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La Guardia di Finanza sequestra 20.000 litri di olio adulterato Veniva commercializzato come olio extravergine di oliva di qualità superiore. Denunciato il titolare di un opificio
07 dicembre 2006

BARI - Militari della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Bari, in servizio presso la Compagnia di Barletta, all'esito di un' indagine indirizzata al contrasto delle frodi in commercio e volta alla tutela dei consumatori e dei produttori, hanno scoperto in agro di Canosa di Puglia, un opificio clandestino nel quale veniva prodotto olio di oliva adulterato. L'intervento ha permesso di cogliere in flagranza di reato il responsabile del laboratorio proprio mentre miscelava olio di semi di girasole con altra sostanza, presumibilmente clorofilla, che è un colorante abitualmente utilizzato per dare ai composti oleosi la caratteristica tonalità dell'olio extravergine d'oliva. All'interno del magazzino, versante in pessime condizioni igienico-sanitarie, sono stati rinvenuti macchinari utilizzati per l'imbottigliamento, la miscelazione ed il confezionamento dell'olio adulterato. I contenitori riportavano un'etichettattura, perfettamente compatibile con i dettami della normativa comunitaria in materia, che qualificava il prodotto quale olio extravergine di oliva di categoria superiore ottenuto direttamente dalle olive ed unicamente mediante procedimenti meccanici. Le stesse etichette contenevano, inoltre, esplicite indicazioni geografiche di origine dell'olio, richiamando le zone di produzione a maggior tasso qualitativo del nord barese e foggiano (Corato, Castel del Monte, S.Ferdinando di Puglia). Complessivamente sono stati sottoposti a sequestro quasi 20.000 litri di olio, di cui 14.000 già imbottigliato, condizionato e pronto per l'immissione in commercio. Sono in corso accertamenti finalizzati all'individuazione dei mercati di destinazione del prodotto sequestrato, anche se alcune indicazioni in lingua inglese su molte delle bottiglie e delle etichette sequestrate, lascerebbero presupporre che parte della miscela fosse destinata al mercato estero. Infine, all'atto dell'intervento sono stati identificati 3 lavoratori “a nero” di cui uno extracomunitario privo del permesso di soggiorno. Il titolare dell'opificio, un trentanovenne cerignolano, è stato denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani per i delitti di frode in commercio, commercializzazione di sostanze alimentari non genuine come genuine, commercializzazione di alimenti recanti segni mendaci, nonché per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Il valore dell'olio adulterato sequestrato ammonta a circa 76 mila euro, mentre di oltre 20 mila euro è il valore stimato dei mezzi di produzione anch'essi posti sotto sequestro. Bari, sequestrato un garage adibito alla macellazione clandestina. Denunciato un responsabile Militari della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Bari, in servizio al Gruppo P.I. (c.d. “Baschi Verdi”), nel quadro degli ordinari servizi di controllo del territorio e di pubblica utilità “117”, hanno individuato in Modugno, un garage adibito alla macellazione clandestina. All'atto dell'accesso i militari hanno sorpreso una donna intenta al confezionamento di interiora di ovini (“animelle”) e rilevato che i locali si presentavano in cattivo stato igienico/sanitario e maleodoranti, nei quali sono state poi inventariate tutte le attrezzature rinvenute occorrenti per la lavorazione della carne (coltelli da macello, mannaie, spiedi in acciaio e ganci da macellaio), frigoriferi e congelatori ove veniva riposta la carne macellata, nonché bilance professionali, contenitori in alluminio, vassoi e buste in plastica. Il locale, su conforme disposizione dell'A.G., è stato sottoposto a sequestro preventivo insieme a Kg. 164 di carne congelata e Kg. 106 di carne fresca, oltre a tutte le attrezzature. Sono state altresì sottoposte a sequestro delle cisterne -contenenti lt 820 di olio, lt. 830 di vino rosso e lt. 400 di vino bianco- in quanto non idonee alla conservazione del prodotto. Il titolare del garage, M.D., di anni 52 anni, la cui moglie svolgeva fino a qualche anno fa il commercio al dettaglio di carni, è stato denunciato all'A.G. per le violazioni al testo unico delle leggi sanitarie (legge nr. 283/1962).
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