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L'intervista del sindaco a Quindici. La replica dei cittadini
15 luglio 2009

Finalmente, dopo tanti mesi di ermetico silenzio, grazie alla provvidenziale intervista concessa al dr. Felice de Sanctis possiamo conoscere, senza strepiti e/o contumelie, il “S.S.P. pensiero”, sui tanti quesiti posti da tantissimi Cittadini, sulle …condizioni morali, civili e fisiche della nostra Città. Per i frequentatori del Forum di Quindici (definiti con un bruttissimo neologismo coniato – in senso dispregiativo – da non ricordiamo chi: “forumisti”) e per quanti leggono la Rivista, dopo averne lette e scritte di cotte e di crude sull’argomento, proponendo solo delle opinioni personali, quest’intervista dovrebbe squarciare il velo delle illazioni e interpretazioni soggettive che hanno caratterizzato questo periodo di “black out” informativo istituito dal Palazzo. Usiamo il condizionale perché, almeno da quello che si legge, non si percepiscono rivelazioni illuminanti, ma solo una sequela di risposte banali e generiche: non era certo questo che la Cittadinanza, almeno quella che non è compresa ne…”i cittadini che richiedono ed evidentemente ottengono!” per mutuare una locuzione che il S.S.P. (sindaco, senatore, presidente) - al pari di quello che fa l’«UNTO » - ama usare ad ogni piè sospinto. Vorremmo, a questo punto sapere, perché viene dato ascolto solo ad una parte dei Cittadini, mentre le istanze, e sono tante, di altri Cittadini, vengono disattese, se non ignorate: forse esse provengono da Cittadini che non hanno “link” diretti con il Palazzo?. Ma veniamo al dettaglio dell’intervista, con l’analisi delle risposte evidentemente sintetizzate, ad alcuni dei quesiti. …Bancarelle di frutta e verdura… L’Intervistatore, nel formulare il quesito, pone anche il problema del disagio che una parte della cittadinanza subisce, a causa dell’invasività delle rivendite. Il S.S.P. risponde, non rispondendo, in modo generico se non sprezzante, con un qualcosa che si potrebbe interpretare così: “io sono stato eletto dal popolo; il popolo mi chiede di lavorare ed io gli do quel che mi chiede!”…ed “all’inferno tutti gli altri”, aggiungiamo noi!. Risposta apparentemente di una chiarezza adamantina, se non fosse per il fatto che il “popolo” a cui fa riferimento il S.S.P. appare come qualcosa di estremamente generico se non astratto, anche perché ignora totalmente che autorizzare (ammesso che tutti i così detti “abusivi” siano autorizzati, il che sarebbe tutto da dimostrare) la proliferazione genera anche cospicui DISAGI. Proviamo a metterci nei panni di un diversamente abile oppure di un anziano, o di un bambino, che percorrono il marciapiedi, ad esempio di via Giovinazzo, dove una piccola rivendita di frutta e verdura (frutto evidentemente di una richiesta fatta al S.S.P. – sic) ormai diventata delle dimensioni di un isolato e mezzo, ingombra totalmente la larghezza del pur largo marciapiede: e siamo su una strada ad alta densità di traffico. …Foresteria… Qui lo sfacciato cinismo del S.S.P. ci sembra assolutamente straordinario e di una scaltrezza senza scrupoli, quando dichiara che….”non si capiva come si sarebbe sviluppato il manufatto” ed ancora …”ha sbagliato l’Opposizione”… ed ancora …”il Centro Sinistra non è stato capace di fare politica a favore della Città!”. Sono tesi che lasciano senza parole! Un Consesso di Tecnici ed Amministratori che stanno valutando e gestendo la realizzazione di un’opera (il nuovo Porto) del valore di molte decine di milioni di Euro, che non riesce a capire, dai progetti esecutivi, di che cosa si sta parlando!!!! Noi sappiamo invece che le cose erano chiarissime già dal 2006: facciamo riferimento sempre al famoso DVD “IL NUOVO PORTO DI MOLFETTA”, prodotto e distribuito dal Centro Destra, in favore della candidatura a Sindaco (la prima) dell’avv. Azzollini. Infatti chi ha prodotto il DVD, lo ha fatto sulla base di dati e grafici allora già esistenti, che mostravano l’esatta ubicazione del manufatto e le dimensioni di massima, desumibili dal confronto con gli altri manufatti esistenti, pur se mostrati in sequenze prospettiche. E poi, in sede di decisione, nessuno ha mai fatto mente locale leggendo i numeri relativi alle cubature del fabbricato: ma chi controllava DORMIVA???. Infine è bellissimo il ribaltamento delle responsabilità all’Opposizione (tipico di una involuzione della cultura politica corrente). Noi siamo convinti che NESSUNO a Molfetta (di C.D. o di C.S.) gradisse, ora per allora, la disposizione e la dimensione del “manufatto” – come viene eufemisticamente definito - perché in effetti è BRUTTO e l’abbiamo sempre sostenuto. L’oggetto della disputa è sempre stato: Chi ha autorizzato la costruzione, così come è, in quel punto, e perché? Perché, quando i lavori sono già stati appaltati, l’Impresa vincitrice dell’appalto ha gia avanzato parecchio del lavoro con investimenti anche notevoli, nessuno ha mai pensato di fermare prima i lavori per una…pausa di riflessione? Perché invece di …creare… i famosi Comitati spontanei e i sit-in miseramente naufragati per mancanza di manifestanti, il S.S.P. non ha mai inteso parlare, in modo costruttivo, anche con l’Opposizione che ora viene accusata, di quanto sarebbe costato lo spostamento del “manufatto” ed a carico di chi sarebbero stati addebitati gli oneri, ammettendo eventuali sviste e chiedendo la solidarietà di TUTTI e non solo dei “Comitati…spontanei”. Anche adesso che ormai sembra sopravvenuta la rassegnazione a tenerci la Foresteria dove si trova, non si ha un sussulto di onestà di pensiero e si riconosce di aver gestito male ed in modo demagogico un problema che forse, diciamo forse, affrontato in modo un po’ meno autocratico, avrebbepotuto avere sbocchi diversi. La risposta a questi semplici quesiti, da sempre posti in essere, avrebbe forse svelato, più di ogni altra considerazione, la vera responsabilità, che secondo noi, è e resta della mediocre e frettolosa valutazione di un progetto di questa portata. …Donne in Giunta… Quali commenti si possono fare all’arrogante e spregiudicata risposta fornita al quesito? A noi sembra il solito refrain: ribaltare la prospettiva, per fornire un’immagine diversa da quella reale. Far apparire le Donne come esseri senza scrupoli che, pur di ottenere quello che la legge loro concede, si abbassano anche a ricoprire ruoli di rincalzo. Ci domandiamo quale effetto possa avere, sulle Donne anche “di parte” questa valutazione così poco lusinghiera sul loro stato, a parole da tutti definito di “pari opportunità”. …Palazzo Dogana… “Il palazzo è un rudere!...” vero, anzi verissimo. Non sappiamo quanti di noi hanno mai visitato i locali. Certamente è un rudere, in abbandono da decenni, ed allora che si fa? Lo si fa diventare un “resort”, riservato a pochi, mentre i Cittadini – I VERI PADRONI E FRUITORI DEL MONUMENTO – non potranno mai goderne la visita oppure l’uso, se non sborsando un’ingente somma per magari passarci una notte. Quando ci sarà il “resort”, forse saremo poi tutti contenti, così come lo siamo del fatto che le spiagge di Molfetta sono ormai in mano a coloro che, per mutuare le parole del S.S.P. … fanno richiesta di lavorare, e Lui non può non farli lavorare, perché è il suo compito istituzionale. …Traffico e condizioni di civiltà… Senatore, la risposta che ha fornito è degna del miglior Ponzio Pilato! Ella … “cerca sempre di soddisfare ciò che i cittadini chiedono”. Ma di grazia, e tutti gli altri Cittadini che “non possono chiedere” e protestano per i disagi conseguenti alla sua grande magnanimità, sono forse Cittadini di “serie B”? Ella non può liquidare con queste parole l’esigenza che emerge in tanti di maggiore vivibilità nella nostra Città. Ella non può sacrificare, a favore di non so quanti Cittadini “postulanti” (e ci piacerebbe tanto avere un’idea anche vaga del numero di costoro), la domanda di ORDINE, CIVILTA’, PULIZIA, VIVIBILITA’. Ci dica per favore, per ottenere anche noialtri quello che ha concesso - soddisfacendo quello che chiedono, come sostiene - e che evidentemente cozza con la domanda degli altri Cittadini (quelli che per comodità ed arbitrariamente abbiamo definito di Serie B), bisogna contattarLa personalmente?, come singolo Cittadino oppure in…”comitato”? e con quali modalità? E’ mai possibile che ella, che si professa così attento alle richieste dei Cittadini (addirittura mostrando comprensione per …i cittadini che vogliono venire in centro con la macchina!!!, e devo accontentarli… manco se fosse una cosa dell’altro mondo disintasare il centro, a costo di “scontentare” qualcuno), non abbia mai percepito il disagio di altri Cittadini e mediato fra le diverse esigenze, così come dovrebbe essere in politica ed in democrazia? Sappia che molto probabilmente, anche alcuni Cittadini, diciamo così vicini alla sua Maggioranza, auspicano una città diversa da quella che descrive e che sta …mettendo su, per non scontentare “i cittadini che devono essere accontentati”! Quando riferendosi alla “non sporcizia” della nostra Molfetta, confrontandola con la situazione delle città nostre vicine, afferma che la nostra è una Città pulita, le domandiamo: ma si fa qualche volta un giro – A PIEDI - nei dintorni?. E poi, cosa vuol dire “provi ad andare ad Andria”. Ma perché dovremmo andare ad Andria? Noi siamo di Molfetta, è questa la nostra Città, a noi non interessano le altre Città e soprattutto non ci sembra una scusa sufficiente per giustificare (così come inconsciamente fa Lei) le evidenti carenze di Molfetta in questo ed altri settori. …Bilancio comunale… Preferiamo glissare su questo punto. Tuttavia ci corre l’obbligo di ricordarLe che il mai tanto vituperato Tommaso Minervini, suo predecessore, guidava una Giunta di Centro Destra e che Ella, neo eletto Senatore della Repubblica, insieme all’On. Amoruso appoggiava in modo più che convinto, Giunta in carica e relative deliberazioni. …Sicurezza… Da parte Sua, ci saremmo aspettati una risposta un po’ più…coinvolta e responsabile. Che le Forze di Polizia (quasi tutte) facciano il loro dovere, pur con le limitazioni di bilancio imposte, è fuor di dubbio. Pur tuttavia, non si deve dimenticare che il Territorio si è enormemente ingrandito e questo ha portato ad una esaltazione delle esigenze di sicurezza che si è aggiunta alle croniche carenze da più parti segnalate (anche da suoi Estimatori). Che tipo di piano ha in mente l’Amministrazione, almeno per quel che attiene la PRESENZA sul Territorio tutto della Polizia Urbana?. Secondo la sua valutazione è sufficiente aver dotato il Corpo di altre auto, lasciando l’organico quello che è? Come ella stesso ha avuto modo di dire una volta, il Comune si è ingrandito, quindi si sono moltiplicati i problemi. Ebbene, come Amministratore, in quale modo intende affrontare questa circostanza? Non ci pare che la laconica risposta data all’Intervistatore contenga indicazioni in materia. Avendo riconosciuto, di fatto, che l’organico dei Vigili urbani è quello della “vecchia” Molfetta, perché non accenna a che cosa intende fare per adeguare la forza alle rinnovate esigenze cittadine? Spiace constatare che chi vedeva in un’intervista da Lei così avaramente concessa dopo tanti mesi, almeno delle indicazioni sulle “strategie” dell’Amministrazione comunale numericamente così solida, anche per la “gracilità” dell’Opposizione, debba restare amaramente deluso, essendosi Ella limitato a fare, ci lasci correre la metafora, la recita della “lezione imparata a memoria” e di conseguenza, “liquidato” l’intervista come una pura faccenda di routine.

Autore: Tommaso Gaudio
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