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L'ex sindaco Paola Natalicchio: sull'urbanistica ostruzionismo di Annalisa Altomare e del Pd di Molfetta E in città si è parlato di consumo di suolo per spiegare la politica del territorio della passata amministrazione di centrosinistra. E il processo sullo scandalo edilizio “Mani sulla città” rischia le prescrizione. Il cancro della città imperversa ancora per colpa dei palazzinari
21 novembre 2016

MOLFETTA – L’urbanistica da sempre condizionante di tutte le amministrazioni comunali, per gli interessi legati all’edilizia e alla voracità dei palazzinari sul consumo di suolo, è stato uno dei fattori che hanno determinato l’ultima crisi del centrosinistra a Molfetta. L’edilizia resta il cancro dello sviluppo di Molfetta, come “Quindici” scrive da tempo e lo resterà ancora condizionando tutte le amministrazioni comunali che tenteranno di riportare l’urbanistica al rispetto dell’ambiente riducendo il cemento che ha coperto tutta la città, ad opera dei palazzinari.
Lo ricorda l’ex sindaco Paola Natalicchio, dopo il dibattito tenutosi venerdì scorso nell’aula consiliare, proprio su questo argomento. La Natalicchio ricorda gli scandali edilizi, primo fra tutti quello di “Mani sulla città” il cui processo rischia la prescrizione e il ruolo ostruzionistico di Annalisa Altomare che oggi vuole “dare una mossa” alla città solo sui suoi manifesti elettorali (si prepara a candidarsi a sindaco con il “ciambotto” delle liste civiche trasversali?), dopo aver ostacolato e spinto alle dimissioni proprio l’amministrazione di centrosinistra che avrebbe dovuto sostenere.

«Venerdì in Sala Consiliare c’è stato un dibattito pubblico sul tema del consumo di suolo zero (nella foto: Natalicchio, Calace, Curcuruto, Sallustio) in cui, in un clima finalmente disarmato, si è potuta spiegare in modo chiaro, autorevole, senza ombre e dati alla mano la visione che ha animato le politiche del territorio in questi tre anni di governo di centrosinistra che ho avuto il privilegio di guidare come sindaco – scrive Paola Natalicchio -.
Sì, è stata una visione. Che si è scontrata con punti di vista diversi all'interno della stessa maggioranza, che si è svolta in un clima difficile, con una indagine giudiziaria sulla testa legata alla precedente amministrazione ("Le mani sulla città "), con una forte conflittualità' con la commissione consiliare guidata da Annalisa Altomare (che vuole "dare una mossa" solo sui manifesti elettorali, mentre in commissione ha praticato mesi costanti di ostruzionismo fine a se stesso), con legittime ma profonde divergenze tra le forze politiche che non hanno trovato nemmeno i numeri per approvare in consiglio comunale strumenti come l'adeguamento al PUTT ne' hanno mai avuto una linea comune sui tempi di partenza del nuovo Piano Urbanistico Generale a causa dei tanti timori sul fatto che il PUG avrebbe potuto "bloccare l'economia e ammazzare l'edilizia". Questi conflitti hanno tormentato i miei anni da sindaco e ho provato a gestirli mediando ogni giorno, checché se ne sia detto in interviste molto parziali e piene di errori e menzogne. Al mio fianco un assessorato sotto processo dal primo minuto. Addosso a me e all'assessore un giudizio senza appello: decidevano tutto da sole. Chissà guidate da quali misteriosi interessi.
Al fianco di urbaniste del calibro di Francesca Calace e Luisa Calimani e con l'ascolto attento e l'intervento puntuale dell'assessore regionale Anna Maria Curcuruto, (c’erano anche l’ex assessore all’urbanistica Rosalba Gadaleta e Cosimo Sallustio, coordinatore del Forum Agenda XXI che ha coordinato il dibattito, ndr) venerdì abbiamo scandito la nostra ordinata agenda urbanistica 2013-2016. I comparti in fase avanzata sbloccati, la pianificazione della costa, della mobilità e dell'energia sostenibile avanzata, l'adeguamento al PPTR partito, i valori venali abbassati per una maggiore equità fiscale e per ridurre la vessazione di una tassazione ingiusta e l'atto di indirizzo del Pug approvato e poi fermato.
La sfida della riduzione praticata per quanto possibile, il giudizio chiaro non di bocciatura ma di attuale sovradimensionamento e dunque obbligatoria revisione dell'attuale Piano Regolatore. Fino a venerdì cose così chiare e lineari non siamo riusciti mai a dirle con tale chiarezza. Colpa mia: facevo il sindaco, provavo a mantenere gli equilibri. Ma mantenere gli equilibri non poteva significare oltre rimandare le decisioni sul futuro delle politiche del territorio. E quindi poi gli equilibri si sono rotti.
E' stato importante però tornare nella Sala Consiliare dove dopo le prossime elezioni il conflitto sull'urbanistica tornerà legittimamente a dividere le forze politiche. Qualcuno ha detto che il programma del 2013 su questo era ambiguo, che abbiamo sbagliato l' "interpretazione autentica". Allora stavolta non si può più sbagliare. Se il conflitto di Molfetta sta lì mettiamolo sul "tavolo operatorio": apriamo la pancia del problema e sentiamo le diverse posizioni. La mia è che il primo consiglio comunale della prossima consiliatura deve discutere l'atto di indirizzo sul Pug approvato dalla giunta nel luglio 2015, per approvarlo.
Un punto programmatico chiaro che consegno ai prossimi candidati: da ex sindaco che su questo probabilmente si è giocata la fine del suo mandato. Certa che il prossimo sindaco affronterà subito la questione. Non lo dico con tono di sfida ma con spirito sinceramente costruttivo. Facciamo un gioco democratico: diciamo come la pensiamo sulle cose. Iniziamo dall'urbanistica, poi passiamo al porto, poi continuiamo sull'impiantistica e sulle scelte del settore rifiuti, poi passiamo alle società partecipate. E via così.
Scriviamo programmi dettagliatissimi. Libretti degli istruzioni che il prossimo sindaco possa seguire col telecomando, casomai dovesse confondersi o non saper interpretare. Facciamolo per lui o per lei. Il prossimo sindaco di questa città se lo merita: sapere con precisione ed esattezza da che parte stanno sulle grandi questioni i suoi consiglieri comunali. E far sapere alla città i suoi impegni, punto su punto. Cosicché si possano verificare, giorno per giorno. Si chiama coerenza. Io ho già dato. Adesso, ovunque ci porti, mi piacerebbe sentire ben scandita la coerenza degli altri.
Grazie intanto a Comitando per l'alto livello del confronto di venerdì. Spero che anche questo sia uno dei temi del prossimo congresso del Pd che finalmente si svolgerà il prossimo week end».

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A Molfetta assistiamo da un po' di anni al proliferare di ciò che io chiamo “ funghi edilizi”. Sono edifici che sorgono quasi spontanei in aree di dimensioni anche molto piccole che da cittadino ingenuo e forse ignorante in materia urbanistica, fanno rabbrividire. Perché non avrei mai pensato che aree all'apparenza condominiali e con presenza di edifici circostanti già costruiti fossero ulteriormente oggetto di cubatura. Ciò con evidenti problemi di riduzione delle aree verdi e parcheggio che per legge sono già state determinate con le prime licenze edilizie. Senza contare le penalizzazioni degli affacci/vedute che i proprietari degli edifici esistenti sono costretti a subire. In zona levante ci sono due esempi evidenti di “ funghi edilizi” ( via Gesmundo, via Don Minzoni ). Ovviamente è tutto regolare le concessioni edilizie sono state rilasciate secondo la legge. Sono i palazzinari che nel passato, o direttamente coinvolti con cariche politiche o attraverso i loro rappresentanti in consiglio comunale, sono riusciti a mantenere edificabili anche piccoli fazzoletti di suolo, attraverso l'approvazione interessata di piani regolatori di completamento a loro favorevoli. Se non è possibile privare di un diritto a costruire, CHIEDO al Consiglio Comunale e all' Ufficio Tecnico quantomeno di assegnare dei limiti contenuti di volumetria e soprattutto delle prescrizioni sugli allineamenti stradali e quote. Esempio evidente Via Galileo Galilei ( dove è ubicato il DOK zona stazione ), CHIEDO, perché questa strada che ha già una prospettiva su via Corso Fornari non può proseguire linearmente su via Leonardo Mezzina Politico? Come mai l'UTC non impone l'allineamento alle strade confinanti con il nuovo edificio e in linea retta? Con il nuovo palazzo dobbiamo tenerci la deviazione di via Pomodoro? A questo punto e finisco CHIEDO sempre a Levante cosa succederà nell'area ex Spagnoletti? Quanta volumetria UTC farà realizzare? Si lasceranno le aree a parcheggio e le zone verdi? Sarà allargata via Don Grittani con l'allineamento a via Francesco Carabellese? Altri esempi si trovano a Ponente vedi il palazzo ( supermecato Conad) fronte parco di Ponente ha praticamente invaso la sede stradale infischiandosene del palazzo di fianco. Il palazzo costruito ad angolo su via San Francesco d'Assisi non è allineato su via Corso Fornari. I nostri progenitori hanno pensato una pianta urbanistica della città a scacchiera ( c.so Umberto e zone limitrofe, via Roma e zone limitrofe, via Baccarini e zone limitrofe, ecc) badando all'orientamento e alle prospettive di tali strade. Gli attuali nostri amministratori palazzinari fanno di tutto per alzare saracinesche di cemento che interrompono vedute, prospettive e allineamenti stradali. In conclusione UTC e il Consiglio Comunale possono fermare tutto questo e migliorare i progetti edilizi obbligando a rispettare gli allineamenti di strade che esisto da decine e decine di anni. Ps. Dimenticavo lo scempio del palazzo dell'INPS e della piscina comunale che hanno bloccato in modo definitivo il prolungamento del lungomare verso lo stadio e la prima cala.


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