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Libertas, un 2014 poco diverso dalla stagione 2013?
15 gennaio 2014

Non vedeva l’ora di archiviarla, la Libertas Molfetta, questa stagione 2013 inaspettatamente divenuta col passare delle partite disastrosa. Pochi momenti di gloria, di esaltazione, e poi il tonfo che di rumore ne ha fatto tanto perché, neppure abbassando al minimo e progressivamente l’asticella, è stato centrato uno straccio di obbiettivo. Addio promozione diretta in Serie D e addio promozione della stessa per mezzo dei play off. Niente salto di categoria e quindi niente festeggiamenti a fronte di una squadra da rifare da zero, o quasi, coi pezzi da novanta lungodegenti e attempati, e poco funzionali come pilastri su cui basare una ricostruzione. Un disastro di dimensioni bibliche che vedeva protagonisti Lanza e l’ormai ex mister Sisto, ambizioso ma sfortunato condottiero che per un attimo, dopo l’ottimo inizio di stagione, era stato osannato come la più brillante intuizione del presidente. Le quotazioni dell’allenatore (a causa dei numerosi passi falsi nella seconda metà di stagione) però sono precipitate in fretta. Criticato per non aver dato un gioco e un’identità alla squadra cambiando troppo spesso moduli e formazioni, con quella che i suoi estimatori chiamano ‘duttilità’ e i suoi detrattori ‘insicurezza’. Gli si imputava inoltre l’essersi incaponito su alcune scelte tecnico-tattiche che non si sono rivelate brillantissime e men che meno risolutive. Per una squadra la condivisione di meriti e demeriti tra tutti gli elementi che la formano è un presupposto fondamentale. Individuare un responsabile che abbia più colpe di altri in questo fallimento non è stato semplice. Forse qualche colpa è anche del carattere vulcanico del presidente Lanza, protagonista di decisioni clamorose come il cambio di allenatore (senza alcuna logica) prima che la Libertas disputasse i play off promozione. Solo grazie alla presa di posizione del resto della squadra, il presidente Lanza tornò sui suoi passi richiamando l’allenatore che fino a quel momento aveva allenato la compagine molfettese. Certo, i guai della truppa biancorossa non erano novità dell’ultima ora. Un ko tira l’altro e tutti assieme creano un vuoto così grande e profondo da mettere i brividi. Rimangono le recriminazioni per scelte evidentemente sbagliate sul mercato ma non solo e un numero imprecisato di dubbi e domande circa il futuro della squadra. Il futuro (stagione 2013/2014) è cominciato con una rivoluzione tecnica e non solo. Infatti il patron Mauro Lanza, ha affidato la guida tecnica della squadra molfettese all’ex allenatore del Corato, Lele Loconsole (dimessosi dopo la sconfitta per 1-0 contro l’Ascoli Satriano). È proprio da quest’ultimo che si era dato avvio ad un processo di rinnovamento totale. Tanti giovani di talento con l’obiettivo di tentare nuovamente la scalata alla serie D. La Libertas è nel mezzo di un passaggio stagionale vissuto già un anno fa: qualcuno comincia a mugugnare contro la gestione Lanza, il gioco comincia a scarseggiare e i suoi interpreti sembrano non essere quella nuova generazione di talenti tanto acclamata ad inizio stagione. L’allenatore, ottimo professionista, grande conoscitore di calcio ma lasciato solo, è scivolato sempre più lungo quella pericolosa china dell’alibi che porta alla paralisi. Certo, il gruppo è giovane e Lanza non è un presidente facilmente gestibile sotto il profilo caratteriale. E’ arrivato al punto di giustificare gli impacci di delle ultime giornate con una presa di posizione razionale non solo da parte dell’allenatore. Dimettersi, vuol dire ammettere la propria impotenza, messaggio pericoloso per la squadra e per la proprietà. La stagione 2013-2014 ad sembra assumere sempre più le sembianze di un film già visto poco più di un anno fa. Una cosa è nota a tutti: le rivoluzioni non sempre sono proficue soprattutto nel calcio.

Autore: Andrea Saverio Teofrasto
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