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Legambiente Molfetta: la condotta sottomarina di Torre Calderina non è prioritaria
02 marzo 2018

MOLFETTA  - In occasione della conferenza stampa tenutasi martedì 20 febbraio al Comune di Molfetta che ha visto la partecipazione della Regione Puglia, del Comune ospitante, di A.I.P. e di A.Q.P., è stato presentato “lo schema di gestione circolare della risorsa idrica” volta a migliorare il ciclo di depurazione e smaltimento dei reflui ed il riutilizzo della risorsa idrica depurata attraverso il suo affinamento, http://www.aip.gov.it/news/389-molfetta-presentazione-gestione-circolare-della-risorsa-idrica.html

 Nel corso dell’incontro la Consigliera del Presidente con delega ai Lavori Pubblici e Tutela delle Acque Anna Maria Curcuruto, dopo averlo presentato, ha ribadito la priorità della realizzazione della condotta sottomarina.

 «Come Circolo Legambiente di Molfetta – dice un comunicato del presidente Marco Di Stefano -, non capiamo per quale motivo, a fronte di un intervento complessivo di quasi € 73.000.000, non si considerino prioritarie le opere di adeguamento e miglioramento degli impianti di depurazione di Molfetta, Bisceglie, Corato, Terlizzi e Ruvo di Puglia ed il revamping degli impianti di affinamento delle acque reflue di Molfetta e Ruvo, Corato e Terlizzi oltre alla realizzazione di quello al servizio del depuratore di Bisceglie.

 Ricordiamo che il Comitato regionale per la VIA ha espresso forti dubbi sul progetto della condotta.

 Rimaniamo senza parole di fronte alla posizione dell’amministrazione Minervini che tramite l’Assessore Caputo ha dato parere favorevole alla realizzazione della condotta, smentendo il diniego alla stessa espresso nelle conferenze di servizi indette dall’Aip il 13 ottobre 2017 ed il 12 gennaio 2018 ed allineandosi alla precedente amministrazione.

 Pur riconoscendo la volontà della Regione Puglia, di Aip e Aqp insieme ai comuni interessati di ragionare, finalmente, in maniera pianificata su depurazione e riutilizzo delle acque reflue, non possiamo che confermare la nostra contrarietà al progetto della condotta, ribadendolo in tutte le sedi opportune.

 Parlare di recupero dell’area di Torre Calderina, approvando un progetto così impattante per la stessa ci sembra contraddittorio, a fronte delle criticità emerse durante l’inchiesta pubblica indetta dalla Regione Puglia e le successive valutazioni d’impatto ambientale».

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