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Interviene anche Tommaso Minervini sulla questione del mercato ortofrutticolo
13 maggio 2006

MOLFETTA – 13.5.2006 Ha atteso ventiquattr'ore, Tommaso Minervini, prima di rispondere alla polemica scoppiata, nella giornata di ieri, sulla vicenda della tassa al mercato ortofrutticolo. E lo ha fatto per “rifuggire – come lui stesso ha detto – dalla strumentalità e dallo sciacallaggio che cominciano ad arrivare, puntualmente, a due settimane dal voto. Ma i molfettesi, specie gli agricoltori, non si lasceranno influenzare strumentalmente in questi ultimi giorni di furore elettorale. Quindi manterrò il mio stile e mi attengo ai fatti”. E così l'ex sindaco, su questo tema, rivendica i meriti della sua attività amministrativa che risalgono, addirittura, al suo impegno di assessore nella prima giunta guidata da Guglielmo Minervini: “Io ho voluto il mercato ortofrutticolo, finanziandolo, da assessore alle Finanze nel 1997, coraggiosamente con un mutuo comunale. Io ho aperto un contenzioso con la ditta e ho riparato gli errori commessi nella progettazione dei lavori per le strade interne e per il microclima, problemi di cui i funzionari dovrebbero occuparsi seriamente, invece di andare a caccia di farfalle. Se per l'ingresso dei produttori locali non si è pagato, sino ad oggi, neanche un centesimo è solo perché il sindaco Tommaso Minervini sospese l'entrata in vigore di quella tassa a seguito di un incontro coi rappresentanti di categoria che tutti costoro possono testimoniare”. “L'amministrazione da me presieduta – continua l'ex sindaco della città – ha mantenuto l'impegno con gli operatori di mercato per diminuire il costo che mensilmente pagano al Comune per i nuovi box, dimezzando l'imponibile delle aree scoperte, diminuendo la superficie delle aree coperte (si veda la delibera di Giunta n. 49 del febbraio 2006), recependo gli accordi fatti a dicembre e da me onorati sin dall'insediamento del nuovo mercato. I vari operatori ortofrutticolo sono uomini di verità e possono testimoniare tutto questo”. Ma Tommaso Minervini non rinuncia ad una stilettata velenosa: “Iniziare a far pagare a pochi giorni dal voto per poi sospendere sino alla settimana dopo il voto, è una pratica strumentale che appartiene ai tempi passati in cui gli elettori venivano trattati come indigeni da accattivarsi con specchietti ed amuleti”. Infine il candidato sindaco della Nuova Alleanza annuncia il suo impegno per i prossimi anni: “Qualunque provvedimento verrà preso in questi giorni di campagna elettorale sarà da me revocato, così come per gli altri provvedimenti. Manterrò fermo il mio impegno di questi 5 anni: nessuna tassa, nessun tributo è stato aumentato e così sarà per i prossimi 5 anni. Le strumentalità da campagna elettorale le lasciamo a chi, avendo paura dei risultati, agita le acque per pescare nel torbido. Sono i soliti vecchi metodi dei bei tempi che furono. Ora siamo diventati tutti più intelligenti e liberi”. Giu. Cal.
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