L’intervista a Drago senza risposta
“Quindici” aveva inviato le domande al candidato sindaco sconfitto
Per questo numero del mensile “Quindici” ave- vamo programmato anche un’intervista al candidato sconfitto nel ballottaggio a Molfetta, il magistrato in pensione dott. Pasquale Drago, detto Lillino. Gli abbiamo inviato le domande via mail, ma non abbiamo mai ricevuto risposta. Il giorno dopo abbiamo visto la lettera inviata a pochi intimi e non diffusa alla stampa, con la quale Drago comunicava le proprie dimissioni, che hanno sorpreso un po’ tutti. Leggendo la lettera, abbiamo trovato qualche risposta alle nostre domande. Ecco le domande formulate al dott. Drago: Un bilancio di questa esperienza elettorale. Cosa l’ha spinta a scendere in campo. Quali sono stati, secondo lei, i fattori che hanno determinato la man- cata elezione: una candidatura debole per la scarsa conoscenza del personaggio; la frammentazione a sinistra; l’ombra di Emiliano (percepita positivamente da alcuni, negativamente da altri); la mancanza di esperienza politica; altro? Quali fattori, invece, hanno giocato a favore del suo avversario: la continuità ha vinto sul cambiamento? Cosa non rifarebbe di questa esperienza? Cosa le è rimasto dentro e cosa l’ha amareggiata di più In queste settimane ha avuto modo di incontrare tante gente: quali sono state le richieste più pres- santi, quali le autentiche esigenze dei molfettesi? Come pensa di svolgere il ruolo di consigliere comunale di opposizione? Uno dei problemi più gravi della città è quello della sicurezza e dell’illegalità diffusa. Il Procuratore di Trani, in un incontro a Molfetta, parlò di terra di mafia. Lei cosa pensa? Come incalzare l’amministrazione comunale che sembra indifferente al fenomeno?