La Società Magistrale fra gl’Insegnanti primarii, costituita a Molfetta nel gennaio 1904 (v. Quindici, aprile 2011, p. 22) con lo scopo di “curare – secondo lo Statuto (Molfetta 1904) – gl’interessi morali e materiali degl’Insegnanti primarii locali” (art. 4), formava anche una Sezione dell’U.(nione) M.(agistrale) N.(azionale),con la quale cooperava “per la riuscita di riforme generali a vantaggio della scuola e degl’Insegnanti” (art. 3). Nei primi mesi del 1905, insieme alle altre Sezioni Magistrali, fu coinvolta dalla Presidenza dell’ U.M.N. a scegliere la sede e la data del 5° Congresso Nazionale, dopo quello tenutosi a Perugia nel settembre 1904, al quale l’Assemblea dei socii poteva anche nominare propri Delegati (art. 35). Perciò tenne una larga discussione sul tema: Deve tenersi il Congresso nel prossimo settembre o nelle feste pasquali del venturo anno?, al termine della quale, ritenuto: – che le molte questioni riguardanti la classe magistrale italiana (quali erano allora: il Nuovo Regolamento sul Monte Pensioni, il Nuovo Regolamento applicazione Legge Orlando del 1904, la Nuova leggina Direttori didattici per titoli, i Nuovi Programmi, le Nuove disposizioni di esami ecc.) avevano bisogno di essere lumeggiate, chiarite e interamente risolute dal corpo insegnante, come il più competente; – che tali questioni avrebbero dovuto far parte del programma del nuovo Congresso; e – che ritardare la soluzione completa di esse questioni equivaleva a ritardare i benefìci che ne venivano e ne sarebbero venuti al Corpo Magistrale e alla scuola, l’Assemblea dei Soci propose come data del Congresso il mese di settembre. Considerato poi: – che nel buon quarto d’Italia rappresentato dal “Meridionale Peninsulare”, tolta Napoli, dove spesso si tenevano Congressi (tra cui quello della stessa U.M.N. del settembre 1903), mai città meridionali avevano usufruito di questo mezzo importante di propaganda civile; – che le Province Meridionali erano quelle ove la scuola meno era diffusa e dove maggiore quindi era l’analfabetismo; e –che un Congresso di Maestri era sempre un mezzo efficace di propaganda a favore della scuola e che era un dovere di un’Associazione di Educatori di portare la luce ove più occorreva, la stessa Assemblea propose come sede del Congresso la città di Bari, al centro, tra l’altro, e con larghe vie di comunicazione tra la Calabria, la Basilicata, il Molise e la Puglia. Il 19 maggio, la Società rese note le sue decisioni con l’ordine del giorno: Per il prossimo Congresso Magistrale, che, a firma del Presidente Saverio de Candia, Direttore didattico delle scuole elementari municipali, fu pubblicato sul Corriere delle Puglie (=CdP) del 21 maggio 1905. Nel mese di agosto, la Presidenza dell’U. M. N., tenuto conto del voto manifestato dalla maggioranza delle Sezioni Magistrali, stabilì di tenere il Congresso nei giorni 11, 12 e 13 s e t t emb r e a Cagliari (v. CdP, 13 agosto 1905, V Congresso dell’Unione Magistrale), dove fu inaugurato nel Teatro Margherita, alla presenza del Ministro della P.I. (da marzo a dicembre) Leonardo Bianchi (v. CdP, 12 settembre 1905), con il pensiero rivolto al terremoto avvenuto il giorno 8 in Calabria, “pro beneficenza” del quale fu dedicata a Molfetta la festa del XX settembre (v. CdP, 21 settembre 1905). Per la scuola e gl’insegnanti Sulla questione del Monte Pensioni da “lumeggiare” al Congresso, la Magistrale di Molfetta cooperò ancora con l’ U.M.N. quando, nell’Assemblea dei socii del 21 febbraio 1907, dietro proposta di Matteo Balice (sul quale v. Quindici, nov. 2011, p. 23), interessò con un voto il Consiglio direttivo di essa affinché la Commissione nominata due anni prima dal Ministro della P.I. Orlando, compisse un volta il suo lavoro circa la tanto sospirata riforma del M.P. e desse adito ad una legge altamente umanitaria, alla quale erano legate le sorti di tanti vecchi educatori e le speranze dei giovani maestri, e si richiamasse in special modo l’attenzione della Commissione sulla riduzione degli anni di servizio, parte essenzialissima della riforma (v. CdP, 26 febbraio 1907). Nella stessa Assemblea, in seguito alle numerose denunce delle condizioni di miseria in cui versava l’organizzazione scolastica primaria affidata ai Comuni, come quella di Molfetta resa nota dal dott. Giulio Cozzoli sul CdP del gennaio 1907 (v. Quindi dici, giugno 2011, p. 22 – 23), per cui da molte parti si chiedeva l’avocazione della scuola allo Stato, la Società Magistrale, dietro proposta dello stesso Balice, spedì un telegramma all’on. Pietro Pansini, la cui candidatura era stata propugnata dalla Società nelle elezioni politiche del 1904 (v. Quindici, aprile 2012, p. 23), per interessare pure lui a sostenere “nelle prossime discussioni parlamentari l’avocazione della scuola allo Stato come unico mezzo per combattere l’analfabetismo e migliorare le condizioni morali degli insegnanti”. L’avocazione delle scuole allo Stato e la riforma del Monte Pensioni furono tra i temi di discussione anche al Congresso Magistrale Regionale Pugliese, al quale partecipò la nostra Rosaria Scardigno (sulla quale v. Quindici, sett. 2011, p. 22), che ebbe luogo a Bari il 29 agosto 1907, alla vigilia del Congresso Magistrale Nazionale di Palermo, dell’entrante mese di settembre (v. CdP, 30 agosto 1907). Per il maestro Mauro Luigi Modugno In questi anni della sua attività, la Magistrale di Molfetta si fece iniziatrice anche dell’offerta della medaglia d’oro dei 40 anni d’insegnamento, istituita dal Ministro della P.I. (1901 – 1903) Nunzio Nasi, al maestro Mauro Luigi Modugno (chiamato anche solamente Luigi, come in Tota Pulchra, Molfetta 1995, p. 91), Consigliere della Società nel 1904 (v. Quindici, aprile 2011, p. 23). “Autentico lavoratore – scrive il suo amico P. in CdP del 24 agosto 1906 (Per un decano dell’insegnamento) – che aveva inteso nel vero senso della parola la vera missione dell’insegnamento e che sperava di finire la sua vita sulla breccia, come un soldato”, M. Luigi Modugno, nato il 20 maggio 1842 dal Dottor Fisico Domenico di Mauro Luigi (padre anche dell’avv. Onofrio Modugno) e da Pasqua Rosa Poli di Graziano, morì il 5 agosto 1909 (v. in Archivio Diocesano Molfetta, Parrocchia Cattedrale, Nati dal 1834 al 1847, p. 169, Stato delle anime 1876 – 1877, p. 30, e 1908 1909, p.24. Inoltre,dai Registri presso la Direzione del cimitero, per la cui consultazione ringrazio la Responsabile sig.ra Rosalba Rotondella, risulta essere stato deposto, dopo la sepoltura, nell’ossario della Confraternita di S. Antonio e poi non più rintracciabile). Il 1° febbraio 1865, nella stessa tornata in cui fu nominato Tritta Vitantonio insegnante di calligrafia in una classe annessa alle scuole pubbliche maschili, il Modugno venne nominato dal Consiglio comunale di Molfetta, con sindaco Maurizio Fraggiacomo, “novello maestro di una nuova III (classe) di primo grado inferiore”. Il 24 novembre 1866 (dopo che l’11 il Consiglio nominò Monda Gennaro di Corrado prefetto d’ordine delle scuole elementari e dirigente la biblioteca nei locali dell’ex Convento di S. Domenico) venne nominato anche insegnante con altri tre maestri: De Dato Angelo, Minutillo Sergio e Scardi Michele, nelle scuole “serotine per gli adulti analfabeti” fino al 1869 (v. Mauro Altomare, Le scuole elementari pubbliche di Molfetta dal 1860 al 1870, “La Sera del Corriere delle Puglie”, del 28 agosto 1922, in Biblioteca Comunale “G. Panunzio”, Molfetta, misc 14/50). “Maestro dall’animo politico e battagliero”, scrive ancora l’Altomare, che gli fu collega, il Modugno “viveva di instancabile lavoro – ricorda Saverio Nisio - , ché non chiudeva la sua giornata con l’apprendere l’abbecedario ai fanciulli, ma fuori della povera aula continuava l’insegnamento nelle botteghe del rione S. Domenico apprendendo ai genitori che avevano sudato sull’incudine e alle pialle concetti spiccioli di nuovi orizzonti sociologici, di urgenti protezioni, di rinnovata morale (…). Nei primi dell’anno 1874, ebbe l’idea di unire in associazione gli operari, un’idea vaga, non obbiettivamente precisata nella sua mente. E chiamati a sé i più intelligenti consigliò loro di rivolgersi” (…) al giovane avvocato Giuseppe Panunzio (1841 – 1925) – annoverato poi tra gli uomini illustri di Molfetta –, il quale “accolse l’invito e conducendo l’idea sul terreno della pratica, il 15 agosto 1875, alle ore 5 di sera, in una sala dello storico convento di S. Domenico, adunati 40 artigiani con l’insegnante Modugno fondò la Società Operaia di Mutuo Soccorso”, della quale il Modugno fu poi vice – presidente onorario (v. Conferenza letta nel teatro “Fenice” di Molfetta il 27 dicembre 1925 nel 50° anniversario della Società Operaia, in S. Nisio, Pionieri del Cooperativismo nel Mezzogiorno, Bari 1926, e lettera del Modugno, del 26 agosto 1882, in Raccolta di Scritti e Discorsi in morte di Giacinto Poli 23 agosto 1882, Trani 1883). Quando, il 12 agosto 1906, gli pervenne la medaglia degli 8 lustri d’insegnamento si decise di dare in suo onore una festa, che si tenne la domenica mattina 17 febbraio 1907 nella sala del Consiglio comunale di Molfetta. Qui alla presenza della Giunta municipale (v.CdP del 24 febbraio 1907) parlarono di lui il Direttore de Candia, il maestro Mauro Poli, vice segretario della Società nel 1904, e il Sindaco Vito Balacco, che fregiò il petto del Modugno della onorificenza “fatta, insieme alla festa, – scrive al riguardo l’ins. Giuseppe Poli in CdP del 26 febbraio 1907 – a spesa dei socii della Magistrale di Molfetta”, città nelle cui scuole elementari un fratello del Modugno, Cosmo (Damiano, n. 1858), padre di Mauro Luigi, cannoniere scelto della R. nave San Marco nel 1912, fu Prefetto di disciplina (v. CdP, 28 ottobre 1912, p. 4).
Autore: Pasquale Minervini