MOLFETTA - Abbiamo appreso solo oggi che, la settimana scorsa, presso l’Unità Operativa di Chirurgia dell’Ospedale di Molfetta, sono stati eseguiti i primi due interventi di splenectomia video-laparoscopia in urgenza.
Si è trattato della asportazione della milza, non con il solito intervento a “cielo aperto” ma per via laparoscopica. Un intervento del genere, per le grandissime Aziende Ospedaliere come, il Policlinico di Bari, il Miulli di Acquaviva o come l’Ospedale di San Giovanni Rotondo, sono comuni interventi. Non così per gli Ospedali di periferia, a torto considerati “piccoli” I vantaggi di un intervento per via laparoscopica, rispetto ai tradizionali, non sono pochi.
Intanto è minimamente invasivo, solo con poche incisioni si riesce ad estrarre la milza. Per questo, il recupero è precoce e la degenza molto più breve, meno utilizzo di farmaci analgesici e riduzione delle problematiche post operatorie. Non ultimo, i risultati estetici sono decisamente migliori.
Va subito chiarito che, con l’asportazione della milza per tale via, si è solo ampliata la gamma degli interventi, perché da anni gli interventi di esportazione di colecisti, di appendicite, patologie tumorali dell’intestino ed alcune ernie della parete addominale, vengono eseguite per via laparoscopica.
Ritengo che, gli sforzi per migliorare l’offerta delle prestazioni, da parte di tutti i responsabili del reparto di Chirurgia, venga apprezzata ed elogiata, dalla utenza abituale di Giovinazzo, Molfetta, Terlizzi, Ruvo e Corato a cui l’offerta è destinata. Considerata però, l’emergenza sanitaria in corso, a volte, il tutto si allarga ad un bacino di utenza ancora più ampio.
Mi auguro che i responsabili della Regione Puglia ed in particolare Il nostro stimato Presidente, decidano, finalmente, quale deve essere tra gli ospedali in lizza, l’Ospedale di primo livello nel nord barese, abbandonando l’idea della costruzione di un nuovo ospedale.
Vitangelo Solimini
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