MOLFETTA - «Le chiamano riforme ma è soltanto la progressiva cancellazione di garanzie e diritti di lavoratrici e lavoratori». Così Rifondazione Comunista Molfetta annuncia il dibattito pubblico che si terrà domani mattina alle ore 11 al Corso Umberto (altezza Liceo Classico, ma in caso di pioggia l’iniziativa si volgerà alla sala stampa comunale di Palazzo Giovene). Interverranno Beppe Zanna, segretario del PRC Molfetta, Lello Claudio della Cobas Scuola-Molfetta e Nicola Zaza della Fiom- Cgil.
«Con l’art. 8 dell'ultima legge di stabilità di Berlusconi e la riforma Fornero del lavoro, non si va avanti, ma si torna indietro all'ottocento, quando era la legge del più forte e non il diritto a regolare i rapporti di lavoro. L’art. 8 della Legge 148 del 2011 prevede che gli accordi aziendali possano derogare in peggio al contratto nazionale e alle leggi, su materie importantissime quali l'inquadramento delle lavoratrici e dei lavoratori, le mansioni, l'orario di lavoro, i contratti a termine ed in somministrazione, il regime degli appalti, le modalità di assunzione e la disciplina del rapporto di lavoro. L’articolo 8 è stato dettato da Marchionne con l’obiettivo di cancellare tanto il contratto nazionale, quanto l’intera legislazione a tutela del lavoro - spiega Beppe Zanna nella nota stampa -. L' operazione che hanno fatto Monti e il ministro Fornero sull’art.18 dello Statuto dei Lavoratori è un altro tassello decisivo di quell’offensiva. Se non esiste più l’obbligo di reintegra nel posto di lavoro di chi è stato ingiustamente licenziato, tutte le lavoratrici e i lavoratori diventano precari e ricattabili: chi più oserà nei posti di lavoro far valere i propri diritti sapendo di correre il rischio di perdere il posto di lavoro?».
«E veniamo ad un’altra “riforma” del Governo Monti, quella delle pensioni. Il governo Monti ha allungato di 6 anni e più il tempo di lavoro, gettando nella disperazione centinaia di migliaia di persone. Soltanto a settant'anni si potrà smettere di lavorare - conclude il comunicato -. È ora che le persone si esprimano su “riforme” che hanno avuto ed avranno un impatto micidiale sulle condizioni di vita di uomini e donne, sopratutto per quanto riguarda le giovani generazioni».
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