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Le mancate risposte dei candidati sindaci sul nuovo porto di Molfetta
09 maggio 2017

MOLFETTA – I candidati sindaci del destracentro Tommaso Minervini, della destra Isa de Bari e della sinistra Gianni Porta si sono espressi sul nuovo porto commerciale.

Ma ci sono però domande che nessuno fa e risposte che nessun candidato sindaco dà:

1. A chi verranno affidati i lavori di completamento del Nuovo Porto? La magistratura e l'Autorità Anti Corruzione hanno detto a chiare lettere che l'affidamento dell'appalto è irregolare e illegittimo. Verrà revocato l'affidamento all’ATI “C.M.C.” di Ravenna? Se sì, verrà chiesta la restituzione della somma di 7 milioni e 800mila euro conseguente alla stipula di un atto di transazione con le imprese appaltatrici fatta dal sen. Azzollini? Se invece verrà confermata la CMC cosa risponderete alle nuove richieste per oltre 30 milioni di euro avanzate dalla CMC?

 2. Il provvedimento di dissequestro condizionato emesso il 15 maggio 2015 dalla Procura di Trani consente «di procedere al completamento delle opere del porto, previa redazione di un progetto complessivo comprendente in via prioritaria le opere di messa in sicurezza». Questo progetto ad oggi non esiste né è stato mai affidata la redazione. Cosa pensate di fare?

 3. La sezione del Consiglio superiore dei lavori pubblici ritiene, sulla linea di quanto sostenuto dal pm, che il progetto di messa in sicurezza non deve «in alcun modo determinare la prosecuzione delle opere di cui al progetto originario, ma devono intervenire unicamente sulle opere già realizzate, anche per evitare aggravi alla spesa pubblica». Come pensate di completare i lavori?

 4. Non pensate sia necessario fare un NUOVO PIANO REGOLATORE DEL PORTO, essendo quello vigente APPROVATO 30 ANNI FA ormai VECCHIO e SUPERATO, e un NUOVO PROGETTO COMPLESSIVO DEL NUOVO PORTO come richiesto dalla magistratura e dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, con un ADEGUATO BUSINESS PLAN mai finora effettuato, che dica DAVVERO che tipo di traffici si possono intercettare e con quali ricadute sulla economia del territorio, per poter infine procedere a NUOVO APPALTO questa volta PULITO, LEGALE e LEGITTIMO?

 5. Non pensate sia necessario DIRE LA VERITA' ALLA CITTà e cioè che gli unici lavori che si possono fare LEGITTIMAMENTE sono quelli di VERA messa in sicurezza che non deve «in alcun modo determinare la prosecuzione delle opere di cui al progetto originario»?

Autore: Mimmo Favuzzi
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