Lettera aperta del candidato sindaco a Molfetta, Mino Salvemini: per amore della città nessuno può restare indifferente
MOLFETTA - Il candidato sindaco a Molfetta, Mino Salvemini, ha inviato una lettera aperta ai cittadini.
Ecco il testo:
«Il 27 aprile si decide chi amministrerà Molfetta per i prossimi cinque anni.
Si decide quale idea di città verrà perseguita, costruita, realizzata.
Si decide il nostro futuro e quello dei nostri figli.
Oggi sono rimaste in campo due sole opzioni, due prospettive diverse e inconciliabili.
Ci sono due candidati sindaci con le loro storie personali a confronto e i loro programmi che non possono essere considerati intercambiabili. Perché tali non sono.
E questa volta abbiamo dalla nostra il fatto che il voto potrà essere veramente libero, non solo perché non condizionato da pressioni più o meno nobili, ma perché non potrà essere in alcun modo controllato.
È un'occasione unica per imporre il cambiamento a Molfetta e non ci si può chiamare fuori. Nessuno può lavarsene le mani e restare a guardare.
Dinnanzi a questa scelta le coscienze di tutti sono chiamate a interrogarsi e a prendere parte.
A stare o di qua o di là, dov'è evidente una concentrazione di potere politico ed economico che sta strozzando la città.
Chi decide di non scegliere, in realtà, lascia che le cose continuino a essere esattamente così come sono. Chi decide di non scegliere, in realtà, sceglie, e favorisce, consapevolmente o inconsapevolmente, una precisa opzione tra quelle in campo.
Per questo dico che non si può restare indifferenti, perché la differenza tra un'idea padronale della politica, che non accetta né permette alcuna forma di opposizione, e una volta al ripristino della democrazia e al perseguimento dell'interesse pubblico c'è, e peserà come un macigno sulle scelte che riguarderanno il destino di questa città.
Negli ultimi anni vi è stato un progressivo, insopportabile degrado dell'etica pubblica che va fermato: deve essere chiaro a tutti che se non contrastiamo questa deriva, sarà sempre peggio.
Molfetta ha bisogno di cura e di attenzione, di rispetto e di amore, parole che la politica troppo spesso tende a dimenticare, se non a irridere.
Molfetta ha bisogno di chi valorizzi le sue risorse (umane, storiche, paesaggistiche prima che finanziarie). Molfetta ha bisogno di chi voglia difendere da ogni genere di aggressione l'ambiente, le sue coste, il suo agro.
Di chi voglia aiutare i più deboli.
Di chi sappia garantire trasparenza nell'attività amministrativa e partecipazione nei processi decisionali.
Molfetta ha bisogno di una speranza. Perché questa è casa nostra. Non cosa sua.
Ed è per amore della città che chiedo il sostegno di tutti i sinceri democratici, anche di coloro che non hanno sostenuto la mia candidatura al primo turno.
Non è una delega in bianco, quella che voglio. Ma un atto di fiducia a fronte di impegni concreti, innanzitutto sul piano etico, della legalità (con l'elezione immediata del Difensore Civico e la restituzione al Consiglio Comunale di quella centralità istituzionale che in questi anni ha perduto in favore degli studi professionali o dei “salotti buoni”), della trasparenza (con il libero accesso agli atti da parte di tutti e la pubblicazione sul sito Internet del Comune di tutta la sequenza procedimentale che riguarda gare di appalto, affidamento di servizi e ogni altra procedura a evidenza pubblica) e della partecipazione (con il Bilancio Sociale e il Bilancio Partecipato, oltre a incontri periodici di rendiconto del Sindaco alla cittadinanza sulle attività svolte).
Impegni che sono scritti nel mio programma al quale mi atterrò scrupolosamente. Senza deroga alcuna. Costi quel che costi».