L’anfiteatro dedicato a don Tonino Bello, è ora una realtà nella zona industriale
Il Signore si serve di vecchie ciabatte per farne calzari di arcangeli, e usa vecchi stracci di cucina per farne tovaglie di altare. Sono le parole di Don Tonino Bello che campeggiano sulla parete dell’Anfiteatro a lui dedicato, inaugurato in via Antichi Pastifici, nella Zona PIP di Molfetta dal Cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Il monumento realizzato dall’Associazione imprenditori di Molfetta e dalle sapienti mani dell’artista Pasquale De Nichilo. L’opera realizzata sull’abside della piazza-teatro ha un duplice significato: la forma semicircolare rimanda all’idea di un abbraccio che circonda tutta la comunità molfettese, forma riprende i tratti del profilo di una nave, concetto che ricorda la nave di profughi albanesi, salpata nel 1991 a Bari, profughi la cui sorte positiva è stata merito di don Tonino Bello: promotore di pace. Nel ricordare la sua infanzia a Molfetta il cardinale Angelo Amato ha definito i molfettesi «grandi lavoratori: hanno sempre operato con dignità, per sostenere le proprie famiglie e per il valore della solidarietà civile ». E ha confessato il suo grande dispiacere per non aver mai conosciuto don Tonino Bello, «ma sono piacevolmente sorpreso dal fatto che il compianto vescovo della Diocesi abbia fatto breccia nei cuori, nelle menti e nelle azioni di voi molfettesi, proclamando e difendendo i principi di solidarietà e fratellanza. Questo anfiteatro a lui dedicato è e sarà un segno tangibile e concreto dell’opera sacerdotale e spirituale che ha messo in atto». Ha quindi omaggiato don Ambrogio Grittani, servo di Dio, oggi venerabile figura importante nella religiosità molfettese, e la città stessa di Molfetta, adagiata sul mare, elemento con cui è stato sempre in contatto per motivi personali e di studio. Il vescovo della Diocesi di Molfetta, mons. Domenico Cornacchia ha messo in evidenza l’invito personale rivolto al cardinale molfettese per questo evento che cade nel giorno che precede l’anniversario di compleanno di don Tonino Bello. «Ho incontrato più volte il Servo di Dio, nel 1983 ho, finanche, avuto l’onore di celebrare una delle sue ultime messe con lui, poco prima del giorno del suo compleanno! Uno dei regali più belli che Dio mi abbia fatto! Don Tonino Bello è stato l’emblema di fede ed umiltà, forza fisica ed ingegno, fratellanza e solidarietà della nostra comunità», ha concluso. Anche da mons. Vito Angiulli, vescovo di Ugento, la diocesi che comprende Alessano, città natale di don Tonino, sono state pronunciate parole di elogio verso Molfetta, a cui si sente legato affettivamente per motivi di studio e cooperazione evangelica insieme e soprattutto città in cui ha risieduto per ben 27 anni. Inoltre ha sottolineato l’opera positiva ed instancabile del Servo di Dio, con cui ha collaborato per un arco di tempo di 20 anni, in veste di educatore e parrocchiano nelle città di Molfetta, Ugento e Tricase: «Il sacerdote molfettese da sempre attento a sottolineare l’importanza del lavoro in ambito ecclesiastico e non, è stato una guida spirituale anche per i giovani con cui ha sempre intrattenuto rapporti in maniera costante, promulgando un’idea di apertura mentale che coinvolgeva tutti i credenti, di ogni fascia di età. Sono contento che questa piazza “aperta” a tutti sia la personificazione in concreto del suo pensiero evangelico». La cerimonia inaugurale è stata aperta da un momento musicale che ha visto protagonisti fra Francesco alla fisarmonica di don Tonino e il baritono Antonio Stragapede che hanno voluto omaggiare il pubblico con una litania religiosa in latino. Commosso il sindaco Tommaso Minervini: «Oggi stiamo trasmettendo quella rete di energie e valori che don Tonino Bello ha messo in atto per la comunità. L’anfiteatro dedicatogli è e sarà il segno perenne di quell’attenzione ai valori che don Tonino ha sempre sottolineato. Ricordo benissimo, qualche tempo dopo la morte del sindaco Carnicella, cosa mi disse don Tonino: “Ricorda Tommaso che tutte queste cose non siano da celebrare tra 100 anni, ma diventano prassi operativa vivente!”. Ho promesso di realizzare questa prassi, sto tenendo fede alla mia promessa!». In seguito, la presidente dell’Associazione Imprenditori, Maddalena Pisani, ha ringraziato le autorità religiose, civili e militari presenti, per aver preso parte a questa inaugurazione, ripercorrendo l’iter della costruzione della piazza: l’Associazione imprenditori Molfetta ha fatto sì che l’11 novembre fosse apposta la prima pietra di questa piazza, conclusasi pochi giorni fa grazie ai fondi e, soprattutto alle braccia degli imprenditori stessi. Il monumento per don Tonino Bello è una sintesi di due terre: Alessano, città che ha dato i natali a don Tonino bello, nel Salento e Molfetta, seconda casa di don Tonino Bello. E’ circondata da 12 ulivi, 12 come i 12 apostoli e la pianta d’ulivo che ricorda e il cui profumo rimanda alla Puglia, la nostra Puglia. Insieme all’Associazione degli imprenditori, hanno avuto un ruolo importante il Comitato don Tonino Bello, l’associazione “Casa” che ha dotato la piazza di una croce di ulivo, gli Scout dell’Agesci, il SER e l’Associazione “Molfettesi nel mondo” che hanno fabbricato il libretto in cui è stata riportata “La carezza di Dio”, la lettera a San Giuseppe scritta da don Tonino. Inoltre l’esplicazione tecnica della piazza- anfiteatro è stata fornita da Leo Pisani, uno dei due ingegneri progettisti, insieme a Onofrio Colasanto: “Ho visto una grande cooperazione tra operai imprenditori costante in tutto l’arco della giornata: dalla mattina alla sera. La mascotte della nostra impresa è stato il neoingegnere Gianluca Gadaleta che ha seguito da vicino tutta la messa in atto della piazza. La struttura è un mix tra il teatro romano ed una chiesa, dotata di una navata centrale, due laterali, un ambone ed un abside che ha visto l’utilizzo di 3 materiali: il cemento, pane quotidiano per gli operai edili; l’acciaio Corten (che si autoprotegge della corrosione) e il prodotto delle cave del Salento”. Significativa è stata la presenza di Trifone Bello, fratello di don Tonino, in rappresentanza dell’intera famiglia Bello, che ha ringraziato i presenti, le autorità ecclesiastiche e l’Associazione degli imprenditori per questo omaggio all’indimenticabile vescovo di Molfetta. In conclusione sono state consegnate ai sindaci e alle autorità intervenute civili e militari e alla famiglia Bello delle piccole sculture in acciaio, realizzate nella bottega di Pasquale De Nichilo, raffiguranti la croce di don Tonino. E’ stato anche realizzato un leggio (utilizzato durante l’evento) “per essere l’ala di riserva della Diocesi” donato al vescovo Cornacchia, che ha deciso di posizionarlo nella cappella dove don Tonino era solito ritirarsi nei suoi momenti di preghiera. Anche il sindaco Minervini ha voluto dare un riconoscimento agli imprenditori che hanno contribuito alla realizzazione dell’opera. © Riproduzione riservata
Autore: Marina Francesca Altomare