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L’opposizione di sinistra non va in ferie a Molfetta e tallona la maggioranza con 5 interpellanze. Le critiche al primo consiglio comunale
15 agosto 2017

MOLFETTA – L’opposizione di sinistra al Consiglio comunale di Molfetta, a differenza dell’altra di destra che tace, comincia subito a farsi sentire presentando ben 5 interpellanze consiliari urgenti su importanti temi della città: Centro antiviolenza; assistenza specialistica per bambini disabili; accesso alla muraglia; gestione piscina comunale; contributo affitti per famiglie bisognose.

Lo fa con una conferenza stampa dell’ex sindaco Paola Natalicchio e del candidato sindaco alle amministrative di quest’anno, Gianni Porta.

Si comincia subito con analisi e commenti della prima seduta con un «sindaco stanco ed eccessivamente nervoso», forse per il lavoro troppo gravoso, che lo porta anche ad esprimersi con balbuzie. Si contesta la definizione di centrosinistra data dal consigliere Pd Gianni Facchini e non condivisa dal resto della coalizione. «Non si può parlare di centrosinistra quando all’interno della maggioranza ci sono componenti che hanno militato in partiti di destra», né si può auto definire governo tecnico o di transizione per giustificare il fatto di aver messo insieme di tutto sul piano politico. Certamente non è un governo, né una giunta tecnica, in quanto formata dai candidati pescati col manuale Cencelli in tutte le liste civiche che hanno appoggiato il sindaco Tommaso Minervini.

Che i consiglieri di maggioranza siano opportunisti è fuor di luogo, se solo si pensa all’episodio dell’elezione di Nicola Piergiovanni a presidente del consiglio comunale, un politico contestato e perfino denunciato dalle stesse forze politiche di destra, da Saverio Tammacco e Nicola Camporeale, per come avrebbe esercitato il suo ruolo nella passata consigliatura. Oggi quegli stessi politici gli danno la fiducia. Quello che non andava bene ieri, quando era a sinistra, va bene oggi nel ciambotto.

Altra anomalia: Piergiovanni proposto dal sindaco alla presidenza e non dalla maggioranza. Comunque da Natalicchio e Porta c’è un’apertura di credito al presidente riconfermato con la promessa di un’opposizione seria e nel rispetto delle istituzioni, e non sfascista come è stato fatto in passato nei confronti della giunta Natalicchio con l’opposizione selvaggia di Mariano Caputo, che ogni giorno faceva partire denunce, manifesto comportamento di chi non ha argomenti e non sa fare opposizione sui contenuti (tutte le denunce poi sono state regolarmente archiviate dalla magistratura, che con i problemi di organici che si ritrova, si è dovuta occupare di presunti reati del sindaco Natalicchio, con spreco di risorse e rallentamenti della macchina della giustizia, solo per i capricci di qualcuno).

E al consiglio comunale il neo assessore Caputo era assente perché in vacanza: questo dà la cifra dell’attenzione che un componente della giunta Minervini e della maggioranza transgender riserva ai problemi della città. Si è anche ipotizzato che l’assenza in consiglio sia dovuta anche all’imbarazzante ruolo di sua moglie l’avv. Rita Campi alla guida dell’Mtm e alle mancate dimissioni dalla carica, al momento in cui lo stesso Caputo assumeva l’incarico di assessore ai Lavori pubblici (a parti invertite lo stesso Caputo avrebbe fatto tuoni e fulmini, ma si sa l’opportunismo politico paga). Un’assenza che forse è servita ad evitargli domande scomode sull’argomento. Imbarazzo istituzionale o menefreghismo?

L’opposizione di Sinistra non si sente in ferie come Caputo (forse per aggiornare il suo repertorio canoro? ndr), hanno dichiarato Porta e Natalicchio ed è subito operativa. E’ stato fatto rilevare come fino ad oggi siano state prodotte solo 4 delibere di giunta contro le 23 dello stesso periodo dell’amministrazione Natalicchio.

Altro rilievo: in consiglio comunale mancavano i dirigenti comunali, che avrebbero dovuto fornire spiegazioni su alcune voci di bilancio sulle quali si è assistito a balbettamenti del sindaco e dei revisori dei conti che non erano in grado di fornire risposte adeguate.

Gianni Porta si è detto preoccupato per un sindaco che decide con disinvoltura di passare dalla presenza sul palco elettorale con l’ex segretario di An Gianfranco Fini a quella con il leader pugliese del centrosinistra Michele Emiliano ed è subito entrato nel merito delle interpellanze cominciando da quella sulla Muraglia.

Si chiede di conoscere «quali siano gli elementi gravi, accertati e reiterati che giustificano l’ordinanza sindacale quale provvedimento diretto a prevenire e contrastare le situazioni che favoriscono l’insorgere di fenomeni criminosi o di illegalità, quali lo spaccio di stupefacenti, lo sfruttamento della prostituzione, l’accattonaggio con l’impiego di minori e disabili, ovvero riguardano fenomeni di abusivismo, quali l’illecita occupazione di spazi pubblici, o di violenza, anche legati all’abuso di alcool o all’uso di sostanze stupefacenti».

Ricordiamo che il sindaco Minervini ha regolamentato l’accesso del pubblico alla strada pensile, disponendo l’installazione di una transenna amovibile, stabilendo anche gli orari di apertura e chiusura al pubblico.

Ma Porta vuol sapere dall’amministrazione comunale, con risposta scritta e orale in consiglio, se «ha disposto alternative di monitoraggio, controllo, videosorveglianza per evitare il divieto di fruizione di un luogo pubblico a danno di tutta la cittadinanza».

Insomma, secondo la Sinistra si possono trovare altre soluzioni a tutela della Muraglia.

Con un’altra interpellanza si chiede all’amministrazione comunale se ha intenzione di partecipare con fondi propri (peri almeno al 20% come prevede la legge regionale) per integrare la somma assegnata dalla Regione Puglia (appena 555,852 euro) a favore della locazione di case di famiglie meno abbienti.

Non vengono trascurati i problemi dell’assistenza specialistica ai bambini con disabilità che frequentano le scuole elementari e medie. La Sinistra è preoccupata per il taglio di 40mila euro operato dal sindaco Minervini ai 150 bambini che usufruiscono del servizio, mentre l’ex sindaco Natalicchio aveva triplicato questi fondi. Perciò si vuole sapere se quest’assistenza verrà garantita con l’apertura dell’anno scolastico. Soprattutto si ricorda che l’amministrazione Natalicchio aveva posto rimedio al caos, ai limiti della legittimità, operato dall’amministrazione Azzollini con generosi contributi ad associazioni di volontariato non qualificate e non abilitate per questo servizio, dato spesso in affidamento diretto. La Sinistra è pronta a dare battaglia con le associazioni dei genitori, anche per evitare quello che è avvenuto in passato quando il settore delle politiche sociali è stato affidato a cooperative sociali e a politici in conflitto di interessi col Comune.

Nel Centro antiviolenza Annamaria Bufi in Piazza Rosa Luxemburg, voluto anch’esso dall’amministrazione Natalicchio, stanno procedendo speditamente e con puntualità i lavori di adattamento della struttura (già ufficio postale), che dovrebbero concludersi il 17 novembre. Ma finora non è stato fatto alcun bando di gestione, né c’è stata alcuna parola del sindaco in proposito nelle sue linee programmatiche. Cosa si vuol fare di questa struttura, tenuto conto che l’amministrazione Natalicchio aveva ottenuto fondi pubblici per 600mila euro. Siamo di fronte ad un’altra situazione tipo quella della Cittadella degli Artisti, col rischio di avere una gestione improvvisata? A che serve una struttura bella se la gestione è carente? si chiedono i due consiglieri comunali.

Altra nota dolente riguarda la piscina comunale dove il commissario ha lasciato una delibera che fissa l’indirizzo per un nuovo bando di gestione, una gara pubblica per consentire la riapertura della struttura, oggi chiusa e devastata dai vandali. La gestione è importante per evitare quello che è accaduto in passato con l’incarico affidato da Azzollini a un gestore non qualificato, che tra l’altro non pagava i canoni, né garantiva la manutenzione, per cui la stessa Natalicchio decise la risoluzione del contratto. Ma serve anche una clausola di salvaguardia per garantire agli attuali dipendenti di riavere il posto di lavoro, come avvenuto con quelli del depuratore, al quale è stata garantita, dalla passata amministrazione, la riassunzione, una volta che la struttura è stata trasferita all’Acquedotto pugliese. E questa delega ai contratti e appalti è stata mantenuta dal sindaco, insieme con tante altre come il bilancio, il personale, lo sport, ecc. Quindi tocca a lui attivarsi in tal senso, evitando il sospetto che stiano tornando gli interessi in questo settore, come avvenuto in passato

Alle interpellanze l’amministrazione comunale deve rispondere in forma scritta e verbale in consiglio comunale entro 30 giorni. Alla domanda di “Quindici” su quale atteggiamento assumerà l’opposizione di sinistra in caso di mancate risposte, Natalicchio e Porta hanno dichiarato di non escludere manifestazioni di piazza e ogni intervento a fianco degli interessati e delle fasce deboli della popolazione.

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