L’antrace colpisce anche il consiglio comunale di Molfetta
Consigliando, consigliando
Al Senato USA arriva il virus dell’antrace; in Consiglio, più modestamente, arriva, diciamo così, il virus della “pluralite”. Colpisce la lingua: il consigliere entrante Secondino diventa in tre-quattro occasioni “Secondini” e via Ten. Fiorino diventa via Ten. “Fiorini”. Ci pensa il Presidente Amato, ligio al ruolo istituzionale che ricopre, a ristabilire una situazione di par condicio trasformando l’ASM in “Azienda Servizi Municipalizzato”.
A proposito del Presidente: sembra che Centrone abbia con lui un conto in sospeso. Prima, nella seduta del 16/10, lo costringe alla lettura del verbale di un consiglio precedente: e lui, il Presidente, stufato (a ragione) per la richiesta desueta, inizia a farlo ma dopo un po’ passa la mano (o getta la spugna, dipende dai punti di vista) in favore del suo Vice De Bari; poi, una settimana dopo, lo accusa di aver assunto atteggiamenti ambigui sulla collocazione di alcuni punti all’OdG. Tra i due non c’è simpatia.
Aumenta il numero degli infermieri nel consesso: in caso di malore il pronto soccorso sarebbe assicurato.
In una delle ormai fisiologiche sospensioni della riunione la Sasso e Panunzio dibattono su svariati temi: la prima affiancata da Lucanie, il secondo affiancato dalla… figlia.
Proponiamo alla Accademia della Crusca di conferire un riconoscimento ad honorem al nostro Sindaco: non finisce mai di arricchire il vocabolario dei presenti ai consigli. La scorsa volta tirò fuori dal cilindro il termine “displuvio”; quest’altra il termine “subornazione”, per descrivere il comportamento della minoranza, rea di “avere molto veleno in corpo”.
L’assessore Uva si occupa invece del ripasso di storia menzionando Federico I di Borbone, le leggi eversive di fine ’800 ed una bolla vescovile di quegli anni: il tutto “velocissimamente”. La partecipazione dell’assemblea all’ascolto è scarsa.
Fiorentini ha una spiccata vena di intrattenitore: durante le pause sforna un aneddoto dietro l’altro: “Nella vita di coppia ci dev’essere democrazia: un giorno comanda lei, un giorno subisce lui”. Poi chiama scherzosamente Zaza Fra’ Antonello, data, immaginiamo, la sua barba da fraticello.
Ed è proprio al rappresentante di Rifondazione Comunista che va la palma di protagonista della serata del 23/10: prima riesce a dire tre volte “sostanzialmente” in una decina di secondi; dopo si inalbera perché infastidito nella sua esposizione dalle intromissioni a microfono spento del Sindaco. Alza la voce e zittisce i colleghi della minoranza che provano a sostenerlo, sollecitando con fermezza l’intervento del Presidente. Si sta parlando anche di Sua Eccellenza Monsignor Salvucci: per noi, allora, Zaza è Sua Escandescenza.
Eugenio Tatulli