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La “Margherita” accusa: il centro-destra non vuole controlli
18 marzo 2002

MOLFETTA – 18.3.2002 Nuovo scontro tra maggioranza di centro-destra e minoranza di centro-sinistra in consiglio comunale. Questa volta la maggioranza ha tentato di escludere la minoranza dagli organi di controllo con la scusa di tutelare (loro?) le minoranze delle minoranze: una cosa che sarebbe ridicola se non nascondesse qualcos'altro: il prossimo passaggio di alcuni consiglieri della minoranza alla maggioranza, notizia delle quale vi daremo nei prossimi giorni anche altri particolari, compreso il prezzo che verrebbe pagato a questi nuovi opportunisti o voltagabbana, tra cui un personaggio già noto alle cronache per questi atteggiamenti “trasformistici”. La reazione della “Margherita” all'atteggiamento della maggioranza è stata immediata ed è riuscita a tamponare un altro colpo di mano. Al termine della seduta la “Margherita” ha emesso un comunicato. “Se lo statuto comunale deve essere la carta costituzionale del Comune, il documento regolatore dell'azione politica e amministrativa, deve regolare anche la tutela della minoranza - dicono i consiglieri della Margherita -. La minoranza deve poter controllare e non solo collaborare. Diciamo collaborare perché la nostra opposizione non è mai stata pregiudiziale, abbiamo infatti sempre dato priorità massima agli interessi collettivi, agli interessi della città. Non abbiamo mai esercitato azioni distruttive fine a se stesse. Anche quindi per l'adeguamento dello Statuto, la minoranza ha dato il suo contributo serio e qualificato. Nell'ultima seduta consiliare, il consigliere Leonardo Lucanie (Margherita) ha proposto di prevedere un componente espresso dalla minoranza nell'articolo che definisce il collegio dei revisori dei conti, ma la maggioranza non ha gradito. Il consigliere De Bari ha esortito con “Dobbiamo tutelare le minoranze delle minoranze perché esiste anche l'appoggio esterno”. Si è tradito De Bari esplicitando l'interesse a tutelare gli eventuali appoggi esterni più che la minoranza. Attualmente infatti non esiste alcun rappresentante della minoranza in nessun organismo di controllo. La maggioranza aveva la possibilità di riscattasi dai rilievi di deficit di democrazia, ma se ne è mostrata molto restia. La deduzione logica quindi era: Questa maggioranza non vuole essere controllata. E questo è un fatto molto grave! Dopo varie discussioni e dichiarazioni di voto contrarie, il centrodestra ci ha ripensato ed ha trovato un escamotage: nell'articolo in questione è stato inserito l'impegno a definire, nel regolamento del Consiglio comunale, le modalità per assicurare un componente espresso dalla minoranza. Ed in tal senso sicuramente vigileremo!” Adelaide Altamura
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