MOLFETTA - Era l’alba dell’11 maggio del 1560, quando in Puglia ci fu una forte scossa di terremoto. In quegli attimi di terrore, i molfettesi implorarono la protezione della Madonna e la città subì pochi danni. La cittadinanza riconoscente insieme al vescovo e al clero locale, si recò alla chiesa di S. Maria dei Martiri a ringraziare solennemente la Madonna. Condividendo lo zelo del popolo, l’Università, con la partecipazione del Capitolo Cattedrale, a ricordo dell’evento miracoloso, promosse per l’11 maggio di ogni anno una processione di ringraziamento solenne.
Ancora oggi la Chiesa locale insieme ai devoti molfettesi rende testimonianza l’11 di maggio di ogni anno della sua fiducia verso la Madonna dei Martiri, nostra protettrice offrendo dell’olio per la lampada avanti all’immagine della Madonna.
Un documento del 1613 riferisce che un devoto, proprio per solennizzare degnamente la festa de la Medonn du trumlizz, destinò il ricavato della vendita di sei tomoli di frumento allo svolgimento della festa.
Nel 1716, don Vito Nicola Gaudio, cappellano della chiesa della Madonna dei Martiri, ebbe dall’Università carlini 10,5 di argento per tre libbre di cera lavorata, consumata avanti l’altare maggiore della Madonna, per la processione e la messa cantata che, come ogni anno, si tenevano nel giorno della Madonna del tremilizzo.
Nel 1721, a Leonardo Fontana furono dati 21 carlini e 8 grana per la cera consumata nella festa di S.Maria del tremilizzo.
Altri terremoti rovinosi furono avvertiti il 30 luglio 1627 e nel mese di settembre 1729 e sempre la Madonna ci ha riposto sotto la sua divina protezione.
Sulla S.S.16 in direzione di Bisceglie di fronte all’ex chiostro dell’Agip, vi è l’edicola votiva più volte rifatta e già esistente nel 1880 che ricorda a quanti transitano l’avvenimento avvenuto 450 fa.
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