BARI -“L’anima attesa”, la pellicola che verrà presentata in conferenza stampa mercoledì 13 marzo 2013, alle ore 11.30, nella Filiale di Banca Etica in via Ottavio Serena 30 a Bari. Interverranno il regista Edoardo Winspeare, gli attori Carlo Bruni e Nunzia Antonino, il consigliere nazionale di Pax Christi don Renato Sacco, Gemma D’Ambrosio componente dello staff di produzione esecutiva e Rosa Siciliano direttrice di “Mosaico di Pace” il mensile fondato da don Tonino Bello. “L’anima attesa” è stato patrocinato dalla Presidenza del Consiglio della Regione Puglia ed è sponsorizzato dai Comuni di Alezio e Giovinazzo, da Banca Etica, Farmalabor, Pastificio Granoro, C.A.T. Confcommercio Bari e BAT, e Quarta Caffè.
... “perché nasca un nuovo ordine di giustizia e di pace dobbiamo accendere, con quella della pietà, la lampada della politica, intesa come maniera esigente di vivere l’impegno umano e cristiano al servizio degli altri” (don Tonino Bello). Prendersi cura del territorio, del prossimo, del passato e del futuro. Per vivere in pace con gli altri e con se stessi. Un messaggio che vuol dire impegno e che lega strettamente la vita di ogni giorno ai valori predicati da don Tonino Bello, il vescovo di Molfetta scomparso nel 1993 e di cui quest’anno si ricordano vent’anni del suo “dies natalis”. Dal 19 marzo prossimo, quando verrà proiettato in anteprima nel corso del Bif&st - Bari International Film Festival, questo messaggio prenderà vita in una pellicola dedicata interamente al suo pensiero e alla sua opera. “L’anima attesa” è il titolo del mediometraggio diretto dal regista salentino Edoardo Winspeare ed interpretato da Carlo Bruni e Nunzia Antonino. E’ stato prodotto da Pax Christi Italia, il movimento cattolico internazionale per la pace di cui don Tonino Bello è stato presidente nazionale, e dal mensile “Mosaico di Pace”, in collaborazione con l’associazione Linea d’Onda. A produrre “L’anima attesa”, però, anche tutti i sostenitori di “Adotta un fotogramma per don Tonino”, la campagna secondo cui ciascuno può contribuire alla realizzazione dell’opera secondo le proprie possibilità economiche, divenendone così protagonista e “coproduttore”.