amministrativi alcuni dei “17 cavalieri dell’apocalisse” (che con le loro dimissioni hanno decretato lo scioglimento della massima assise cittadina), sono convinti e sperano che il Commissario non si esprima, demandando tutto al prossimo Consiglio comunale. Ovviamente è di diverso avviso chi su questi atti ha lavorato. Art. 51 Altra questione spinosa è le assegnazione dei suoli alle cooperative edilizie che concorrono al bando relativo all’art. 51. In un’intervista rilasciata a QUINDICI (vedi numero di Settembre), l’allora assessore all’Urbanistica avv. Franco Cives, aveva dichiarato che si stava procedendo alle prime 26 assegnazioni dei suoli. Inoltre l’assessore rilevava che ben 46 cooperative erano state sin dal mese di aprile sollecitate a presentare la documentazione relativa ai diritti soggettivi dei soci. Ma di queste 46, solo 12 avevano presentato la relativa documentazione. Un fatto per alcuni strano, non per noi di QUINDICI che all’indomani della pubblicazione delle cooperative e dei relativi soci, avevamo evidenziato la presenza di persone notoriamente conosciute come più che benestanti (alcune delle quali pontificano ancora in qualche tv locale, ndr) e quindi non in possesso dei requisiti richiesti. Su tale questione il Commissario dovrà decidere se far proseguire l’iter. Una scelta non senza conseguenze perché se decide di andare avanti, molte cooperative dovrebbero essere escluse dal bando, ed entro la fine dell’anno non ci dovrebbero essere ostacoli per assegnare i primi suoli alle cooperative aventi diritto. Mentre se farà il contrario, spetterà alla prossima amministrazione comunale decidere e passeranno altri mesi invano per le cooperative. Piano regolatore generale Più complessa la questione del Prg. Per capirci qualcosa è opportuno riepilogare la vicenda. Nell’aprile scorso la Regione, dopo 3 anni e in piena campagna elettorale, tirò fuori dal cassetto il Prg di Molfetta con le osservazioni e le determinazioni. La vicenda alimentò un certo ottimismo perché le osservazioni della Regione non intaccavano l’impianto complessivo del Piano. La Giunta Minervini dette mandato agli uffici tecnici di adeguare il Prg alle osservazioni della Regione non designando consulenze esterne, per presentarlo al più presto al Consiglio comunale per l’approvazione. Una scelta che la città si attendeva. E’ vero che il clima politico era più rovente del solleone d’agosto, ma la sensazione che si avvertiva era che il Prg sarebbe andato in porto. Invece, sul finire dell’estate, la politica dell’opportunismo e del trasformismo è entrata prepotentemente nella vicenda. E così l’opposizione e alcuni consiglieri della maggioranza hanno portato a termine un vecchio disegno tanto atteso: mandare a casa Guglielmo Minervini. Lo hanno fatto nella maniera più oscura: è prevalso il livore e l’odio personale, anche a costo di mandare alle ortiche tutto il resto e gli interessi della città. Infatti, 17 consiglieri prima hanno approvato un ordine del giorno in cui davano mandato agli uffici tecnici di adeguare il Prg alle osservazione della Regione, e poi si sono dimessi in massa decretando così la fine anticipata dell’esperienza amministrativa del Minervini-bis. Secondo i 17 “congiurati” il Prg era stato licenziato dal Consiglio comunale, per gli altri invece no. Anche questa patata bollente ora è nelle mani del Commissario prefettizio, che si trova di fronte ad un atto di volontà del Consiglio comunale, ma l’efficacia dello strumento adottato (ordine del giorno) è tutta da verificare. Certo, considerando la valenza di questi provvedimenti, lo scioglimento del Consiglio comunale per alcuni è arrivato come un toccasana, nella speranza di rivedere tutto nel prossimo Consiglio comunale, magari con altri soggetti più affini ai propri interessi. Su queste questioni cosa farà il Commissario? Si laverà le mani o porterà avanti i provvedimenti? Insomma, siamo di fronte ad un Commissario burocrate o tecnocrate? La risposta l’avremo nelle prossime settimane.
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