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Lama Marcinase, il mercatino del giocattolo cancerogeno a Molfetta
07 novembre 2012

MOLFETTA - Un’imponente discarica abusiva “diffusa”. Decine di cumuli di rifiuti di ogni genere adagiati sul terreno, fra erbacce e alberi d’olivo ammuffiti, incancreniti e spogli. Così si presentano alcuni punti nelle località Lama Marcianise e Rocchia Faresi, tra la zona industriale e la provinciale per Ruvo, fotografati e ripresi da Quindici (guarda il video nella webtv): un vero e proprio shock per quei molfettesi che hanno a cuore il destino dell’agro e la salute delle persone. Fra plastica, cocci, vetri, blocchi di cemento ed elettrodomestici, attirano l’attenzione soprattutto le sagome grigie dei serbatoi in eternit: tanti, in un’area poco estesa. Quante tonnellate si sarebbero accumulate in questi anni di silenzio, impunità e menefreghismo in tutto il territorio comunale?
L’indifferenza per la qualità dell’ambiente in cui viviamo sembra fare il paio con una corsa di tanti, troppi soggetti, ad ottenere un immediato ritorno economico, evitando i controlli e le regolari procedure di smaltimento.
I ripetuti e abituali scarichi di rifiuti creano, perciò, in alcuni terreni un vero e proprio paesaggio surreale, fantastico. Dune di monnezza sparse fra alberi rinsecchiti o bruciati, strane chiazze azzurognole sull’asfalto vicino i rifiuti e tracce di roghi passati (nelle foto di Mauro Germinario, fotografo di Quindici). Improbabili anche gli accostamenti di oggetti in quantità inverosimili di materiale: montagnole di lana, giocattoli di tutti i colori e dimensioni, centinaia di blocchi di plastica, sacchi di spazzatura ancora chiusi e annodati, serie infinite di lattine, bottiglie e flaconi.
A corredo di tanto degrado, copertoni, gomma, materiale di risulta, plastica e metalli di ogni tipo aspettano solo il prossimo falò e i prossimi carichi di “merce” per contaminare in maniera sempre più estesa il territorio agricolo di Molfetta. Esiste una situazione di reale emergenza ambientale in queste località. Mancano evidentemente i controlli necessari, le azioni di contrasto e le denunce. Bisognerebbe fare qualcosa di più.
 
© Riproduzione riservata
Autore: Vito Angione
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