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La circolare invece dell'auto? Meglio desistere Servizio inefficiente e costoso. Disagi per gli anziani
15 luglio 2002

Il problema del traffico e dei parcheggi è ormai una costante della vita della nostra città: da anni si parla della necessità di intervenire, ma finora anche le poche soluzioni tentate hanno dato risultati non certo entusiasmanti. I tanto agognati nuovi parcheggi sono solo un miraggio che i cittadini molfettesi intravedono quando percorrono, nelle ore più assolate, le strade più trafficate e caotiche di Molfetta nella disperata ricerca di un posto per la loro auto. Intanto il piano del traffico stenta a trovare effettiva attuazione e i livelli di benzene e polveri sottili presenti nell'aria cittadina sono da tempo a indici assai preoccupanti. Per sfuggire alla morsa dello stress da traffico e per tentare di dare un contributo a migliorare la qualità dell'aria che respiriamo a qualcuno poterebbe venire in mente di utilizzare i mezzi pubblici, ma anche in questo campo i problemi non mancano e non c'è nemmeno l'ombra di vere novità finalizzate a migliorare il sevizio. Per farci un'idea sulla qualità dei trasporti urbani della nostra città abbiamo fatto qualche giro, in una mattina d'estate, sulle circolari molfettesi, chiedendo agli abituali fruitori di questo servizio qualche impressione maturata in anni di “esperienza”. Quella che abbiamo incontrato è, senza dubbio, una realtà interessante visto che la circolare, oltre ad essere un mezzo di trasporto, è anche un luogo di socializzazione e di scambio di idee tra persone per le quali la solitudine è uno dei problemi più gravi a cui far fronte. Anche le sorprese (spesso cattive) non sono mancate tanto che abbiamo scoperto che, in pratica, chi usufruisce del servizio di trasporto urbano non ha alternative ed è costretto, malgrado la scarsa efficienza e i notevoli disagi, a ricorrere alle circolari per far fronte alle proprie esigenze di mobilità. Le circolari utilizzate per erogare il servizio, alcune delle quali recentemente entrate in servizio, risultano inadeguate rispetto alle caratteristiche e alla consistenza dell'utenza. Ogni mezzo ha appena dieci posti a sedere che sono assolutamente insufficienti rispetto ai livelli che il volume dei passeggeri raggiunge nelle ore di punta, tanto che, in alcuni orari, la gran parte degli utenti è costretta a rimanere in piedi per l'intera durata della corsa. Visto che coloro che usufruiscono del servizio sono quasi esclusivamente anziani, anche con problemi motori, questa carenza comporta gravi difficoltà e costanti mormorii. E' possibile che in una città che si ritiene “civile”, donne anche ottantenni debbano trascorrere minuti interminabili in piedi per raggiungere ogni mattina il cimitero o l'ospedale? E' possibile che ad ogni frenata del conducente i passeggeri in piedi, che spesso non sono nel pieno delle forze, debbano rischiare di cadere? E' possibile che in una città come Molfetta, nella quale ci sono quasi 10mila ultra sessantacinquenni (circa il 16% della popolazione), nel progettare le modalità di erogazione del servizio di trasporto pubblico urbano non si tenga conto delle particolari esigenze delle persone anziane? Inoltre i veicoli utilizzati per il trasporto urbano non sono dotati di aria e ciò rappresenta, nelle giornate in cui la calura estiva è insopportabile, un ulteriore fattore di disagio per i passeggeri. Il sovraffollamento e gli orari Con dei tempi di attesa tra una corsa e l'altra che vanno dai 50 ai 60 minuti e con appena quattro linee che servono un territorio comunale di 58 Kmq è abbastanza prevedibile aspettarsi, nelle ore di punta, circolari stracolme e passeggeri assiepati fino all'inverosimile. E' proprio impossibile aumentare, almeno in alcuni orari, il numero delle corse al fine di diminuire il numero dei passeggeri presenti contemporaneamente sullo stesso mezzo? Pensare che l'11 maggio di quest'anno (più di due mesi fa), nell'ambito di un dibattito promosso da Legambiente, Silvio Binetti, direttore dell'azienda che gestisce il trasporto pubblico in città, rassicurava: “Faremo tutto il possibile per ripensare i percorsi e articolare le quattro linee urbane in modo che i tempi di attesa si possano ridurre a 15, al più 20 minuti”! Quando sarà mantenuta questa promessa? Cosa ne dice il presidente Annese? Intanto da due mesi a questa parte gli orari, e quindi i tempi di attesa, non sono mutati di una virgola. Un problema a parte è quello del rispetto degli orari resi noti agli utenti. Essi vengono, così almeno ci hanno detto i “veterani” che utilizzano le circolari da anni, in linea di massima rispettati anche se, talvolta, vi sono dei ritardi comunque accettabili. Quello che invece è francamente inaccettabile è il fatto che ogni tanto, in alcune fermate, la circolare arrivi in anticipo rispetto all'orario previsto. In tal caso il conducente, invece di fermarsi e aspettare, prosegue la corsa lasciando a terra gli utenti che, orario alla mano, arrivano puntuali. Durante il nostro giro è capitato che il conducente sia giunto ad una fermata (proprio in quella in cui avevamo deciso di scendere) con ben cinque minuti di anticipo e che, nonostante questo “insignificante particolare” abbia continuando la sua corsa. Se si aggiunge che chi ha perso quella corsa dovrà aspettare un'ora prima che arrivi la successiva il caso diventa addirittura grottesco. I costi del servizio Il biglietto ha un costo di 0,57 euro e vale per una singola corsa visto che se per raggiungere un certo luogo è necessario cambiare circolare si dovrà obliterare un altro biglietto. L'abbonamento valido per dieci corse costa 5,16 euro mentre quello mensile 16,53 euro. Queste tariffe, pur in linea con quelle di altre città, appaiono obbiettivamente sproporzionate rispetto al sevizio offerto e non rappresentano certo un incentivo ad usare i mezzi pubblici in alternativa all'auto. Se questa è la situazione è davvero impensabile che chi ha la possibilità di utilizzare l'auto privata per i propri spostamenti decida di ricorrere ai mezzi pubblici per far fronte alle proprie necessità. Se la situazione rimarrà immutata diventa difficile sperare in un futuro caratterizzato da un traffico cittadino meno caotico e stressante. Francesco Dell'Olio
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