L'assessore Roselli: attenzione agli anziani e ai più deboli
Dopo il suo nuovo incarico di assessore alla Socialità, Quindici ha rivolto a Luigi Roselli alcune domande per rendere meglio noti obbiettivi, problematiche e speranze dell'assessorato verso la nostra comunità, così complessa nel suo tessuto sociale. Analizzando il suo programma, quali sono i punti chiave che lo caratterizzano? «Sin da subito l'amministrazione comunale ha indicato, ovviamente tenendo conto delle attuali condizioni economiche della città, la necessità di non ridurre i servizi garantiti alle fasce più deboli. Alla presentazione del programma nella prima seduta del Consiglio comunale si è, infatti, garantito il mantenimento dei servizi già resi efficienti, accanto ad un continuo potenziamento degli altri. Attualmente è in atto una ricognizione di tutti i servizi presenti sul territorio, grazie ad alcuni incontri con le varie associazioni e cooperative territoriali, come il centro per minori nel centro storico, la cooperativa Gea, ed altri». Quali sono le prime iniziative svolte in questo mese? «Abbiamo cercato di dare un segnale a tutte le categorie. Per gli anziani, ad esempio, il settore socio-educativo in collaborazione con l'unità operativa di Protezione civile, con la Gea, Mtm, con l'A.s.l. di Bari, la Croce Rossa, ha predisposto, nell'ambito del progetto “Anziani mai più soli”, la prosecuzione di alcuni servizi: quello di consegna gratuita a domicilio di spesa, farmaci ed ausili sanitari, un servizio di accompagnamento presso strutture socio-sanitarie, uno spazio di consulenza medica presso il centro sociale Polivalente per anziani. Presenti anche spazi di carattere comunitario, idonei ad accogliere temporaneamente gli anziani a rischio, nel caso si verifichino condizioni di emergenza caldo, per i mesi di luglio ed agosto. Per quanto riguarda i soggetti diversamente abili, l'assessorato ha ritenuto giusto aderire all'iniziativa di finanziamento di soggiorni estivi e riabilitativi, in collaborazione con la Asl. Si è in attesa del numero di fruitori di questa iniziativa, per poter predisporre gli atti consequenziali. Una prima risposta immediata benché la ristrettezza dei tempi. Inoltre per i prossimi concerti il Comune ha riservato 300 posti per gli anziani. Altro progetto importante avviato con il Comune di Giovinazzo, e il dipartimento di dipendenze patologiche, quello nell'ambito della prevenzione del fenomeno delle dipendenze. Importante la sperimentazione di alcuni percorsi di sostegno e di cura alla famiglia, l'aumento del livello di autostima, e soprattutto l'offerta di uno spazio di confronto tra persone che vivono lo stesso problema. Inoltre il progetto prevede l'incontro di educatori di strada nei luoghi di ritrovo dei giovani, per attuare queste campagne di sensibilizzazione. In questo ultimo mese sono stati svolti anche due momenti di formazione, uno in collaborazione con il centro per famiglie “Liberi tutti”, rivolto a collaboratori sociali, genitori, volontari, insegnanti, inquadrati in una politica sociale in favore degli immigrati, degli emarginati, con seminari di cultura ed intercultura, laboratori di socializzazione e corsi di alfabetizzazione di secondo livello». Si prevedono altre iniziative per integrare gli immigrati nella realtà sociale molfettese? «Ci saranno in tal senso sicuramente delle iniziative proprio per consentire il totale inserimento nel tessuto socio-economico cittadino delle numerose famiglie di immigrati. C'è una mediatrice che si occupa di preparare le scuole in tal senso». Passiamo agli altri punti del programma. «Un'altra problematica che si dovrà sviluppare è la sensibilizzazione all'affido. È stato fatto in tal senso un incontro con le famiglie del centro “Liberi tutti”, a conclusione di un percorso di sensibilizzazione che ha coinvolto il terzo circolo didattico di Molfetta, i bambini delle scuole Zagami, San Giovanni Bosco, che attraverso degli elaborati grafici hanno saputo parlare dei bisogni e dei diritti dei bambini». Per quanto riguarda i più giovani, saranno promosse iniziative per renderli maggiormente attivi all'interno del nostro sistema sociale? «Già precedentemente il Consiglio comunale aveva istituito lo statuto per la costituzione del forum giovanile, che partirà in modo ufficiale a breve. Molfetta nell'ambito del piano locale giovani e stata ammessa alla sperimentazione di questo piano insieme ad altri 27 Comuni, ed è stato effettuato un primo incontro con le varie associazioni, che hanno fatto richiesta di entrare a far parte del forum. Questo si configurerà come un organo consultivo del piano locale. C'è poi la possibilità che alcuni ragazzi partecipino al “Campus giovani 2008” a Cagliari. Altro aspetto da sottolineare è l'adesione di Molfetta al progetto “Le città sane dei bambini”, per il quale si sta costituendo un gruppo di lavoro nelle scuole medie ed elementari. Ad aderire 25 Comuni, tra cui quelli di Milano, Torino, Padova, Bologna». Ci sono altri progetti in fase di formalizzazione? «In fase di formalizzazione l'atto di adesione al progetto di diffusione della cultura della donazione. Non solo la donazione d'organo, ma in particolare la donazione delle cellule staminali del cordone ombelicale. Da non trascurare la donazione di sangue, ed anche del latte materno, presso l'ospedale del “Di Venere” di Bari Carbonara. Tutto ovviamente con un continuo dialogo con le associazioni del territorio. Ultimo ma non meno importante il “Progetto Hospice”, una struttura di ricovero per i malati terminali, proposta dell'Arciconfraternita del Santissimo Sacramento, tesa a garantire cure a misura d'uomo. Questi, dunque, i primi obbiettivi, cercando di dare importanza a tutte le fasce d'utenza che meritano attenzione da parte dell'Assessorato ai servizi sociali».
Autore: Alessandra Lucivero