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L'Ormant raddoppia e nasce Ormant Meccanica L'impresa dei fratelli Giulio e Sergio Cosentino si lancia nella meccanica di precisione
15 dicembre 2004

Si definisce “Spin-off” la nascita di una nuova azienda per derivazione da un'attività, produttiva o di servizi, di un'altra impresa. E' il caso dell'Ormant Meccanica, costola dell'Ormant, nota azienda molfettese nata nel 1967, specializzata nella progettazione, produzione e commercializzazione di antivibranti in gomma e ferro-gomma. In pratica ogni macchina che si muove ha bisogno di elementi per attenuare e assorbire le vibrazioni: dalle caffettiere, alle macchine più complesse. Di quest'impresa QUINDICI si occupò qualche anno fa nell'ambito di un'ampia inchiesta sulle realtà imprenditoriali locali. Allora ci colpì la giovane età dei fratelli Giulio e Sergio Cosentino, che dopo la prematura scomparsa del padre, con tenacia, sacrifici e la contrarietà di molti, presero in mano l'azienda. Nel 2001 dopo 20 anni d'esilio forzato a Terlizzi, la realizzazione di un capannone di 1.600 mq nella zona artigianale. Il marchio Ormant è una realtà consolidata: rete distributiva di 600 punti vendita sul territorio europeo, varietà della gamma dei prodotti, velocità di consegna, moderna organizzazione di vendita, certificazioni di qualità ISO 9001/VISION e ISO 14001, continuo monitoraggio sulla clientela (Costumer Care), tutti elementi che garantiscono elevati standard di qualità. Nucleo centrale dell'azienda è il settore commerciale che esprime il gioco di squadra dello staff dirigente composto oltre dai fratelli Cosentino, Giulio (amministratore) e Sergio (Dirigente tecnico), da Fabrizio Caputi (Dirigente tecnico), Pietro Stoia (Commerciale) e Vittoriana Camporeale (Rapporti con l'estero). Caratteristica di quest'azienda che progetta, produce e commercializza un proprio prodotto, è che ha 15 addetti alla produzione e 4 dirigenti. Ciò significa un alto tasso di produttività legato ad un'efficiente organizzazione aziendale e attrezzature efficaci. Due fattori che hanno permesso all'Ormant di fronteggiare il ciclo negativo internazionale determinato dagli eventi legati all'11 settembre 2001, durato per tutto il 2003. Nel 2004 c'è una decisa inversione di tendenza, e nello stesso anno nasce Ormant Meccanica. L'azienda ha sempre avuto una propria officina meccanica funzionale alla produzione. L'idea nuova è stata quella di strutturare l'officina come un'azienda autonoma, capace di affrontare il mercato della meccanica e tornitura di precisione anche su materiali plastici, con l'aggiunta di lavorazioni di tranciatura ad alta definizione, sabbiatura e verniciatura dei prodotti realizzati. Le attrezzature di punta sono: centro di lavoro a controllo computerizzato, tornio controllo numerico, impianto di tagli al plasma. Valore aggiunto dell'officina è l'ufficio di progettazione dotato di Cad-Cam continuamente aggiornato e con progettisti specializzati. La tipologia della clientela riguarda gli studi di progettazione, officine di precisione, produttori di macchine in genere, componenti elettronici ed equipaggiamenti nautici. Grazie alle competenze e all'esperienza del settore commerciale, il primo anno di attività ha dato risultati incoraggianti, al punto che s'intende espandere il ramo meccanico. “Abbiamo verificato – ci dice Giulio Cosentino - le potenzialità dell'azienda e quindi intendiamo crescere in questo settore, senza metterci in concorrenza con le altre aziende molfettesi, anzi siamo aperti ad ogni tipo di collaborazione”. Come più volte evidenziato da QUINDICI, nel settore meccanico, a fronte di un elevato tasso di disoccupazione generalizzato, molte aziende sono limitate nella crescita, proprio per la difficoltà di trovare personale specializzato. Spesso le imprese affrontano investimenti in nuove tecnologie che però rimangono sottoutilizzate, per la mancanza di figure professionali capaci di renderle al meglio. Un problema sentito soprattutto dalle nuove aziende che vogliono crescere. “E' nostra intenzione assumere del personale – aggiunge Cosentino -, ma ci scontriamo con una realtà carente, dove l'offerta si scontra con domanda deficitaria. La nostra azienda non ha mai mandato via nessuno, quindi siamo in grado di offrire garanzie sotto tutti gli aspetti, e siamo disponibili anche a farci carico della formazione, ma chiediamo altrettanto sotto il profilo dell'impegno e della dedizione”. Sull'annosa questione della formazione, Giulio Cosentino sostiene che “c'è qualcosa che non va nel circuito della formazione, un problema sentito da tutti gli imprenditori meccanici. Ritengo sia giunto il momento di impegnarci in prima persona. Devo dire che gli sforzi del dott. Pasquale Gagliardi, preside dell'Ispiam, di organizzare un corso per tornitori è lodevole, ma ci vuole anche dell'altro”. Nonostante le perplessità dei suoi colleghi i fratelli Cosentino, hanno deciso di provare a fare qualcosa: “Intendiamo organizzare nella nostra azienda dei corsi specifici, indirizzati a lavoratori del settore che intendono qualificarsi nell'uso pratico delle macchine utensili a Cnc (computerizzate). Stiamo pensando di sperimentare un primo corso gratuito serale di 60 ore, che sarà tenuto da un tecnico con alle spalle un'esperienza ultradecennale. In pratica mettiamo a disposizione il nostro parco macchine per formare un gruppo di operatori specializzati, sia per le nostre esigenze, ma anche per le altre aziende”. La formazione nel settore meccanico è una questione su cui QUINDICI ha puntato la propria attenzione da sempre (unico giornale ad aver evidenziato il problema e organizzato anche un convegno con imprenditori, dirigenti scolastici delle scuole professionali, associazione industriali e amministratori comunali), cercando di muovere le acque. Qualcosa si è mosso, ma non è sufficiente. Ora, per la prima volta un imprenditore invece di lagnarsi si mette in gioco, con una proposta concreta che merita di essere sostenuta e speriamo che sia raccolta. Francesco del Rosso
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