La Regione taglia i fondi per gli “indigenti”
A Molfetta assegnati solo 200 milioni per il sostegno dell’affitto
è questo il commento aspro dell’assessore al Bilancio di Molfetta, Nino Sallustio. Ancora una volta si apre una polemica tra Regione e Comune di Molfetta che coinvolge anche il Sunia. Pomo della discordia l’applicazione della legge 431 che consente di ripartire i fondi stanziati dallo Stato per sostenere le famiglie più indigenti nelle spese di locazione.
I fondi sono stati assegnati dal Cipe su proposta del Ministero dei lavori pubblici che aveva indicato delle norme, poi purtroppo rimaste solo sulla carta, per ripartire equamente i finanziamenti ai Comuni. Secondo la legge lo Stato avrebbe stanziato dei fondi, ma anche la Regione ed i Comuni avrebbero dovuto investire del denaro in modo che vi fosse stata una maggiore disponibilità economica.
Sono stati dunque stanziati dal Governo 600 miliardi da dividere tra le Regioni. Alla Puglia sono andati 47.568 miliardi di cui inspiegabilmente ne sono stati ripartiti solo 36. La Regione non ha aggiunto fondi propri sebbene l’assessore regionale al Bilancio, Rocco Palese, avesse dichiarato nel mese di settembre un avanzo di circa 27 miliardi. Al Comune di Molfetta sono stati concessi solo 200 milioni. Di qui la polemica.
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La polemica divampa se si pensa poi agli investimenti che in questo campo hanno effettuato i Comuni. Molfetta ha partecipato investendo, per il 1999, 20 milioni (e ne ha avuti 200) mentre quello di Trani, che ha partecipato con 5 milioni, ne ha ricevuti 500. Lo stesso esempio si può fare con il Comune di Terlizzi che ha partecipato con 10 milioni e ne ha ricevuti 350 e per molti altri Comuni. Siamo all’assurdo.
In che modo sarà possibile risolvere questa spinosa questione? .
Ma a chi sono destinati i fondi ministeriali ripartiti dalla Regione? Come si è detto i contributi saranno erogati alle famiglie più povere costrette a vivere in affitto e una particolare attenzione sarà data ai nuclei familiari che . I nuclei familiari saranno individuati tramite un apposito bando da ogni Comune e i contributi a loro concessi varieranno dai 4 milioni e mezzo ai 6 milioni all’anno.
Sperando che in questa controversa situazione non tocchi alla povera gente pagare il prezzo, come spesso accade, delle inefficienze e degli errori di chi amministra il nostro patrimonio.
Serena Adesso