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L'occupazione abusiva dei posti e i disservizi organizzativi al Palapoli durante gli incontri di pallavolo dell'Exprivia Molfetta
25 marzo 2014

MOLFETTA - …”Scusa, c’è un posto?” …“No, occupato/i!” Tipico colloquio  breve, quanto esauriente, che si svolge fra uno spettatore appena arrivato anche con largo anticipo rispetto all’inizio della gara, nel palazzetto G. Poli per assistere, avendo pagato regolarmente il biglietto di ingresso alla partita di palla-volo in programma per la serata, e lo spettatore magari arrivato prima di lui che, seduto comodamente su un sedile, ricopre uno o più sedili vicini, con gli oggetti anche più improbabili: indumenti personali, foglietti informativi della partita e della Società, giornali, bottigliette di acqua, ecc. ecc. (facendone già cosa propria).

E’ ormai un’abitudine consolidata che permette ai “futuri, possibili” occupanti dei posti… già occupati da chi ne prende possesso prima possibile, di privare uno spettatore pagante di poter assistere al match seduto, pur arrivando, i “futuri, possibili” occupanti, quasi ad inizio partita.

La struttura del palazzetto dello sport G. Poli è evidentemente inadeguata per contenere la massa di simpatizzanti che desiderano seguire, gioire ed anche soffrire, per le imprese dell’EXPRIVIA Molfetta Volley militante  nel massimo Campionato nazionale di pallavolo. Con tutta la buona volontà, sarebbero disponibili circa 1.300 posti a sedere. Escludendo i “posti riservati”, quelli per gli “abbonati”, quelli per le tifoserie (gli ultras) delle squadre che giocano, si e no sarebbero disponibili 1.000? posti, per coloro, come me e la stragrande maggioranza di simpatizzanti che si vogliono godere uno degli spettacoli sportivi più belli e coinvolgenti: un match di palla-volo, specie quest’anno in cui l’EXPRIVIA milita in A1 nazionale, avendone acquistato il biglietto d’ingresso.

Come già accennato, considerando che almeno un buon 20% di spettatori “occupano” (vedi sopra) uno o più posti in più – in posizione particolarmente privilegiata – è facile fare un rapido conto che rivela che i posti utilizzabili  da chi come me, domenica pomeriggio, è arrivato nella struttura alle ore 16,50 circa (il match ha inizio alle 18,00), si e no diventano poche centinaia (alle 16,50, gli spalti erano praticamente già affollati).

Ho avuto difficoltà a trovare un posto a sedere decente, avendo precedentemente subito la solita trafila del: …”scusa, c’è un posto?” “no, occupato/i!”,  ma da indumenti e quant’altro: e non è la prima volta!

Allora vorrei, con questa mia riflessione, proporre alla Dirigenza della Società, che dispone in campo, anche di un “servizio d’ordine”, di aiutare i tifosi e simpatizzanti – come lo scrivente, e chissà quanti altri – che sono così …indolenti da arrivare al Palazzetto solo! un’ora e dieci minuti prima dell’inizio della partita, a trovare un posto qualchessia, avendo pagato il biglietto, e cercare di sradicare il mal vezzo del …”no, occupato/i”!

Un pacato suggerimento che mi sento di proporre, è il seguente.

Un posto – di quelli disponibili,  fuori da quelli “riservati” a vario titolo – per definizione è “occupato”, solo se ci è seduto qualcuno, ovvero se chi riserva posti per futuri, venturi occupanti, può mostrare al Servizio d’ordine, il possesso dei biglietti già  regolarmente acquistati per chi arriva all’ultimo momento e trova il posto libero che, l’amico, il conoscente, o chi altri ha provveduto a riservare, sottraendolo ad altri, questa volta a buon diritto.

Altrimenti, chi occupa posti in più, non avrebbe alcun diritto di farlo, privando chi ne ha bisogno, di un posto disponibile ma, “occupato!”.

L’obiezione che potrebbe nascere, sarebbe del tipo: …”e come farebbe ad entrare al palazzetto, il ritardatario che ha comunque acquistato (o fatto acquistare) già il biglietto per il posto “occupato” (questa volta) legittimamente dall’amico/conoscente/parente?

Si potrebbe anche rispondere con sommo menefreghismo, ma non sarebbe giusto perché lederebbe, appunto il diritto di chi, non potendo accedere al palasport in tempo utile, comunque acquista il biglietto e avrebbe il sacrosanto diritto, potendolo fare, di trovare comunque il posto a sedere che l’amico, il parente, il conoscente gli riserva.

Una soluzione semplice ed elegante, a costo zero, che darebbe il giusto rispetto delle precedenze, acquisite arrivando prima o dopo.

Nel momento in cui, il ritardatario (lo definisco tale, arbitrariamente) giungesse all’ingresso, deve solo avvisare chi gli tiene il posto (questa volta legittimamente) del suo arrivo.

E’ ovvio che questa proposta di soluzione del problema penalizza l’«occupatore» il quale, non solo deve quasi… aprire il palazzetto dello sport, arrivando per tempo ed occupare posti migliori, ma poi deve scomodarsi per recarsi all’ingresso, e consentire ai ritardatari di ottenere ed esibire il biglietto d’ingresso.

Sarebbe un piccolo sacrificio supplementare (oltre a quello già subito per l’arrivo prestissimo per l’occupazione dei posti) ma renderebbe giustizia a chi, ad esempio come me, arriva 70 minuti prima dell’inizio della gara e… pretenderebbe (niente di meno) di avere le stesse possibilità di godere lo spettacolo stando seduto.

Eliminerebbe una stortura molto grave che, non degenera in discussione fra l’occupante abusivo di uno o più posti, indebitamente e chi ha lo stesso diritto di accomodarsi, avendo regolarmente pagato il biglietto, solo per la solita, abusata questione di quieto vivere (per chi?).      

© Riproduzione riservata

Autore: Tommaso Gaudio
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