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La Rassegna, a cura di Daniela Calfapietro, alla Sala dei Templari dal 21 marzo al 2 aprile I percorsi del tempo, mostra, libro e Cd sulla Settimana Santa con le foto di Mauro Germinario, fotografo di “Quindici”
15 marzo 2018

Si chiama “I percorsi del tempo” la Mostra che il fotografo di “Quindici”, Mauro Germinario, terrà nella Sala dei Templari. In occasione dell’inaugurazione della rassegna, il 21 marzo alle 18.30, sarà anche presentato l’omonimo libro e il Cd dedicati a questo importante evento legato alla Settimana Santa, oggetto delle foto in esposizione. Curatrice della Mostra (che resterà aperta fino al 2 aprile) è Daniela Calfapietro, artista, avvezza agli allestimenti di eventi artistici e culturali. La presente mostra ha un concept molto articolato: i visitatori troveranno nella prestigiosa sede della Sala dei Templari, a Molfetta, 80 pannelli fotografici in B/N che testimoniano 5 momenti (compreso il “Settenario all’ Addolorata”) ben definiti, che si svolgono in realtà nell’arco di un mese e che vivono il loro apice nel corso della Settimana Santa, a Molfetta. «L’antica tradizione molfettese – scrive la curatrice Daniela Calfapietro –, eccezionalmente ripetutasi dopo 40 anni nel 2016, con le “uscite” delle processioni – La Croce, l’Addolorata, i Misteri, La Pietà – in notturna, viene fermata dal Fotografo molfettese Mauro Germinario, in immagini che colgono il cuore della tradizione e le atmosfere che le delineano. Il libro fotografico contestualizza la mostra, avvalendosi del contributo eccellente di molti professionisti che aiutano a leggere e interpretare le immagini e i momenti, come pure il fotografo. “L’idea dunque è testimoniare l’intero percorso, quello vìario, a vista di tutti i fedeli, interpretandolo nei momenti della devozione popolare, con una chiave di lettura sentimentale, preromantica, Kierkegaardiana, nella filosofia visiva di un chiaroscurale “Sturm un drang”, alla luce di una luna antica fra nuvole dense di mistero, degne dei notturni di Van Ruisdael, al chiaror di evocative candele ossianiche. Lungo le vie della tradizione, negli Istanti della Storia: la Croce dei 33 Rintocchi (gli anni di Cristo), il flauto che suona il “Tité“ con quelle due note tristi e indimenticabili, gli “Stradari” in frac e diplomatica, e poi le statue cinquecentesche di scuola veneziana, le statue del Cozzoli, tra cui la “scandalosa” Maddalena, la cui sensualità lo costrinse a redigerne una seconda versione, la bimba come lei vestita, che ne precede il giungere come un presentimento di conoscenza del femmineo soffrire, la splendida “Pietà”, portata anche in visita a Roma proprio nel 2016 dall’allora Priore della confraternita della Morte, de Candia (cit. dalla introduzione al libro). Ogni contributo, collaborazione, attestano stima e rispetto per tutto, avvalendosi della preziosa punteggiatura costituita dagli apporti che vi si troveranno, un modo per sottolineare il grande valore di questo lavoro. Ringraziando dunque il Direttore di “Quindici”, Felice de Sanctis e Gianni Spinelli, esimi giornalisti i cui contributi sono essenziali per una comprensione più completa di quanto presentato. Si ringraziano altresì le speciali ed eccellenti sensibilità poetiche di Maria Addamiano, poetessa e artista molfettese, di Rosamaria Fumarola, poetessa e letterata, ed Eugenio Lombardi, architetto e poeta, la cui non molfettesità non ha affatto impedito la loro immersione empatica in una tradizione antica e densa. Si ringraziano anche Chiara Lana esperta fotografa ed Enrico Colamaria, della Fiaf, dei quali, la competenza nella fotografia, ha dato i cenni tecnici necessari. Il CD contenente le 80 fotografie ed altre tratte dalla mostra, completa il concept». Cenni biografici di Mauro Germinario «La fotografia per me è diventata la mia compagna di viaggio e mi arricchisce sotto tutti i punti di vista, facendomi “ guardare” il mondo in tutta la sua bellezza, lei mi ripaga con questi riconoscimenti e premi di ogni disagio o sacrificio. La fotografia mi ha dato la possibilità di conoscermi meglio interiormente e di rapportarmi con il mondo esterno, conoscendolo in un’ “ottica diversa” e confrontandomi con tante belle persone che hanno questa passione”». Queste alcune considerazioni di Mauro Germinario, che la dicono lunga su quanto sia per lui vitale e centrale nella sua vita, la fotografia e il fotografare. Sposato e due figli, perito industriale, ha coltivato l’arte della fotografia sin dagli anni ‘70, quando ho acquistato la mia prima macchina analogica, una Minolta X700. Appassionato di pittura ad olio, si è dedicato anche al figurativo, prediligendo il carboncino, per poi dedicarsi definitivamente all’arte fotografica, dopo aver raggiunto la pensione e passando alla tecnica digitale”. Vincitore di Concorsi Fotografici e Mostre fotografiche, ha esposto sia in personali che in collettive.

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