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La Diocesi celebra la giornata delle comunicazioni sociali
15 febbraio 2014

Nella 48° Giornata Mondiale delle Comunicazioni sociali, anche la Diocesi di Molfetta, Ruvo, Giovinazzo e Terlizzi ha promosso nell’auditorium “Don Tonino Bello” della parrocchia Immacolata di Giovinazzo un incontro con giornalisti e scrittori, per riflettere ed analizzare le parole del Santo Padre nel messaggio per la giornata in cui si celebra il patrono di giornalisti, San Francesco di Sales. All’incontro hanno partecipato oltre al Vescovo della Diocesi Mons. Luigi Martella, Enzo Quarto, giornalista RAI, nonché direttore dell’Ufficio regionale comunicazioni sociali e presidente UCSI (Unione cattolica stampa italiana) Puglia, Valentino Losito, presidente dell’Ordine Giornalisti della Puglia e Luigi Sparapano, Direttore dell’Ufficio diocesano comunicazioni sociali. Dopo i saluti del Sindaco di Giovinazzo, Tommaso Depalma, è il giornalista Enzo Quarto ad analizzare un passo importante del messaggio di Papa Bergoglio. Il Pontefice infatti paragona nel messaggio pubblicato lo scorso 24 gennaio, il comunicatore al Buon Samaritano che si fa prossimo agli altri: “Chi comunica, infatti, si fa prossimo” dice nel messaggio il Papa. Comunicare, dunque, significa condividere un messaggio all’interno di reti di prossimità; significa coinvolgersi, testimoniare ciò che si comunica, facendosi carico di chi ci sta accanto. Significa toccare l’altra persona, essendo consapevoli del contatto. Significa, in definitiva, prendere consapevolezza del sostanziale significato dell’essere uomini e figli di Dio. «Negli anni l’uomo ha coltivato la strada del benessere economico – sostiene Enzo Quarto – allontanandosi definitivamente dalla spiritualità e dall’incontro delle persone » ed ecco che Papa Francesco con la parabola del Buon Samaritano, vuole sottolineare proprio questo, l’importanza dell’incontro: “non si tratta di riconoscere l’altro come un mio simile, ma della mia capacità di farmi simile all’altro” – scrive Papa Francesco. Poi il presidente dell’ UCSI Puglia evidenzia un altro passo del messaggio del Santo Padre: l’invito alla lentezza e alla calma, per capire chi è diverso da noi stessi, perché «senza calma non c’è pensiero e senza pensiero – conclude Enzo Quarto – l’uomo vive male». Valentino Losito, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Puglia, approfondisce le criticità del mestiere del comunicatore. «Rischiamo ogni giorno nel nostro mestiere, di perdere la cristianità, ecco perché è importante avere degli spazi per riflettere difendendosi dai rischi della nostra professione quali indifferenza, ripetitività, futilità, assuefazione al male e sopraffazione della tecnologia. Per difenderci – sostiene Losito – dobbiamo utilizzare lo stupore, lo stesso stupore che i pastori, i primi cronisti della storia cristiana utilizzarono quando diedero la Buona Novella, insieme alla capacità di indignarci davanti al male, alla violenza, al sopruso». Anche la libertà di stampa oggi è diventata una difficile conquista per i giornalisti, perché liberi sono soltanto quei giornali che hanno la capacità di opporsi al potere. Come scrive Papa Francesco nel messaggio: “occorre saper discernere e riuscire a smascherare la presenza di interessi politici ed economici” dando voce a chi non ce l’ha, “rendendo visibili volti altrimenti invisibili”. «Bisogna dunque – conclude Valentino Losito – costruire una cultura del dialogo, capendo che una cosa è informare, altra cosa è comunicare, ponendosi ad un volenteroso ascolto dell’altro». Durante il dibattito scaturito dalle profonde riflessioni dei relatori è intervenuto anche il Direttore di “Quindici” Felice de Sanctis che ha portato la sua esperienza giornalistica analizzando il fenomeno della “rete” e dei social network. Un intreccio di informazioni, spesso costruite su notizie false possono portare a conseguenze dannose. Il lavoro del giornalista deve essere invece incentrato sull’etica, con notizie di qualità soprattutto con un rigoroso riscontro, altrimenti si rischia di fare informazione di scarsa qualità perdendo credibilità agli occhi dei lettori. Il direttore di “Quindici” ha messo in evidenza anche i rischi legati a Facebook, divenuto uno sfogatoio o un veicolo di informazioni false, mancando la mediazione del giornalista. La conclusione della serata è stata affidata al vescovo della Diocesi, Mons. Luigi Martella che ha evidenziato l’importanza degli strumenti di comunicazione di massa, oggi divenuti indispensabili per l’evangelizzazione: «Bisogna vincere questo arrendersi difronte agli strumenti di comunicazione di massa, sono ormai un nuovo ambiente esistenziale, un’opportunità enorme dove però – conclude il Vescovo - è facile connettersi con l’altro, ma non è detto che significhi comunicare con l’altro, perché per comunicare bisogna metterci il cuore». Alla fine della serata sono stati premiati 25 ragazzi provenienti dalle diverse parrocchie della Diocesi che hanno partecipato al concorso indetto dal settimanale “Luce e Vita” per la creazione del nuovo logo della testata per celebrare il 90° anniversario del periodico. Premiato con una borsa di studio di 500 euro il giovane Francesco Lauciello.

Autore: Giovanni Angione
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