La presenza di Papa Francesco mette le ali alla nostra speranza di pace
Mons. Vito Angiuli, vescovo di Ugento e S. Maria di Leuca (Diocesi che comprende Alessano) ha ringraziato Papa Francesco «per questo Suo gesto di squisita paternità nei riguardi del Servo di Dio, Mons. Antonio Bello, nel XXV anniversario del suo dies natalis. La sosta orante presso la sua tomba è espressione di sincera ammirazione per l’esempio di vita evangelica che egli ha offerto, ma è anche un invito, rivolto a tutti noi, a seguire i suoi insegnamenti e a diventare, come lui, veri discepoli del Signore. Molto è stato scritto e detto in questi venticinque anni su don Tonino. La più bella testimonianza è quella offerta da lui stesso. Così egli scriveva: «Volevo diventare santo. Cullavo l’idea di passare l’esistenza tra i poveri in terre lontane, aiutando la gente a vivere meglio, annunciando il Vangelo senza sconti, e testimoniando coraggiosamente il Signore Risorto». Siamo persuasi che questa sua aspirazione si è pienamente realizzata ed è diventata per noi uno stimolo a incamminarci sulla via della santità; quella via che Lei ci ha invitato a percorrere con la Sua recente Esortazione Apostolica Gaudete et Exsultate». Il vescovo Angiuli ha sottolineato come la presenza di Papa Francesco in mezzo a noi «mette le ali alla nostra speranza e ci sprona a seguire con più audacia il sentiero della pace indicato da don Tonino e richiamato dalla Sua Esortazione Apostolica Gaudete et Exsultate. In essa, Lei ci sollecita ad “essere artigiani della pace, perché costruire la pace è un’arte che richiede serenità, creatività, sensibilità e destrezza. Seminare pace intorno a noi, questo è santità”. Per questo, Padre Santo, ci siamo uniti alla preghiera per la pace che Lei ha rivolto al Signore presso la tomba del Servo di Dio. La ringraziamo per le parole di esortazione che vorrà rivolgerci. Le vogliamo bene e Le assicuriamo la nostra filiale e costante preghiera. Ci custodisca nel Suo cuore di Padre e ci benedica».