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La politica e la vicenda dei test a Medicina: un'altra occasione perduta per non fare brutta figura Lettera aperta del coordinamento dei genitori degli studenti onesti
05 ottobre 2007

BARI - Continua il dibattito sulla vicenda dei test per l'accesso alla Facoltà di Medicina dell'Università di Bari. Pubblichiamo il testo di una nuova lettera del coordinamento dei genitori e degli studenti onesti: «Dall'inizio della vicenda dei test a Bari, la gente comune, i genitori dei ragazzi che hanno partecipato alla selezione e, soprattutto, gli studenti hanno vissuto il proprio dramma, assistendo contemporaneamente ad un deprimente spettacolo inscenato dalla politica, che ha pesantemente condizionato l'esito di questa vicenda e, forse anche, le stesse scelte del Rettore e dell'Ateneo Barese. Uno spettacolo all'insegna della demagogia, opportunismo e cinismo. Dopo montagne di chiacchiere per decantare i valori dell'onestà e del merito, la politica non trova di meglio che plaudire alla decisione del Rettore, che, in base ad un'astratta teoria moralistica, sposa una linea della fermezza, che finisce per punire senza alcuna pietà, e senza alibi, solo coloro i quali, nei fatti, hanno dimostrato di rispettare quei valori. Il ruolo di comparse, dapprima, l'hanno recitato le associazioni studentesche, che, come un coro da tragedia greca, ne hanno chiesto l'annullamento: in realtà, si son fatte quattro conti e si sono schierate con la maggioranza degli studenti, cioè quelli esclusi, non prendendo neanche in considerazione i diritti sacrosanti di chi ha prevalso senza trucco. Insieme a queste comparse parlanti, ci sono quelle mute, che tacciono perché sanno di non avere la coscienza tranquilla per le complicità e contiguità con i protagonisti degli scandali degli anni scorsi all'Università di Bari. Poi sono entrati in scena i recitanti di secondo piano: quelli che prima hanno solidarizzato con gli uni e poi con gli altri, scomparendo improvvisamente dalla scena sul più bello, quando in campo sono scesi i più “forti”. Tra questi, un'onorevole deputata, che prima dice che ha ragione il Ministro Mussi, ma poi, che hanno ragione tutti gli altri insieme, il Rettore, gli studenti onesti che hanno vinto e quelli che hanno perso, dicendo basta alle ingiustizie dell'universo mondo. Che confusione! Poi, finalmente compare a mettere ordine, addirittura un ministro, che dichiara che il governo intero condivide le scelte del Rettore, smentendo clamorosamente un altro ministro, Mussi, che ha assunto sempre una posizione diversa e polemica con il Rettore di Bari. Amaramente, l'unica cosa seria è che ancora una volta la politica ha perso un'occasione per essere in sintonia con il sentire comune della gente: non è stata in grado di percepire ciò che pensa la stragrande maggioranza e, cioè, che l'unica cosa giusta dovesse essere quella di stare dalla parte degli onesti, soprattutto perché un altro gruppo di studenti sleali, ben identificato, li voleva truffare. Ma, per capire come finisce la farsa, un'ultima domanda: il governo deprecherà il Rettore di Ancona perchè ha fatto il contrario di Petrocelli? Ed una ai partiti: noi che protestiamo per l'assurda decisione del Rettore, dovremo aspettarci di essere criminalizzati come pericolosi nemici delle sacre istituzioni e sovversivi “antipolitici”?».
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Io che l'Università di Bari l'ho bazzicata per + di un decennio (e non perchè fuori corso!)... Io che ho versato fior fior di migliaia di auro nelle sue casse... Io che da studentessa barese so bene, come tutti gli studenti baresi sanno, che una parte dei posti disponibili non era da calcolarsi nelle ns prospettive...perchè si sa, c'erano sono i ricercatori, i figli, i nipoti, gli affini e gli affiliati... Io ho accolto con un sospiro di sollievo la decisione di Petrocelli. L'odiatissimo Petrocelli, ha messo un STOP alla politica univesitaria del "lasciam correre" e del "facciam placare la polemica", del "tanto il mondo va così", del "tanto il sistema non si cambia". Il messaggio è chiaro. Da quest'anno i furbi affondano: non solo non saranno ammessi a medicina gli imbroglioni, ma anche quelli che non siamo stati capaci di scovare. Una speranza di trasparenza per le nuove generazioni di studenti che si affolleranno in futuro a pagare le rette. Qualunque altra soluzione avrebbe lasciato libertà di manovra al più furbo dei furbi. Dovranno rifare la prova anche gli onesti. E' solo la prima delle fregature che il sistema universitario comunque rifilerà loro. Pensate cosa accadrebbe, se anche per le prove di accesso agli scarsissimi posti per farmacia o per le specializzazioni in odontoiatria, ginecologia et similia, si applicasse la stessa decisione!!! Cesserebbero di esistere dinastie di medici specialisti che si tramandano questa strepitosa genialità di padre in figlio! Spero che Petrocelli duri.
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