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Liberi e Uguali a Molfetta: la Sinistra Italiana e le sue proposte
Nico Bavaro e Gano Cataldo
18 dicembre 2017

MOLFETTA - Una realtà socialmente utile e politicamente efficace di risposta all'ambiguità del Movimento Cinque Stelle e alle prese di posizione di un PD che non è più di Sinistra: così si presenta alla nostra città la proposta di Pietro Grasso, leader della lista Liberi e Uguali, lanciata a Roma lo scorso 3 dicembre.

A discuterne a Molfetta presso la Sala Stampa di Palazzo Giovene, Paola Natalicchio, consigliere comunale e membro della segreteria nazionale di Sinistra Italiana, Nico Bavaro, segretario pugliese di Sinistra Italiana e Gano Cataldo, componente della segreteria regionale SI, durante un'assemblea aperta a tutti coloro che vogliono darsi un'alternativa. Un'alternativa che non sia il liberalismo o il fascismo, un'alternativa che non si concretizzi nell'astensionismo, ma che possa radicarsi nel territorio per restituire ai cittadini la speranza di una ricostruzione. 

A partire dalle note dolenti di un governo che non funziona, quali possono essere il lavoro e la costituzione, la lista Liberi e Uguali vuole distinguersi per i valori su cui si fonda e per l'interesse verso una società che si trasforma e che, in quanto numerosa, presenta divergenze. Ma proprio queste naturali divergenze rappresentano per il partito politico un punto di forza: la democrazia ha bisogno di idee diverse, lo ha già dimostrato la rivoluzione inglese del 1600, pronte a collaborare e a trovare punti di incontro.

«Vogliamo ripartire con l'umiltà e con l'entusiasmo di un circolo attivo, operativo, che abbia a cuore l'impatto ambientale e tutte le altre problematiche della città», spiega la Natalicchio, con un cenno alla figura di Pietro Grasso, grazie al quale questa è una partita tutta da giocare. E da giocare non solo in vista della prossima campagna elettorale, ma soprattutto in vista dell'istituzione di un punto di riferimento tangibile, dal quale i lavoratori a nero e i giovani sfiduciati possano sentirsi rappresentati. 

«No taxation without representation» era il motto dei coloni americani che insorsero per dimostrare il proprio dissenso verso le tasse imposte dalla Corona britannica, all'interno della quale non avevano alcun rappresentante; un motto che oggi potrebbe essere tradotto in "No voting without representation" visto che la maggior parte dei cittadini di Sinistra, non riconoscendosi più nei propri rappresentanti, scelgono di astenersi dal voto. E nel frattempo lo sfruttamento va avanti, la povertà cresce, la giustizia si ribalta. 

«Dobbiamo essere noi a ribaltare la situazione, intervenendo e proponendo» ribadisce Cataldo.

«Mentre l’Italia continua a fare del licenziamento e della noncuranza dell’ambiente un punto all’ordine del giorno, come nel caso della Bosch, in Francia entro il 2040 sparirà il diesel e ci si è già attivati per la disposizione di mezzi elettrici. Il nostro Paese dov'è? Per quanto ancora dovrà rimanere indietro rispetto all’Europa?», così si esprime Bavaro.

In un intervento del pubblico, che si apre con il "finalmente" di chi ha dovuto aspettare tanto prima di intravedere un barlume di cambiamento, sono state sollevate quattro emergenze a Molfetta: i giovani, la povertà, la scuola e la legalità.

I giovani che di politica non si interessano, non conoscono nulla, la povertà dilaniante che spinge chi non ha più nulla da perdere a rubare, la scuola italiana che con la riforma renziana della "Buona Scuola" e con l’Alternanza scuola-lavoro che in molti casi rappresenta uno sfruttamento senza salario, sta perdendo sempre più di vista gli obiettivi della didattica, e la legalità, che tutela ogni tipo di ingiustizia. Si pensi ai concorsi pubblici, per passare ai quali bisogna vendersi o addirittura prostrarsi; si pensi alle raccomandazioni, che privilegiano l'élite a discapito della stragrande maggioranza della popolazione che soffre nel silenzio di una crisi dirompente dal punto di vista economico e sociale.

Ma se come affermava Locke, "la mente è un foglio bianco su cui solo l'esperienza può scrivere", allora sì che è il momento di far valere il nostro essere liberi ed uguali. 

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