La musica giovane di Molfetta
Ma i giovani molfettesi sono attratti dalla musica? Quale musica li ispira di più? C’è qualcuno che fa musica a Molfetta? Per capirlo Quindici ha incontrato alcuni gruppi musicali di Molfetta, con età compresa tra i 15 e i 23 anni, con preferenze di generi musicali diversi ma anche in alcuni casi simili tra di loro. I PIMPLES Il primo gruppo della lista è composto da 6 ragazzi di età media intorno ai 15 anni, quindi sicuramente una delle realtà musicali più ‘fresche’ di Molfetta, i “Pimples”. La band è composta da Giorgio Bruno alla chitarra solista, Giambattista Palombella seconda chitarra, Armando Resta alla batteria, Benny de Pinto alla voce, Paolo Vista alla tastiera e Corrado Innominato al basso. Il loro stile è privilegia l’Hard Rock e il Blues Rock. L’idea di formare i “Pimples” è nata per puro divertimento grazie a “Guitar Hero”, un gioco per la Playstation che simula i vari strumenti musicali rendendo partecipi del gioco anche chi non è molto esperto nel campo. A dicembre 2009, dopo essersi riuniti in un locale, i componenti del gruppo hanno cominciato a suonare cominciando dalle cover. Di strada ne hanno fatta, a piccoli passi, perché il 10 aprile furono chiamati dalla scuola di musica “Accademia musicale Moderna” di Molfetta per un concerto al teatro “Don Bosco”, la loro prima esibizione davanti al pubblico. “Dal primo concerto avevamo capito che ci dovevamo dare una mossa” spiega il chitarrista Giorgio Bruno e quindi nacque l’idea di scrivere canzoni da se: “Rock that Pimple” e “I’ll Never Get Enough of You” sono due brani scritti da loro. Ma perché “Th e Pimples”? Tutto nacque al primo concerto, quando il gruppo non aveva ancora un nome e dovevano assolutamente trovarne uno; così notando che uno di loro aveva un grande brufolo in faccia, venne subito l’idea di chiamarsi così però in inglese. Ma questo gruppo, crescendo in esperienza, tecnica e creatività, potrebbe diventare una delle future band professioniste del panorama musicale italiano? “Purtroppo il campo della musica non è mai sicuro a livello professionale – rispondono - per questo continueremo a studiare ma se un giorno si dovesse presentare una buona occasione, ben venga. Oggi in Italia, e non solo, è molto diffi - cile per i gruppi musicali emergere, in quanto c’è molta ignoranza in giro soprattutto da chi decide il mercato dall’alto”. E si può immaginare cosa i “Pimples” intendano per ignoranza, basta accendere la radio per pochi minuti… “Non esprimo opinioni su cosa ascolti, ma su cosa conosci – precisa ancora il chitarrista solista - perché secondo me la musica ha una storia che va studiata, e guardandomi intorno vedo troppa mancanza di conoscenza, mentre a noi è stata trasmessa ed insegnata una grande cultura musicale. “Non bisogna limitarsi a sentire la musica ma ad ascoltarla – spiega il batterista Armando Resta - è un’altra cosa... perché quando entri nella musica… non ne esci più”. Tuttavia dopo il primo concerto ce ne sono stati altri quattro e il gruppo continua a lavorare sodo, divertendosi e facendo divertire gli altri, regalando emozioni. ULTIMA RESISTENZA Altro gruppo altra storia… Si chiamano “Ultima Resistenza” e già dal nome si può immaginare l’energia delle loro note. La band è formata da: Leonardo Fasciano alla chitarra, Nicola Abbattista al basso, Mauro Sallustio alla batteria e Alessio Cafagna alla voce. Questi ragazzi, all’incirca quindicenni si conoscevano già da prima, e avendo tutti quanti una grande passione per la musica e i gusti musicali molto simili tra di loro, due anni fa decisero di formare un sodalizio artistico. C’è stata subito c’è molta sintonia tra di loro e questo li ha portati a una forte convinzione: andare sempre avanti! Tra di loro tutti studiano privatamente tranne il cantante che è autodidatta. Ma perché “Ultima resistenza” ? «C’è un forte legame tra di noi – confessa il chitarrista Leonardo Fasciano – un legame che non vorremmo mai dividere, proprio perché il gruppo deve ‘resistere fi no all’ultima possibilità… questo vuol dire “Ultima Resistenza”». Il loro genere è prettamente Pop Rock, Hard Rock. Il loro primo concerto è stato al complesso turistico locale “LaFayette” dove il pubblico ha apprezzato il loro modo di suonare e il loro talento. Nonostante poche incomprensioni all’interno del gruppo, questi ragazzi stanno continuando a suonare mettendo in pratica le loro abilità e divertendosi ovviamente. CONVIRA Il terzo gruppo invece è composto da 5 componenti, dai 18 ai 20 anni e si chiama “ConVira”, un gruppo nato il 1 Ottobre 2009, con la volontà e con l’intento di comporre, di scrivere delle nuove canzoni, e non di fare solo cover. La formazione: Mizio Vilardi alla voce, Elisabetta Pasquale al basso, Marco Pisani alla chitarra, Ennio de Giglio al Piano e Synth e Gaetano Camporeale alla batteria. La loro prima esibizione è stata al Beer Music Festival di Molfetta, dove come gruppo emergente si sono classifi cati subito primi e dove la bassista Elisabetta Pasquale ha vinto il riconoscimento per la migliore interpretazione femminile. I “ConVira” sono molto conosciuti nell’underground musicale locale dato che hanno fatto varie serate nei locali di città come Giovinazzo e Bisceglie, allargando pian piano i loro orizzonti. Ma la loro soddisfazione maggiore è stata raggiunta dalla realizzazione del loro inedito “Grida che ci sei”, creando anche un video musicale. «La prima esperienza per tutti – fanno notare - stressante ma divertente e dove ognuno è stato partecipe come in un contesto teatrale indossando, nel vero senso della parola, le vesti di veri e propri attori con il risultato che il video ha avuto oltre 5.000 visualizzazioni ». E proprio con questa canzone la band molfettese ha partecipato al contest che gli avrebbe permesso di suonare sul palco di Ligabue, classifi candosi al sesto posto, su oltre 100 band provenienti da tutto il mondo, e ricevendo numerosi apprezzamenti per la loro musica. Ma come nasce il nome “ConVira”? «E’ semplicemente l’unione di “Con” dal latino cum, che signifi ca insieme, e “Vira”, imperativo di virare, cambiare direzione – spiegano - e quindi cambiare stile di vita, dare una svolta alla musica italiana. Attualmente – anticipano - stiamo preparando un EP, una sorta di mini album per promuoverci alle case discografi che e per farci conoscere di più». «Noi pensiamo che il Talent show – aggiunge il chitarrista Marco Pisani - sia una strada facile da raggiungere perché oggi ci sono più cantanti che gruppi; il problema ‘artistico’ è che non sono loro a comporre musica e testi, c’è chi scrive i pezzi per loro, quindi quel mondo sta diventando un karaoke di canzoni già fatte». «Va avanti la musica elettronica» aggiunge Elisabetta Pasquale. Infi ne conclude Ennio de Giglio:«Ci auguriamo che il rock italiano abbia una svolta radicale e quindi venga dato più spazio ai gruppi emergenti e ai giovani talenti, e come disse Ghandi “Solo chi è talmente folle da pensare di poter cambiare il mondo alla fi ne lo cambia davvero”».