Isabella de Bari, candidata sindaco del centrodestra, rifiuta di rispondere alle domande di “Quindici”
Malgrado l’avversione dimostrata verso la nostra rivista da parte della candidata del centrodestra del sen. Antonio Azzollini, Isabella de Bari, noi, per dovere di cronaca e per dimostrare la nostra propensione al dialogo anche con chi si dimostra ostile, le avevamo offerto la disponibilità ad ospitare un’intervista su questo numero della rivista “Quindici”. Purtroppo, a conferma dell’intolleranza e della scarsa propensione al dialogo e al confronto, la De bari ha rifiutato. Una scelta che rispettiamo, ma che portiamo a conoscenza dell’opinione pubblica, in modo che possa costituire un ulteriore elemento di valutazione di chi dovrebbe candidarsi a rappresentare tutti i cittadini e non solo una parte. E’ l’unica candidata che ha rifiutato di farsi intervistare. La paura di una stampa non servile e considerata non amica, l’insofferenza alle critiche, rappresentano la cifra culturale e politica di chi è politicamente eterodiretto, come del resto è apparso evidente nei dibattiti televisivi ai quali la De Bari ha partecipato, non dimostrando la stessa capacità che le viene riconosciuta nella sua professione. La sua candidatura a sindaco di Molfetta appare, perciò, più una forzatura che una scelta convinta, soprattutto per la scarsa conoscenza dei problemi locali e per una insufficiente capacità politica di confrontarsi su un campo difficile come quello della comunicazione e dell’informazione. Un comportamento differente ha dimostrato il candidato sindaco del destra-centro e delle liste civiche Tommaso Minervini, anch’egli ostile a “Quindici”, il quale pur a denti stretti e in maniera nervosa, ha risposto ad alcune domande (potete leggere l’intervista in queste pagine), anche scomode che gli abbiamo sottoposto. Anche nel centrodestra locale, pur con i vari distinguo, e pur nella stessa logica esclusivista, si registrano comportamenti differenti a seconda della cultura e dell’apertura mentale dei protagonisti in campo.