La vicinanza alle donne delle associazioni Eredi della Storia - A.N.M.I.G. di Molfetta nella giornata contro la violenza di genere
MOLFETTA - Le associazioni: Eredi della Storia - A.N.M.I.G di Molfetta si associano e sostengono la giornata contro la violenza sulla donna e propongono una pietra d’inciampo presso i luoghi delle violenze: Piazza Minuto Pesce (1° Maggio 1945) attentato in cui persero la vita le sorelle de Bari (di 7 e 17 anni).
Dai diari di guerra ritrovati:
“Ma se la storia non è completa, che storia è?
Non sono veri storici quelli che
guardano al passato con gli occhiali della faziosità politica,
della reticenza, del silenzio di comodo ….
pretendono di negare quanto invece è accaduto!
Non sempre i “giusti” si comportano da giusti …
al punto di assomigliare ai nemici che hanno sconfitto!”
Ricordiamo quelle donne molfettesi vittime innocenti della guerra, violentate dagli angloamericani e truppe di occupazione durante la seconda guerra mondiale. Alcune di esse preferirono la morte alla vergogna. I figli restati orfani furono lasciati presso l’istituto delle “monacelle” in via San Pietro. Le loro madri, furono in gran parte costrette ad emigrare, per la vergogna delle violenze subite, oppure condannate ad una vita di stenti, emarginate ed allontanate anche da parenti ed amici.
Numerosi documenti sono stati lasciati presso la nostra associazione: testimonianze verbali di conoscenti, amici ed amiche pentite per la propria indifferenza e tormentati dai sensi di colpa. Ma la nostra raccolta di memoriali e testimonianze è limitata ad un breve periodo di tempo: il Novecento. Sino ai giorni nostri è evidente che non solo in circostanze eccezionali, ma anche in situazioni di assenza di eventi bellici, quindi in periodi di pace, la violenza sul genere femminile continua imperterrita a mietere vittime.
La violenza di genere non consiste solo nell’aggressione fisica di un uomo contro una donna, ma include le vessazioni psicologiche, i ricatti economici, le minacce, le varie forme di violenza sessuale, le persecuzioni compiute da un uomo contro una donna in quanto tale. A volte la violenza sfocia nella sua forma più estrema, il femminicidio o, in molti casi, uxoricidio (uccisione della moglie). Si tratta di una violenza diffusa in tutto il mondo, legata alla strutturale disparità sociale, economica e di potere tra uomini e donne, dettata da un atteggiamento culturale prettamente patriarcale.
In Italia si continua a considerare la violenza contro le donne una questione di ordine pubblico o causa di “allarme sociale” invece che un problema culturale e di tutela della persona vittima. Non abbiamo ancora un sistema di interventi organici contro la violenza di genere. Tali interventi tra soggetti istituzionali e centri antiviolenza sono necessari, bisogna realizzare un buon lavoro di rete e di sostegno alle vittime, interventi di sensibilizzazione nelle scuole e Università. Se il problema è culturale, e senza alcun dubbio è tale, necessita partire dai luoghi di cultura.