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L'analisi del voto del coordinatore UDC Molfetta Robert Amato
16 giugno 2013

MOLFETTA - Con il presente comunicato intendo fornire a nome dei partiti UDC e Popolari per Molfetta, la nostra analisi politica della recente campagna elettorale, competizione popolare che ha visto nominare alla carica di Sindaco la nostra concittadina Paola Natalicchio.

Tutta la nostra campagna elettorale, è stata improntata sull’evidenziare ai molfettesi la nostra voglia di partecipare, sull’esplicare la nostra passione civica e la nostra volontà di ascoltare la gente, le piazze, i problemi quotidiani, partendo dagli ultimi e dall’analisi delle necessità delle fasce sociali più deboli, oggi, dopo un’attenta riflessione, possiamo dire di esserci riusciti, ben duemila molfettesi, infatti, circa il 6% dell’elettorato, ci hanno dato fiducia ed hanno espresso, con forza, la volontà di essere rappresentati in consiglio comunale dai nostri candidati; approfitto, a tal proposito , per ringraziare gli oltre 890 molfettesi che mi hanno votato scegliendomi come loro rappresentante in consiglio comunale, pur ciò non avvenendo, a causa di meccanismi di calcolo dei seggi.
Ci siamo riusciti, senza accettare compromessi o scorciatoie politiche, facendo politica per passione,dando fiducia ai nostri giovani che hanno accettato di mettersi in gioco ed alle tante figure nuove candidatesi nelle nostre liste che hanno accettato la nostra sfida di andare soli, non ascoltando le sirene del centrodestra, quando, per scelta politica il centrosinistra ha rifiutato la nostra collaborazione, nonostante i 5 anni di opposizione fatti insieme in consiglio comunale; ci siamo riusciti, quando, abbiamo deciso di tenere la barra dritta (noi l’abbiamo tenuta per davvero!!!) e di proporre il nostro candidato al di fuori di entrambe le coalizioni.
Con il senno di poi, non possiamo che segnalare di essere stati, ancora una volta, determinanti, la nostra decisione di viaggiare da soli al primo turno, infatti, ha permesso alla signora Natalicchio di vincere al ballottaggio, ma, il nostro orgoglio deriva da altro, e cioè, dall’aver convinto duemila molfettesi sui nostri programmi elettorali e sulle nostre idee, e la forza elettorale che ne deriva, ci impone la responsabilità di proseguire nel nostro impegno civico; siamo consapevoli che la buona politica si può fare anche al di fuori delle sedi istituzionali.
La città ha deciso di cambiare, la netta vittoria di Paola Natalicchio è, a nostro parere, frutto di tante circostanze, l’ottima macchina organizzativa e comunicativa, la, quasi ineluttabile, voglia di cambiare, i tanti giovani candidati hanno fatto da contraltare al mancato rinnovamento del centrodestra, nelle liste sicuramente (abbiamo visto novità solo nella lista civica del candidato sindaco Camporeale), ma soprattutto, nel modo di far politica, politica fatta da pochi e per pochi, modalità di approccio politico che, ha prodotto scollamento con le piazze; la città ha, inoltre, votato “contro” i massimi rappresentanti del centro-destra dichiarando conclusa una fase, comunque, importante e di governo di questa città.
Nel ribadire i nostri complimenti al nuovo sindaco Paola Natalicchio, alla quale auguriamo un proficuo lavoro per la nostra collettività molfettese, comunichiamo la nostra intenzione di rafforzare la nostra macchina organizzativa, la nostra volontà di rilanciare le nostre proposte di costruzione di un movimento moderato a Molfetta, con, in cantiere, a brevissimo, la costruzione di un pool di professionisti (sia della società civile che di altri politici che vorranno sposare il nostro progetto) che, in maniera costruttiva, si confronteranno con la giunta comunale sui temi quotidiani e concreti dei molfettesi.
Abbiamo la responsabilità di rappresentare duemila molfettesi, intendiamo farlo partecipando.
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Eccomi di ritorno, scusate. Prima di riprendere il discorso non ancora terminato, vorrei che, quello che sto per dire e scrivere, è senza alcuna generalizzazione. Ogni riferimento è puramente casuale e senza polemica alcuna. Ritornando al primo post, converrebbe analizzare un dei tanti racconti storici veri o leggendari siano, per capire meglio tutto quello che può condizionare le possibilità del sapere e conoscenza umana. – Dio creò il cielo, le stelle, gli astri, la luce, il sole e il buio, la Terra, i fiumi e i mari, i monti, le foreste, gli animali tutti. Creò l'uomo, gli uomini, per abitare la Terra e renderli così i padroni di tutto quanto creato e, dette all'uomo la libertà di decidere del suo stesso destino non inculcandogli nessun concetto di esistenza per cui lo creò senza cervello subito all'inizio. Poi decise di mettere nelle teste degli uomini il “cervello”, quel cervello che sarebbe diventato in seguito, l'autore dello sviluppo e processi evolutivi della sua esistenza terrena, lasciando all'uomo la libertà di scegliere e programmare la sua esistenza, con l'impegno, la curiosità di conoscere sempre nuove vie, di formarsi una “cultura” responsabile, la possibilità di sbagliare e correggersi qualora ciò avvenisse, di ritornare sui propri passi e cambiare strada. LIBERO di agire e scegliere senza condizionamenti alcuni. Qui nacque l'inghippo, forse un errore di distrazione o stanchezza fisica e intellettuale. L'Onnipotente dette così ordine all'Arcangelo Gabriele di iniziare l'operazione di collocare i cervelli nelle teste delle sue creature. L'operazione ebbe inizio e andò avanti per molto tempo, quando Gabriele s'accorse che i cervelli stavano per finire , rivolgendosi al Creatore fece presente che il cervello non sarebbe bastato per la moltitudine di uomini ancora senza. Fu allora che l'Onnipotente capì che qualcosa non funzionava, qualcosa era andato di storto, così dette ordine di provare ad inserire nelle teste metà cervello e metà sterco d'animale. L'operazione così continuò ma non per molto. Il cervello terminò e gli uomini da rifornire erano ancora tanti. Fu allora che Gabriele vide il Signore mettersi la testa fra le mani esclamando: “Porca vacca zozza, che casino ora combino”! Cosa fare? A malincuore e con dolore Gabriele continuò a immettere nelle teste di tutti gli uomini rimasti – erano tanti – solo sterco, così come gli fu ordinato dal Signore, sino alla fine. Il resto poi è STORIA conosciuta o non conosciuta, creduta o non creduta, in fede e infedele…………… così va il MONDO!





E' roba da non credere! Ma il giovane coordinatore dell'UDC sa quel che "succede in casa"? Vediamo: parla delle preferenze al suo Partito e dice che ha conseguito circa duemila preferenze, per una percentuale di ...circa il 6% (in effetti, le preferneze sono 1927 cioé circa 2000 - arrotondati per eccesso; e fin quì va bene). Va un pò fuori giri quando poi si cimenta con gli arrotondamenti sulle percentuali conseguite. Caro amico, la matematica insegna che se i decimali sono < di 0,5, l'arrotondamento lo si fa al valore inferiore. Avendo voi conseguito un 5,26%, un arrotondamento ONESTO sarebbe stato (se proprio non 5,0%) almeno un 5,3%! (stiamo parlando di circa 280 voti). Infine la cosa che mi lascia più perplesso è l'affermazione che ..."hanno deciso di andare da soli, non ACCETTANDO LE SIRENE DEL C.D." .... Prima di tutto, non si capisce se ti riferisci al primo turno o al ballottaggio. Ma qualcuno ti ha informato che al ballottaggio si è parlato senza mezzi termini di accordi fatti dal tuo Partito con "le sirene del C.D.", per poter conseguire almeno il risuiltato minimo di avere un vostro Candidato a Palazzo di Città? Io non voglio discutere sulle scelte politiche e morali che ciscun partito autonomamente fa, però, caro giovane Amato, discuto, eccome se discuto, delle cose che vengono scritte che, sembrerebbero poco verosimili e dànno così un'impronta di retorica al comunicato. E' ovvio che se le voci di accordi pre-ballottaggio SONO DESTITUITE DI FONDAMENTO E IL VOSTRO PARTITO HA LASCIATO LIBERTA' DI SCELTA NEL PREFERIRE QUESTO O QUEL CANDIDATO, ti prego di smentire quanto si sente in giro (sai com'é: vox populi, vox dei!); io ne prenderò atto volentieri. Saluti ed auguri per una carriera paolitica brillante.





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