La realtà apparente: matematica e psicologia
Mi raccontò: - A quanti si lamentavano per la “croce” ricevuta, ritenuta troppo pesante da sopportare, fu consentito di tornare l’indomani in piazza a lasciarla, e di sceglierne un’altra. E così fecero. Dopo qualche giorno gli stessi, pentitisi, riportarono in piazza la croce scelta e ognuno preferì riprendere quella ricevuta in precedenza, asserendo che fosse meno pesante. Argomentammo che la croce ricevuta, con i suoi problemi già noti, rappresentava la realtà reale, oggettiva, misurabile con la matematica. La croce scelta, invece, con le difficoltà in minima parte previste, rispecchiava la realtà apparente, soggettiva, talvolta illusoria, interpretabile con la psicologia. Convenimmo che quella apparente è la rappresentazione mentale della realtà reale, e che nell’affrontare le prove della vita il nostro atteggiamento mentale fa la differenza: non sarà di rifiuto, ma positivo, per assolvere al proprio dovere morale; ottimista, per essere aperto alla speranza; gioioso, per essere esempio di solidarietà, che non chiede nulla. Cosmo Damiano Pappagallo