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La motonave Ferdinando
15 maggio 2023

La lunga e gloriosa tradizione marinaresca molfettese che attingeva anche dai traffici marittimi il proprio sostentamento ha scritto pagine meritevoli di essere conosciute. Chi per guadagnare il pane era costretto a vivere molto tempo sul mare col pericolo sempre presente di vari accidenti era gente ardua, orgogliosa, onesta e consapevole che quando stringeva rapporti con altri Paesi marittimi si preoccupava di lasciare una buona immagine della città natia. In questa circostanza ci occuperemo della motonave in legno Ferdinando, che molti anziani marinai ricordano ancora in quanto è stata una delle ultime iscritte nelle matricole del Circondario di Molfetta e una delle ultime a scomparire purtroppo tragicamente e per fortuna senza vittime. Probabilmente fu impostata nel 1941 a Civitanova Marche nei cantieri navali della Società Anonima Costruzioni Meccaniche Adriano Cecchetti, ma risulta varata nel 1948 e gli fu data il nome di Adriano Cecchetti. Di legno: quercia e pino, a un ponte e due alberi, le sue dimensioni erano: lunga 37,58 m, larga 8,70 m, alta 4,15 m, misurava 297,26 t di stazza lorda e 162,34 t di stazza netta. Era munito di un motore Ansaldo da 300 hp. Fu iscritta nelle matricole del Compartimento di Ancona fino al 1951. Armatore della motonave risulta in testa alla Società Anonima Costruzioni Meccaniche A. Cecchetti - Civitanova Marche. Nel 1951 risulta iscritta nel Compartimento di Venezia col numero di matricola 505; proprietario e armatore era Ferdinando Tessarin di Venezia. Questi cambiò il nome alla motonave in Ferdinando. Nell’occasione in data 3-9-1951 fu nuovamente munito dell’atto di nazionalità n.304. La motonave nel 1962 fu comprato da Salvemini Sergio e da Leone Dionigi di Giovinazzo. Il Salvemini era proprietario di 16 carati e il Leone di 8 carati. Fu iscritta nelle matricole del Circondario di Molfetta il 25-9-1962 al n. 1192. Era munita di una radio ricetrasmittente tipo Marconi. Per gli atti del notaio Donato D’Amato il 7-9-1967, Gadaleta Gennaro comprava dal Salvemini 3 carati e dal Leone 1 carato al prezzo complessivo di £. 500.000. Sempre per gli atti dello stesso notaio il 3-1-1968 il Gadaleta comprava ancora dal Salvemini altri 3 carati al prezzo di £. 400.000. Dopo pochi mesi il 29-8-1968 il Salvemini vendette i 10 carati rimastigli a Francesca Saveria Minutillo maritata con Leone Dionigi e domiciliata a Giovinazzo, al prezzo di £. 1.300.000; con lo stesso atto venne nominato armatore Felice Minutillo di Molfetta (1925-2008) rispettivamente fratello e cognato. La proprietà della nave veniva così a definirsi: alla Minutillo 10 carati, al Leone 7 carati e al Gadaleta altri 7 carati. La motonave Ferdinando ferma a Molfetta in attesa ordini da qualche giorno, salpò la domenica del 9 gennaio 1972 alla volta della Jugoslavia per caricare legname. Alle ore 3 del mattino del lunedì nei pressi di Sebenico a 30 metri dall’isola di Zlarin scoppiò un incendio a bordo e affondò. Il capitano Mauro Facchini e i sei uomini dell’equipaggio si salvarono raggiungendo la costa. La notizia del naufragio fu data dal console italiano di Spalato al Comandante della Capitaneria di Porto di Molfetta. Anche il motorista di bordo Pasquale Armenio avvisò l’armatore che la motonave si era incagliata e inclinata e con la radio di bordo fu lanciato l’SOS, risulta che la motonave era assicurata. L’equipaggio rientrò in Italia con la mn. Tintoretto ad Ancona. Fu cancellata dalle matricole di Molfetta il 15-3-1972 per naufragio su segnalazione verbale del Consolato Italiano di Spalato. Anche il Registro Italiano Navale nel 1974 la porta affondata. Diamo una sintesi di alcuni viaggi che la motonave intraprese tra il 1963 epoca di iscrizione nelle matricole di Molfetta e il 1972 anno del naufragio. Nel 1953 quando apparteneva all’armatore Tessarin di Venezia ai primi di gennaio era alla fonda nel porto di Bari e poi proseguì per Trapani. Nel 1963 il porto di Molfetta in alcuni giorni era affollato di navi che scaricavano rottami di ferro, pietra da cemento e legnami e il 12 febbraio era presente pure nel nostro porto la mn. Ferdinando con altre quattro navi di nazionalità inglese, russa, danese e slava. Nel 1965 ad aprile registriamo una sosta a Bari poi salpa vuota per Ancona. Nel mese di giugno è a Malta dove carica cemento con destinazione Bari. A luglio di nuovo a Malta dove carica rottami di ferro per Molfetta. Ad agosto fa diversi viaggi da Bari a Spalato. A settembre ancora da Malta con rottami di ferro; poi in Jugoslavia a caricare legnami che li scarica a Barletta. A ottobre sosta a Molfetta, carica profilati di ferro con destinazione Pireo. A novembre a Bari scarica cavalli. Tra il 1966 e il 1970 fa diversi viaggi a Lipari a caricare pomice con destinazione Bari, poi diversi viaggi verso la Jugoslavia a caricare tronchetti e legname in genere per Molfetta. © Riproduzione riservata

Autore: Corrado Pappagallo
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