L'Auser raddoppia, altra opportunità per gli anziani
“Le nostre sere d'estate le passavamo seduti laggiù, su quelle panchine, nella piazzetta; l'aria era calda e il tempo passava piacevolmente. Ma sapevamo che, con l'arrivo del freddo, avremmo dovuto rinunciare a quel ritrovo, così è iniziata la nostra storia”. Potrebbe sembrare l'incipit di un racconto; in realtà è il racconto di una simpatica signora di nome Elisa, che si è offerta di parlarci di una piccola avventura, conclusasi con la realizzazione di un circolo anziani, una specie di sede staccate dell'Auser, che ha recentemente festeggiato il decennale.
L'associazione, sita in via Paisiello, 9, inaugurata una decina di giorni fa, costituisce una filiale del già esistente Auser di piazza Paradiso; è perciò stata denominato “Auser 2 Levante”. Contrariamente a quanto di solito avviene, l'iniziativa è partita “dal basso”, da un gruppo di una decina di anziani che cercavano un posto dove riunirsi e trascorrere del tempo assieme. “È la prima volta che ci capita questo: una richiesta di collaborazione totalmente spontanea - spiega Annamaria Semitaio, presidente regionale del gruppo Auser, presente all'inaugurazione. È stato bello essere stati scelti da un gruppo di persone che ritiene di aver tanto offrire, in una società che invece non fa che creare forme di esclusione”.
Il circolo effettua attività di tipo culturale, ricreativo e turistico, con gite ed escursioni. “Ci capita di invitare spesso nelle nostre sedi medici ed esperti che possano fornire aiuti, informazioni o semplicemente aggiornamenti in fatto di salute; insomma tutto ciò che potrebbe garantire benessere e serenità ad un anziano”, commenta la presidente dell'Auser di Molfetta, Rosa Campanale.(nella foto al centro)
L'Auser si propone, inoltre, un discorso “intergenerazionale”, finalizzato ad una sensibilizzazione maggiore dei giovani mediante attività che possano coinvolgerli. Purtroppo a livello locale risulta difficile rendere i ragazzi partecipi di queste iniziative, poiché spesso il circolo è visto come luogo aperto e frequentato esclusivamente dai più grandi. Ma è sufficiente spostarsi in alcune realtà urbane più grandi (anche nel nostro stesso capoluogo) per osservare una maggiore partecipazione del mondo giovanile, sotto forma di volontariato svolto attraverso il canale scolastico o altro tipo di associazioni.
L'augurio che ci si propone è sicuramente quello di stimolare e incentivare, attraverso questo esempio, la realizzazione di altre strutture dello stesso tipo che, a dispetto di quanto l'opinione comune porta a considerare, sono pregne di vitalità e di voglia di fare, capaci di sfidare il dinamismo di molti giovani.
La senilità, come dimostrano queste persone arzille, sincere e piene di tanto affetto ed energia, non va considerata in modo negativo, anzi, non è nostalgia per quella giovinezza passata, ma un nuovo inizio da cui si può ancora imparare. Anche a divertirsi.
Carmela Campanale