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La molfettese Marinella Falca al Quirinale nominata grand'ufficiale da Ciampi
30 settembre 2004

MOLFETTA - 29.9.2004 Giornata memorabile a Roma per l'atleta molfettese Marinella Falca e le “ragazze d'argento” della nazionale di ginnastica ritmica italiana che hanno ottenuto il secondo posto alle olimpiadi di Atene. Con il ricevimento al Quirinale, il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ha voluto attribuire il giusto riconoscimento agli atleti e atlete che hanno degnamente rappresentato l'Italia ai giochi olimpici. Al termine della cerimonia, il presidente Ciampi ha nominato “cavalieri della Repubblica” gli atleti che hanno vinto la medaglia di bronzo; “grandi ufficiali” quelli che hanno ottenuto la medaglia d'argento; “commendatori” quelli che hanno conquistato la medaglia d'oro. Da oggi, perciò, anche la molfettese Marinella Falca è grand'ufficiale (nella foto, la squadra nazionale di ginnastica ritmica al Quirinale col presidente Ciampi: Marinella è l'ultima sulla destra). Riportiamo alcuni stralci significativi del discorso del presidente della Repubblica, Ciampi, agli atleti: “Quando ci siamo incontrati il 16 luglio scorso qui al Quirinale Vi ho consegnato il Tricolore sicuro che Vi avrebbe ulteriormente motivato, che lo avreste onorato. E così è stato. Questa bandiera che mi restituite oggi carica di medaglie sarà conservata qui al Quirinale, accanto a quella con tutte le firme degli atleti che parteciparono a Sidney nel 2000. Le Olimpiadi di Atene non sono state soltanto un grande momento per lo sport e per tutte le sue discipline, ma anche un'occasione di unione, di impegno, di pace, di educazione civile. In un periodo storico difficile e tormentato per il mondo, questi giochi hanno rappresentato un momento di comunione tra i popoli, una rappresentazione autentica di quello che oggi "sono" i popoli del mondo; essi sono più maturi, solidali di quanto noi stessi tendiamo a pensare sulla base delle immagini, spesso terribili, che c'informano sui conflitti, sulle tragedie del nostro tempo. Abbiamo ammirato una squadra di giovani fortemente impegnati e dal contegno dignitoso anche quando non è loro arriso il successo. È l'espressione di una gioventù, che ama e pratica lo sport più che in passato. Questo ci dà speranza. Ne va dato merito anche alle famiglie che fanno tanti sacrifici. Lo sport non può essere fine a se stesso, alla vittoria, al successo effimero. Questo non vuol dire negare il valore della vittoria ma darle il giusto significato. La Vittoria per gli antichi era alata, non solo perché portava in alto il vincitore al di sopra dei comuni mortali, ma anche perché rapida: andava, presa al volo, come l'attimo fuggente. Voi ragazze e ragazzi, campionesse e campioni, avete afferrato quell'attimo. Avete giustamente gioito. E noi con Voi. Per tutto questo avete ora una grande responsabilità nei confronti dei giovani che Vi guardano come modello: Vi hanno visto impegnati con serietà, Vi hanno sentito consapevoli dell'importanza di rappresentare l'Italia”. Già la domenica precedente le “ragazze d'argento” della ginnastica ritmica italiana si erano esibite in Piazza del Popolo a Roma, dove c'è stato anche l'intervento e l'esibizione dei Centri tecnici di ginnastica artistica della Federazione Ginnastica d'Italia e di gruppi amatoriali romani di ginnastica ritmica e danza. Adelaide Altamura
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