MOLFETTA - Dopo aver visionato personalmente tutte le partite del girone di andata del campionato di Eccellenza Pugliese che hanno riguardato la Libertas Molfetta e dopo una assenza durata ventanni circa dalle categorie Regionali, ho maturato l'idea di parametrare ciò che avevo visto con la mia esperienza passata.
Quindi oggi scrivo per questa testata giornalistica per fare una disamina di cosa è oggi il Calcio a Molfetta.
Vero è che argomentare di Calcio a Molfetta per me risulta piuttosto complicato, in quanto i miei paramentri sono fermi al mio calcio, ovvero quello della serie C/2 dell'anno 1999. Ma nel silenzio della Tribuna e con il conforto dei miei fedeli "amici pallonari" ho aggiustato i miei assi cartesiani per poter esprimere, in maniera equilibrata, un mio punto di vista sul Calcio a Molfetta.
Il primato della Libertas Molfetta è un primato costruito soprattutto sulle prestazioni lontane dal Paolo Poli. Infatti la struttura della compagine mette in evidenza le sue migliori caratteristiche fuori casa: difesa forte centralmente, copertura bassa del centrocampo adeguata e davanti tre corridori che al primo rilancio (ai miei tempi si chiamava "palla lunga e… pedalare") impensieriscono le difese avversarie con la loro velocità o forza fisica.
Quando si tratta di far gioco il gioco si fa duro, ma più che duro difficile. Pertanto, al di là di fenomeni sporadici atmosferici, di gioco se ne è visto poco. Molte realizzazioni con palla da fermo ovvero in azione di angolo o punizione, molti gol in azioni di contropiede, ma poche o meglio sporadiche azioni di squadra che hanno condotto alla realizzazione.
Il Campionato di Eccellenza Pugliese mi sembra di modesto livello, complessivo. Non c'è stata una squadra che personalmente mi ha dato l’impressione che " giocasse al Pallone". Qualche singola giocata, ma nulla da ricordare. Soprattutto nelle due ultime partite casalinghe si è subito notata l’inconsistenza.
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