L'assessore Magarelli: vendere gli immobili pubblici e cacciare gli abusivi
Altri progetti: Telecamere contro le discariche abusive e fusione tra Asm e Multiservizi, sotto il controllo del Comune
Una delega vasta quella dell'assessore Mauro Magarelli, ma le idee sono chiare e il programma è già in via di attuazione. Assessore al patrimonio, alle partecipate (Asm e Multiservizi) alla protezione civile non è certo semplice fare fronte alle disparate situazioni collegate ai diversi incarichi ricevuti. Il patrimonio Il primo provvedimento in questo ambito, “consiste in una parziale alienazione dei beni pubblici, come già deciso nella precedente legislatura, per abbattere i costi di mantenimento di immobili spesso vecchi e che necessiterebbero di continui interventi manutentivi”. L'assessore a sostegno di tale decisione si giustifica dicendo che questa linea d'azione è conforme a quella di tutti gli altri enti come le Regioni e, soprattutto, lo Stato, obbligati a fare ciò a causa della crisi economica. Così, come già cominciato dall'amministrazione di Guglielmo Minervini, continuerà la vendita degli immobili nel centro storico; si procederà anche alla vendita delle case di edilizia popolare. I prezzi saranno più vantaggiosi di quelli di mercato e si darà la precedenza ai vecchi inquilini purché in regola con i pagamenti e non abusivi. Sempre nell'ambito del patrimonio ci si propone opera di inventariazione, “conoscere il patrimonio è fondamentale per regolare alcune situazioni illegali”. A tale fine si procederà o con una sanatoria o, se necessario, si farà anche ricorso alla forza, con l'intervento di carabinieri e polizia. Naturalmente, l'amministrazione vorrebbe evitare di arrivare a tale risoluzione. L'assessore consapevole che questa scelta è impopolare afferma “sappiamo che gli inquilini che non pagano, lo fanno per una questione di ristrettezza economica”, ma allo stesso tempo sostiene la necessità di una cesura col passato, di nuove regole. Ma ciò che è davvero necessario, più che la creazione di nuove norme, è il reale rispetto di queste. Protezione civile “In questi mesi, su direttiva della Prefettura, c'è stato l'adeguamento del piano di protezione civile”. Sono stati aggiunti nuovi rischi, tra i quali: gli incendi boschivi, nel nostro territorio si fa riferimento all'accidentale combustione di stoppie, e il rischio idrogeologico. Con questa terminologia si identifica anche l'emergenza neve che a dicembre ha colto la città impreparata, anche se l'assessore non è di questo parere. “Non possiamo considerare la protezione civile slegata dalla questione ambientale. A questo proposito il Comune procede periodicamente al raccoglimento di manufatti in amianto”. La soluzione, per far fronte alle discariche abusive disseminate per le campagne perché l'amianto è la punta dell'iceberg, dovrebbe essere affidata all'installazione di telecamere. Soluzione, questa, né troppo originale, né efficace, ma soprattutto dispendiosa e facilmente soggetta ad atti di vandalismo. Partecipate Difficile il rapporto con le aziende municipalizzate addirittura definito “spinoso”. Il nodo sta nelle cattive relazioni tra socio pubblico e privato e la difficoltà economica da parte del Comune a finanziare nuovi servizi. “Non escludo la fusione tra Asm e Multiservizi. Dovremo, comunque, studiare forme di rilancio delle aziende, una potrebbe essere quella del settore energetico, il più redditizio, forse”. Per l'ASM il punto di svolta è rappresentato dalla risoluzione della vicenda giudiziaria riguardante il sito di compostaggio. “Sono fiducioso che tutto si risolverà positivamente per il Comune di Molfetta, se così sarà, la gestione del bacino aprirà nuove possibilità di business per l'ASM”. Tale avvenimento segnerebbe un punto di svolta anche per la raccolta differenziata, che vedrebbe così potenziato il riciclaggio dell'organico nell'unico grosso sito del Consorzio Rifiuti Bari 1. Ma una struttura di questo genere richiede ingenti investimenti, addirittura di milioni di euro e il sentimento di timore per un'ennesima opera iniziata e mai finita è forte. Smentita, in ogni caso, l'intenzione di chiudere le partecipate.