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“L'eretico furore”: il Carro dei Comici emoziona il pubblico nello spettacolo in scena al Pulo di Molfetta
12 agosto 2011

MOLFETTA - Un inno alla ricerca della Verità e della Libertà: questo è stato lo spettacolo “L’eretico furore”, dedicato alla controversa figura del filosofo Giordano Bruno e portato in scena dalla compagnia Il Carro dei Comici nell’ambito della manifestazione “Nel grembo della grande madre. Estate al Pulo di Molfetta”.
Un essenziale palchetto, una clessidra, una riproduzione del sistema solare, alcune ampolle, una rosa, un cerchio luminoso sono gli elementi che hanno consentito a Francesco Tammacco, regista e protagonista della performance teatrale, di evocare il pensiero del grande filosofo nolano su temi quali il tempo, il moto dei pianeti intorno al sole, la “filosofia naturale” che gli valse l’accusa di praticare la magia.
Ripercorse le tappe salienti della vicenda di Giordano Bruno, dalla nascita a Nola all’ingresso nel convento napoletano di San Domenico Maggiore, dalla cattedra alla Sorbonne ai processi per eresia, fino al rogo del 17 febbraio 1600 a Campo dei Fiori a Roma.

Né le torture, né i processi, né il timore del rogo hanno portato il filosofo ad abiurare le proprie idee, convinto come era che “l’homo novus” potesse nascere solo da “libera scienza e libero pensiero… filosofia libera e libera filosofia…”. Il fuoco ha distrutto il corpo ma è rimasto «…quel neurone pensante che io chiamo anima…»: intensa l’interpretazione di Francesco Tammacco, affiancato da Federico Ancona, Pantaleo Annese e Maria Grazia Annesi.
Melodie e canti hanno accompagnato la declamazione di Francesco Tammacco, ora in italiano ora in latino, senza trascurare il napoletano, e la sua veemente performance mentre, con toga e cappello cardinalizio, ha snocciolato le accuse dell’Inquisizione contro il fiolosofo nolano ammaliando i numerosi spettatori che hanno assistito a uno spettacolo di altissimo livello culturale, su un tema sicuramente non semplice ma che hanno mostrato di apprezzare.
Suggestiva, poi, la simulazione del rogo.
L’ultimo appuntamento con l’edizione 2011 di “Nel grembo della grande madre. Estate al Pulo di Molfetta”, organizzata dall’associazione consortile Polje si terrà il prossimo 21 agosto, quando protagonista assoluto sarà il Pulo. I visitatori potranno discendere all’interno della dolina, accompagnati dalle guide dell’associazione consortile, ammirandola sotto la seducente luce della luna.
Informazioni
080.3359402 - 3460952098 - 3408807038
Vendita al botteghino del Pulo aperto un’ora prima dell’inizio delle visite
infoestatealpulo@libero.it
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Ho visto lo spettacolo al suo debutto e mi ha emozionato molto. I motivi sono molteplici ma tenterò di riassumerli in breve. Seguo molto il teatro e mi capita di girare spesso ma sono poche le occasioni di "restare coinvolta nella storia" al punto tale da viverla in prima persona e "ri-viverla" in qualità di testimone di un evento passato ma comunque attuale. Il Giordano Bruno del "Carro dei comici" racchiude esattamente questo: una narrazione storica rivisitata secondo il criterio della espressione sagace, della provocazione riflessiva, dell'informazione con connotazione morale. E' chiaro ed esplicito il riferimento ad una società passata in cui l'etica deontologica perpetrava vittime innocenti e colpevoli solo di aver detto la verità. Il fuoco narra della colpevolizzazione del dire la verità e della morte come via di espiazione della pena. Riflettendo su questi punti è possibile ritrovare tanti Giordano Bruno nel corso della storia laddove le istituzioni abbiano tacitamente imposto una volontà comune errata e ingiusta, facendola passare come unica modalità ragionevolmente possibile... Ogni giorno moriamo tutti un pò quando violentano i nostri figli e la legge quasi tutela gli stupratori, quando i giovani non trovano lavoro, quando Napoli è sommersa di immondiza e quando i presidenti del consiglio violano la legge continuamente e si fanno le leggi personali. E noi restiamo a guardare, silenziosi, perchè se lo denunciassimo le cose resterebbero uguali. Tanti Giordano Bruno hanno perso la vita perchè il logos avesse libera espressione e la funzione di cambiare la società per renderla migliore. Ciò che di increscioso c'è sta nel fatto che queste morti sono valse a poco, allora come oggi, a quanto pare. E allora non resta che ringraziare chi, con il potere della parola e della poesia, ancoraci prova a lottare, attraverso la sensibilizzazione etico-morale, ripercorrendo la storia. Grazie al Carro dei comici.

ECCELSA l'ambientazione; il Pulo, con il suo alfabeto di percezioni tattili e visive di profumi e sapori, esprime, per eccellenza, il bisogno di ordine e di dominio almeno sul micromondo. La potenza della terra, il suo autoerotismo sfrenato, la sua sfrontatezza vengono contenuti dalla paziente e sapiente opera di chi se ne prende cura. E' un luogo nel quale pensarsi simili agli immortali, esenti da pericoli e paure. Un luogo antico, delimitato con vegetazione e pareti rocciose, per escludere da esso il disordinato mondo; come nei paradisi dell'antica Persia, o come nel greco “paradeisòs” dove la recinzione non aveva soltanto uno scopo pratico, quello di difenderlo, ma delimitava l'antico “temenòs” greco, lo spazio sacro, il limite accettato. Il Pulo, quindi, trasformato da “topòs”, luogo fisico, a topòs della mente o ancora in “kepòs” interiore. Dentro questo perimetro concluso lo spettacolo; BELLISSIMO, emozionante a tratti ma sicuramente, per moltissimi, rivelatore perché ascoltando quei monologhi si ha la sensazione che c'era qualcuno che ti conosceva intimamente e che stava parlando direttamente con te. Termini come ERETICO FURORE, homo novus, anima, delineano messaggi radicali in quanto cambiano drasticamente il modo di vedere la società in cui viviamo così pregna di becera TOLLERANZA liberale. Ascoltando il “nolano” ci si rende conto di essere parte di una comunità molto più grande e cosmopolita che non si sente rappresentata se non da quelle parole e ciò provoca un senso di assoluto inebriamento. Gli eretici oggi sono appellati come DISSIDENTI. Eppure, il PROGRESSO è fatto dai Pazzi e Dissidenti (Cristo cos'era?) perché in essi si annida il futuro. Per Shaw, addirittura, Pazzi e Dissidenti erano sinonimi ( i saggi adeguano se stessi al mondo, i pazzi persistono nel tentativo di adeguare il mondo a se stessi, e quel che consegue è che il progresso è in mano ai pazzi). La rilettura del grande Giordano Bruno pone in essere la questione del ruolo dell'INTELLETTUALE nella nostra società che non deve essere il portavoce del pensiero ufficiale ma deve cercare la verità. Non deve pretendere di possederla , ma deve sempre cercarla contro tutto e tutti. Oggi, purtroppo, questa ricerca è diventata un'attività sovversiva , perché l'opinione pubblica non vuole vedere ciò che sta accadendo. La regola è: chi non aderisce all'IPNOSI collettiva è condannato all'infamia. Solo l'ARTE è in grado di interrompere questo stato refrattario, questo loop malefico. Bob DYLAN scriveva:” La musica che parlava a me era il rock'n'roll. Quando ho ascoltato per la prima volta Elvis Presley ho subito saputo che io non avrei lavorato per nessuno e che nessuno sarebbe stato il mio padrone. Ascoltare la sua voce per la prima volta fu come uscire dalla prigione. Non pensai di avere più opzioni o alternative. Il rock'n'roll mi mostrò quale fosse il mio futuro”… Il mio augurio e auspicio?...” Partono batteria e tastiere , tutto: tu senti un piccolo idiota brivido alla schiena, e quello che ti parte sotto il sedere è il rock”...se è vero che una rivoluzione senza un ballo è una rivoluzione che non vale la pena di fare...allora...buon ROCK a tutti!!!...P.S. un BRAVO' al Carro dei Comici; chi ama la propria terra ed è impastato con essa non si RASSEGNERA' mai…che si sappia!!!

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