L'invecchiamento della popolazione e l'assistenza sanitaria in Italia
Non sono pochi i problemi che saranno causati dall'invecchiamento della popolazione al sistema sanitario e non solo. Secondo il rapporto della Organizzazione Mondiale della Sanità, OMS, nel 2050, due terzi dello stanziamento per la spesa sanitaria, sarà assorbita dagli anziani! Solo un terzo per il resto della popolazione. Un problema molto serio, che va studiato ed affrontato sin d'ora, considerato i tempi della politica italiana. Anche perchè gli anziani hanno bisogno di una assistenza diversa e noi non siamo pronti.
Le residenze socio-sanitarie, secondo l'ISTAT, in Italia sono circa 12000 (12.207), con una offerta di posti letto di solo 429.000, certamente insufficienti a coprire la domanda. Enorme poi la differenza tra Nord e Sud. Un dato molto significativo, mentre in Lombardia, secondo i dati relativi al 2011 del Ministero della Salute, la media è di 29 posti letto per ogni 1000 anziani residenti, in Sicilia è di un posto letto, ogni 1000 anziani residenti,contro una media nazionale di 14,5. Questa la situazione ad oggi, con una popolazione degli over 65, ancora sopportabile. Una nota dell'ISTAT,ripresa e pubblicata da “Il Sole 24 ore”, nel 2010, metteva in risalto tutti i cambiamenti dovuti alla futura struttura della popolazione che si potrebbero verificare nei prossimi decenni: aumento della percentuale degli anziani, diminuzione dei giovani.
La diversa struttura demografica della popolazione, provocherà significativi effetti, anche sul sistema economico. Nel 2050 gli over 65 ammonteranno a 20 milioni, pari al 30% del totale della popolazione che a quella data sarà di 61,5 milioni. Nei 20 milioni previsti, molti avranno oltre 80 anni! Una composizione demografica completamente diversa dal passato che, pone problemi nuovi e seri, ma la politica non sembra molto interessata. La situazione futura non è ne facile ne rosea, anche perché nessuno sa quando rientrerà la crisi economica. Conoscendo la pigrizia della politica, i tempi degli interventi, e la durata molto breve dei nostri governi, (un anno circa) mettere mano alla risoluzione di questi futuri e grandi problemi, non sarà facile. Non bisogna pensare al 2050, perché già nel 2030-35, il peso dell' invecchiamento, si farà sentire.
Il nostro mezzogiorno è deficitario nelle strutture geriatriche. Il Sud Italia ha bisogno di non poche strutture, come: strutture protette residenziali, destinate alle persone non autosufficienti; centri diurni socio-sanitari; semi residenziali; Hospice per anziani affetti da patologia neoplastiche; sezioni per l'accoglienza e assistenza per stato vegetativo permanente; sezione protezione Alzheimer. Queste solo per citarne alcune. Il mezzogiorno, dunque, ha bisogno di creare tutte queste nuove strutture, ed altro. La classe dirigente italiana sarà capace di affrontare questo enorme problema? Riuscirà a ridurre le grandi differenze tra il Nord ed il povero Sud? Non ci resta che sperare.
Vitangelo Solimini
coordinatore Cittadinanzattiva Molfetta"
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