La Giornata della memoria degli alunni della Manzoni-Poli di Molfetta
MOLFETTA - In occasione della Giornata della Memoria del 27 gennaio, tutti ricordano le vittime della Shoah. Pertanto anche gli alunni delle classi quinte A-B-C-D dell’I.C. “Manzoni – Poli” plesso “G. Cozzoli”, per riflettere e per non dimenticare lo sterminio del popolo ebreo, hanno visitato il quartiere ebraico della città di Trani e la sinagoga (luogo di culto dell’Ebraismo), ricordando, così, i tristi eventi che in quegli anni sconvolsero l’Europa intera.
Colpiti dall’alto campanile (foto), i bambini si sono soffermati sulla stella posta in punta, essa ricorda la stella di David che in lingua ebraica si dice “Magen Dawid” e che significa scudo di David. È la stella a sei punte che insieme alla Memorah, rappresenta la civiltà e la religiosità ebraica. Inoltre, l’incontro dei due triangoli simboleggia l’unione perfetta dell’uomo con Dio.
La sinagoga Grande, costruita nel XIII secolo, successivamente trasformata in Chiesa di Sant’Anna, ospita la sezione ebraica del Museo diocesano dell’Arcidiocesi di Trani – Barletta - Bisceglie. La sinagoga è stata restaurata recentemente e conserva i muri perimetrali della struttura originaria, un’epigrafe ritrovata all’interno riporta come anno di fondazione 5007 dalla creazione del mondo.
Significativi sono i pensieri che i bambini hanno espresso a fine visita:
- “Il giorno della memoria serve per non dimenticare ciò che è successo agli Ebrei e anche a farci capire che, anche se crediamo in tante divinità diverse, siamo tutti uguali … siamo tutti uomini”.
- “Io vorrei che questo non fosse mai successo e che tutti quelli Ebrei non fossero morti. Se ci pensi siamo tutti fratelli e sorelle, tutti figli di Dio. Ma, io non voglio che questo giorno sia cancellato perché voglio che tutti pensano a ciò che è accaduto agli Ebrei”.
- “Io sono contrario al nazismo perché non è giusto considerare delle persone diverse dalle altre e costringerle a vivere in condizioni di vita terribili”.
- “Secondo me, non dovremmo mai scordare e abbandonare gli Ebrei perché noi non sappiamo quanto abbiano sofferto. Io vorrei anche che questo non fosse mai successo perché in fondo siamo tutti fratelli e siamo soprattutto uguali”.
- “Per me questo giorno, Giorno della Memoria, voglio che rimanga attivo perché, grazie a tutto ciò possiamo ricordare tutte le cattiverie che hanno subito gli zingari, i disabili, in particolare gli Ebrei. Dobbiamo ricordare che Gesù era un Ebreo e odiare gli Ebrei significa odiare Lui. Come ci ha insegnato Lui: “Ama il prossimo come te stesso”.
Trascorso il 27 gennaio, dovremmo andare dai bambini di quinta per una lezione di vita?