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Le primarie del centro-sinistra a Molfetta: l'occasione per ricominciare uniti Considerazioni sull'invito di Paola Natacchio alle primarie per il candidato sindaco
27 marzo 2013

Mi sono per lungo tempo astenuto dal commentare la situazione politica molfettese, forse anche per evitare l’imbarazzo legato all’incapacità di leggere un processo quantomai frastagliato e poco decifrabile.
Il fallimento di un proposito, nel centro-sinistra, di discussione di un progetto e di una visione di città, che interpretasse le esigenze e le peculiarità del momento storico che la città sta vivendo, e da cui emergesse una figura che sintetizzasse la prospettiva politica nel passaggio elettorale, ha determinato una frammentazione terribile. Quel fallimento è riconducibile alla fine del cantiere del centro-sinistra, inaugurato da PD; SEL e Rifondazione Comunista, insieme a movimenti e associazioni. Da allora, le dinamiche di designazione dei candidati, proprio perché staccate necessariamente dal processo di discussione e di sintesi politica, hanno seguito la direzione inversa. Nonostante questo, è impossibile negare che il coinvolgimento della società civile è avvenuto. Questo proprio a seguito dell’individuazione di Paola Natalicchio come candidato di SEL, PD e Movimento delle Donne, grazie alle capacità del candidato e ai temi politici in gioco.
Ma sarebbe ingiusto non riconoscere a Rifondazione Comunista un radicamento forte nel territorio, frutto della presenza nei vari momenti di partecipazione e di attivazione cittadina, sui fronti della cultura, del consumo del suolo, ecc. E, del resto, anche il movimento civico “Linea Diritta” ha coinvolto numerosissimi giovani, grazie al rigore con cui Bepi Maralfa si batte sul tema della giustizia e della legalità che, per quanto non possa essere assolutizzato, si rivela a Molfetta, in questo periodo, di particolare urgenza.
Forse, allora, l’errore che ha impedito l’unità della sinistra è proprio nel metodo, che anziché partire dalla discussione per fare sintesi, ha tentato di unificare a posteriori, in maniera spesso forzata, a causa del fallimento iniziale. Un fallimento fondamentale, che ha evidenziato l’incapacità di elaborazione e di confronto, a cui solo la chiusura ha potuto porre rimedio, subordinando la partecipazione alla scelta del “leader”, che in nessun caso ha saputo portare fino in fondo la proprie funzioni unificanti.
L’idea delle primarie, lanciata da Paola Natalicchio, è allora una sfida fondamentale per tutto il centro-sinistra. Non è il rimedio universale, perché le colpe andrebbero rintracciate mesi addietro, ma certamente un “correttivo” utile. Che cerca di ricostruire a posteriori ciò che doveva essere posto come base di partenza per ogni progetto politico alternativo al centro-destra. Quello di una sinistra forte, radicata nel territorio, animata da un’idea di città, che rimettesse in questione le logiche affaristiche di amministrazione degli spazi, che vedesse nel lavoro il fattore fondamentale di realizzazione della persona, che riconoscesse nella cultura il momento peculiare di maturazione dello spirito di una comunità.
Tutto questo doveva essere la premessa. Ma le primarie possono provare a rimettere i temi politici alla discussione con la cittadinanza. Quella che doveva essere protagonista delle decisioni dal primo momento ma che, nonostante tutto, continua ad aver voglia di cambiare pagina. Per concedere a Molfetta un nuovo inizio.
 
© Riproduzione riservata
 
Autore: Giacomo Pisani
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REWIND-...pregherei i partecipanti al forum di Quindici on-line (e non solo) di RILEGGERSI le dichiarazioni pubbliche rilasciate, nelle ultime settimane, dalla Natalicchio e i PALETTI posti dalla stessa su una eventuale convergenza. Fatto? Bene...proprio alla luce delle suddette è da ritenersi come grave DEBOLEZZA POLITICA la richiesta di Primarie ora!! Mi piacerebbe sapere se questo COUP DE THEATRE sia stato condiviso oppure partorito dalla testa della Paola. Questo è importante per poter fare ulteriori considerazioni di approfondimento. Signori, la verità è che c'è moltissima DIFFIDENZA tra le parti in causa senza parlare,poi, del malumore che serpeggia tra i Molfettesi riguardo i "contenitori" PARTITI.Viste le premesse, le prossime Amministrative saranno DOMINATE dai Movimenti Civici...non si scappa!!! In breve,Signori, eviterei le Primarie che sarebbero un inutile PASTROCCHIO, e mi concentrerei sul BALLOTTAGGIO...insomma...CONTIAMOCI e poi, alla luce delle rispettive posizioni di forza, ci si siederà attorno ad un tavolo e si parlerà del BENE della nostra Molfetta e non di volgari SPARTIZIONI. Se è vero che tra i vari contendenti che affollano la variegata costellazione della Sinistra locale c'è vicinanza su molte tematiche, allora, non ci dovrebbero essere problemi nel coordinare una convergenza a posteriori.Signori, questa non è una "tafazzata" (botta sui c... giusto per farsi del male) bensì la voglia sposmodica di ALIMENTARE un PROCESSO democratico scevro da dogmi e tatticismi di partito. Non impediamo ai Movimenti Civici di agire sul territorio AUTONOMAMENTE...non immaginate quanta BELLA GENTE si sta interessando GRATUITAMENTE alle sorti politiche della nostra città. E poi...c'è un precedente non lontano nel tempo a cui far riferimento...le comunali di Napoli del 2011...DAJE, REGA'!!!...P.S. ribadisco...il PDL capeggiato dall'OMINO candidato è come l' "esercito di Franceschiello"...è pieno di punti deboli e tenuto insieme da "cordicelle". Non sono preparati ad affrontare nuovi schemi politici...sono TARATI!!!

Giacomo ha forse dato una parvenza di giustificazione per il rifiuto di R.C. a provare insieme con il PD, SEL e il "movimento delle donne" a portare a termine questa avventura che, se dovesse riuscire, forse vedrebbe Molfetta gestita diversamente. Si badi bene: DIVERSAMENTE, non necessariamente meglio! Questo lo si potrà constatare in corso d'opera. Non è chiaro se la medesima motivazione sia estensibile anche all'altro "attore" di questa situazione: Linea diritta. Non credo comunque. Auspico tuttavia, che anche L.D. esprima il suo parere sulla materia. Lamenta, se ho ben inteso il senso del suo scritto, la mancanza di coordinazione e di condivisione, affermando che in Democrazia non vale solo la legge dei numeri (decisamente direi, comunque, a favore del PD). Questo può essere ANCHE vero. Però, di grazia, come scrive un altro commentatore, a che sono serviti due anni di discussioni e di "cantiere"? Eppoi, si permetta di osservare che prendere atto delle opinioni delle ...minoranze, vuol dire avere rispetto delle stesse (e questo, sembra, sia stato fatto); non vuol dire certo, caro amico Giacomo, voler far prevalere la propria idea che, certamente corretta, forse, ma tutta da verificare. Ma infine, quello che ha fatto più sensazione è l'atto in sé ed il momento scelto per commetterlo. Questo dimostra, se ce ne fosse necessità, che tutto l'impegno di RC sul territorio e fra la Gente, non è funzionale al cambio di stagione politica che tutti auspichiamo. Stiamo discutendo dei dettagli e perdiamo di vista l'obiettivo primario. Adesso, vorrei tanto che, la proposta delle PRIMARIE non venga sprecata da NESSUNO. L'alternativa sarebbe inaccettabile. Io ci rifletterei, caro Giacomo. Un saluto.



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