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La Sinistra l'Arcobaleno si presenta alla città come l'unica novità a Molfetta Nel comizio del candidato sindaco Antonello Zaza attacchi al candidato della coalizione di “emergenza democratica” Mino Salvemini e soprattutto al sindaco uscente Azzollini: ha trasformato la città in un feudo con un profondo degrado
19 marzo 2008

MOLFETTA - La Sinistra l'Arcobaleno si presenta alla città come l'unica novità di questa campagna elettorale e parte dai temi nazionali con il candidato al Senato Pietro Folena (no al profitto a tutti i costi, che trascura la vita umana; no alla detassazione degli straordinari, che significa un aumento di ore di lavoro per gli operai, col rischio di più incidenti; no a una repubblica fondata sulle banche e le grandi imprese) e il candidato sindaco Antonello Zaza. Ed è proprio Zaza a sferrare un attacco alla coalizione guidata da Mino Salvemini non definita di centrosinistra ma di centro-centro-destra, dove convivono fascisti e antifascisti, che hanno solo l'obiettivo di vincere, non quello di governare, perché una coalizione così eterogenea difficilmente riuscirà a stare insieme. Poi gli strali di Zaza si indirizzano al senatore-sindaco accusato di aver trasformato Molfetta in una città feudo, profondamente degradata grazie alla presenza nelle sue schiere di affaristi, voltagabbana e inquisiti, di un personale politico impresentabile che non è capace di dare alcun contributo alla città, condizionando negativamente la vita dei cittadini. Per cambiare, secondo Zaza, occorre una vera alternativa costituita dalla Sinistra l'Arcobaleno che propone nel suo programma un rilancio del commercio cittadino anche grazie alla cura dell'arredo urbano, un'attenzione al lavoro e al mondo giovanile, la valorizzazione delle coste e la possibilità di rendere balneabile il lungomare Colonna, recuperare il degrado del centro storico e mettere in rete i beni culturali (Pulo, Casina Cappelluti e Ospedale dei Crociati), investimenti nelle fonti di energia alternativa e soprattutto pulizia della città, un tema sollevato per primi da Quindici, che ne ha fatto una vera e propria campagna di stampa, attirando l'attenzione anche della moglie del Maestro Muti che ha inviato alla nostra rivista una dura lettera con l'accorato appello ai molfettesi a riportare la città al suo antico decoro.
Autore: V. R.
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