L’Orchestra Filarmonica Pugliese invitata a tenere concerti in Cina
Straordinaria occasione culturale dal dicembre 2018 a gennaio 2019
L’Orchestra Filarmonica Pugliese è stata invitata a tenere un tour in Cina da dicembre 2018 fino alla prima decade di gennaio 2019. Per saperne di più, abbiamo parlato con il direttore artistico dell’OFP Giacomo Piepoli. Il tour in Cina… un traguardo raggiunto o un punto di partenza? «Sicuramente parliamo di una grandissima occasione per la OFP, una realtà musicale che ha avuto modo di crescere e farsi apprezzare già “in patria”, che ora avrà l’opportunità di rappresentare la musica italiana all’estero. Anche il cast cantanti partirà, infatti, con la Filarmonica Pugliese. Dunque, a pieno titolo, possiamo parlare di una produzione tutta italiana esportata all’estero. Per quanto questa occasione sia davvero la realizzazione di un sogno, fra le due definizioni, credo che si debba necessariamente parlare di un punto di partenza. Innanzitutto perché, eventualmente, di “traguardo raggiunto” potremo parlare solo al ritorno da questa esperienza e poi perché, in ogni caso, la OFP non ha certo intenzione di fermarsi qui, anzi…». Quindi, non una esigenza di fuga ma una voglia di “espandere i propri confini”? «Assolutamente!». Cosa porterà in scena l’OFP in Oriente e il perché della scelta? «L’orchestra porterà in scena l’opera di Gioacchino Rossini “Il Barbiere di Siviglia”, con il direttore stabile Giovanni Minafra. Dinanzi al vasto repertorio orchestrale, la scelta è caduta “per forza di cose” su una delle opere maggiormente rappresentative dell’italianità ma, al contempo, conosciutissima a livello planetario. D’altronde, noi crediamo che la musica sia esattamente questo, ovvero un linguaggio universale capace di azzerare le distanze e le differenze più profonde tra individui». Come nasce questa collaborazione? «Da tanto lavoro. Ovviamente. Abbiamo iniziato a parlare della possibilità di tenere questa serie di concerti in Cina già un anno fa. A quella prima proposta che ci è pervenuta, dopo che i partner d’oriente avevano sentito un video di un nostro concerto nella rete, sono seguiti riunioni, incontri, meeting via skype per capire la reale fattibilità della cosa. E, infine, il tempo e l’impegno ci hanno dato ragione: verranno eseguite dieci repliche dell’opera in importanti teatri della Cina. Un risultato insperato davvero ma meritatissimo!» Vi è mai capitata una occasione simile? «Beh, un viaggio così lungo e importante no mai, ma non per questo vogliamo “sminuire” le tante belle occasioni concertistiche delle quali abbiamo avuto modo di essere protagonisti in Italia o in Puglia. Per citare giusto un esempio, voglio ricordare il concerto dello scorso 16 giugno organizzato all’interno dell’Anfiteatro Mediterraneo di Bisceglie per i fisici nucleare della LOWX, la conferenza internazionale “LOWX” che, da oltre 25 anni, attrae annualmente fisici teorici e sperimentali da tutto il mondo e, prima dell’Italia, aveva già fatto tappa a Saclay, in Francia, a Gyongyos in Ungheria, a Sandomierz, in Polonia, o a Kyoto. Questo per dire che l’Orchestra ha già avuto modo di “incontrare” pur in Italia la sua dimensione di forte internazionalità». Alla luce di questa occasione, pensate che l’Italia non abbia dato il giusto peso all’attività della OFP? «Ni. Come detto, non possiamo certo rinnegare le tantissime belle esperienze fatte in Italia e rese possibili molto spesso da amministrazioni attente e sensibili o da veri e propri amanti della cultura che ci hanno sostenuto nella organizzazione dei più disparati eventi concertistici. Purtroppo, occorre ammettere che a volte sì, si fa un po’ fatica a far riconoscere la professionalità dell’Orchestra, il duro lavoro che c’è dietro ogni singola prestazione. Diciamo che sulla “cultura della musica” possiamo migliorare». Gli umori e le sensazioni dell’Orchestra alla vigilia di questo passo? «Al di là di come andrà questa “avventura”, l’organizzazione di questo viaggio ha già avuto un impatto emotivo importantissimo su noi tutti. Sensazioni e sentimenti che vanno ben oltre la semplice “valenza musicale”. Sono certo che rimarremo affascinati da una cultura tanto diversa dalla nostra che sta dando modo di amare e rispettare l’arte e gli artisti italiani. Ci aspettiamo, insomma, di tornare “cambiati”, come avviene al termine di ogni bel viaggio… avendo nel nostro bagaglio questa bella esperienza in più. Ma di tutto questo potremo parlare meglio al ritorno. Per adesso, la parola che più ci sentiamo di dire è “grazie” per la fiducia attestataci». Senza distrarvi, però, dagli altri appuntamenti più imminenti per la OFP, giusto? «Giustissimo! A dicembre abbiamo una serie di repliche in tutta la Puglia della celeberrima favola “Pierino e il Lupo” di Prokofiev con il narratore barese Gianni Ciardo, una di queste sarà anche a Molfetta il 7 dicembre all’Auditorium Regina Pacis in collaborazione con l’Associazione Auditorium di Castellana Grotte. E poi il tradizionale Concerto di Capodanno in programma per il 30 dicembre, giunto alla sua quinta edizione, che ha destato ampio entusiasmo anche dell’assessore alla cultura Sara Allegretta, molto vicina all’iniziativa. Di quest’ultimo è stata anche rinnovata la partnership con “Quindici” che sarà media partner dell’evento». © Riproduzione riservata