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La rotatoria non piace agli automobilisti troppo caos
15 gennaio 2010

La rotatoria di via Terlizzi è stata ormai ultimata: le promesse sono state (più o meno) mantenute. Rapidità dei lavori, conclusione entro il 2010 (o quasi) e realizzazione a settori per evitare la congestione del traffico. Un’opera pubblica brillante (nelle intenzioni), che dovrebbe essere accompagnata da altre due rotatorie, una all’incrocio tra via Achille Salvucci e via Luigi Einaudi, l’altra all’altezza di via Madonna della Rosa e via Berlinguer. Un’opera di ampio respiro, se si ricorda che nel settembre 2009 è stato siglato un accordo con l’ANAS per il completamento dei lavori delle due aste di collegamento tra la statale 16bis e la vecchia statale Adriatica, contestualmente all’attivazione di due nuovi svincoli a Molfetta Nord (zona Cimitero) e a Molfetta Sud (zona Villaggio Belgiovine) per una migliore distribuzione del traffico veicolare e per evitare che, nei prossimi anni, i mezzi pesanti attraversino la città. Altra rotatoria sarà installata sul lato mare, sulla vecchia statale 16 per Bisceglie che permetterà di entrare in Molfetta, di raggiungere il nuovo porto e di dirigersi alla Zona Industriale. Inoltre, con i finanziamenti del Ministero delle Infrastrutture, sarà costruita (a data da destinarsi) la grande arteria Molfetta Porto-16bis, con una rotatoria in corrispondenza dello svincolo per Bari a servizio dell’area industriale-artigianale di Molfetta. «Il nuovo rondò è solo il primo atto di una generale riconfigurazione del sistema stradale cittadino, destinata a migliorare sensibilmente le condizioni del traffico» ha sottolineato più volte il sindaco Antonio Azzollini, parlando della rotatoria di via Terlizzi. «È un intervento che cambierà per sempre la viabilità e la vivibilità tanto nelle periferie, quanto nel centro della città». I punti di conflitto saranno sicuramente ridotti, rispetto alle intersezioni convenzionali dell’incrocio semaforico, e la minore velocità allungherà i tempi di reazione degli automobilisti, ad esempio per il flusso di autovetture dirette al centro cittadino o verso Terlizzi. Insomma, la rotatoria stradale come dispositivo di traffing calcalming: moderazione della circolazione, diminuzione della velocità, pianificazione dello spazio e pochi costi di gestione. Paradossalmente, in una rotatoria non è facile garantire una corsia riservata ai mezzi pubblici e la sua introduzione tende a rendere la città meno favorevole a chi non utilizza un’automobile per spostarsi: infatti, in pochi hanno notato che le corsie sono un po’ troppo strette per il passaggio dei mezzi pubblici, soprattutto sulle curve tra via Terlizzi e via Salvucci, in direzione via Raffaele Cormio e tra via Terlizzi e via Berlinguer. Una rotatoria, per molti automobilisti, ostica da attraversare, sia nei momenti di traffico intenso, sia per l’assenza di regole ben precise: ma siamo solo all’inizio. Ad esempio, per chi viene da via Berlinguer l’accesso in via Raffaele Cormio è negato, come anche per chi percorre via Achille Salvucci non potrà più accedere alla parallela di via Terlizzi: con proteste e lamentele dei gestori dei negozi che qui operano, come il Discount MD, il panificio Don Bosco, laFarmacia de Trizio. Del resto, la pariteticità delle strade collegate ha reso complessa la gerarchizzazione delle stesse e la regolarità del traffico ha ucciso i cosiddetti «tempi morti» che negli incroci regolati da semaforo consentono agli utenti di attraversare. Pericoloso è l’attraversamento pedonale in direzione via Terlizzi, privo di un’isola pedonale: si è costretti ad attraversare trasversalmente i flussi veicolari verso Terlizzi e verso il centro cittadino, con il terrore di essere investiti. Appare, inoltre, incoerente che non sia stato aggiornato il Piano del traffico per una città le cui periferie sono in costante espansione: non saranno delle semplici rotatorie ad alleviare il carico veicolare nella nostra città e gli alti livelli di inquinamento, soprattutto quando sarà ultimato il nuovo porto. L’attraversamento della rotatoria può diventare anche faticoso, perché ciascun veicolo può decidere di uscire dalla rotatoria in qualsiasi punto e momento, non sempre essendo conscio della presenza di un altro veicolo affiancato: sono utili, dunque, dei dossi rallentatori per evitare che l’auto entri in rotatoria con troppa velocità e nuove segnaletiche visibili anche da lontano. Inoltre, la difficoltà nella percorrenza della rotatoria per gli automobilisti si traduce in manovre quanto mai azzardate: in molti, infatti, che sbagliano corsia (urge una segnaletica adeguata), sono costretti a calpestare trasversalmente gli attraversamenti pedonali, creando una certa pericolosità non solo per le altre vetture, ma anche per i pedoni. Non mancheranno gli squilibri cinematici da parte dei flussi veicolari che provengono da via Terlizzi e che s’immettono in via Berlinguer o in via Achille Salvucci, soprattutto per la vicinanza dell’ospedale e per la difficoltà che i mezzi di soccorso potrebbero incontrare nel percorso stradale. Resta da chiedersi se, sottoposta a regimi di traffico piuttosto alti, la rotatoria svolgerà in maniera adeguata il suo compito. Almeno una consapevolezza: la rotatoria è costata 500mila euro, qualcuno si chiede ancora a cosa siano serviti e dove siano finiti.

Autore: Marcello la Forgia
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