Io giovane reporter di “Quindici” mi racconto ai ragazzi della scuola media
Tornare sui propri passi permette di capire quanta strada sia già stata percorsa, ma soprattutto quanta ce ne sia ancora da percorrere. È questa l’emozione che regalano i visi tanto vispi quanto curiosi come quelli dei ragazzi di seconda media dell’Istituto Comprensivo “Manzoni-Poli” di Molfetta che stanno partecipando ad un P.O.N. di giornalismo, formando la redazione del “Web News” della scuola. La scuola, il primo posto dove si impara la ricerca della verità, che è il compito più nobile del giornalista. La scuola, quell’ambiente che riesce ad instillare nei ragazzi quel seme che va solo notato per poi essere coltivato fino a germogliare. Come i semi non crescerebbero senza un concime, così le predisposizioni non crescerebbero senza l’impegno. Lo stesso che mi ha accompagnata, a partire dal P.O.N. di giornalismo che mi ha permesso di rivestire per la prima volta i panni di una “Poli’s reporter” fino alla massima di Hans Jonas “agisci in modo che le conseguenze della tua azione siano compatibili con la sopravvivenza di un’autentica vita umana sulla terra” con cui si è conclusa la mia esperienza al Liceo Classico “Leonardo Da Vinci” di Molfetta. Proprio facendo tesoro delle parole di Jonas, ho accettato volentieri di incontrare dei ragazzi che mi hanno fatto rivedere me stessa 7 anni fa. Nel dialogo con i giovanissimi reporter, ho avuto modo di fare un bilancio della mia vita, scolastica e non, per rendermi conto di quanto effettivamente tutto giri intorno alla parola opportunità. Alla fortuna di riceverle, all’intelligenza di capirle e all’intraprendenza di coglierle. Ma soprattutto di quanto le esperienze, se sostenute da un saldo bagaglio di formazione, siano determinanti a rendere uno studente un essere umano. Se non fosse stato per le molteplici esperienze vissute, e per le molteplici difficoltà e debolezze sorte nel corso di queste ultime, sarei stata impreparata nel rispondere a tutto ciò che i ragazzi della redazione della scuola media mi hanno chiesto. Dal semplice voler sapere come sia nata una passione, passando per le modalità con cui conciliare studio e hobby, sino a capire che ruolo giocano le relazioni umane nel percorso che si compie per raggiungere un obiettivo. Tanti semi di curiosità sono a dir poco commoventi, quanto le esclamazioni di meraviglia di chi guarda alle superiori come un futuro enigmatico, senza sapere quanto sia più immediato e scorrevole, forse anche troppo, di quanto si possa immaginare. Ma la lezione più grande che mi hanno fatto comprendere i giovani reporter risiede sicuramente nell’importanza di porre sempre delle domande. Delle domande agli altri, per ricevere delle risposte; delle domande alla vita per ricevere altra vita; delle domande a se stessi per crescere.