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“Interesse pubblico e interesse privato: nessuna differenza secondo l'amministrazione Minervini” duro attacco di Zanna e de Candia consiglieri di Rifondazione a Molfetta
Cala San Giacomo
06 agosto 2020

MOLFETTA – I consiglieri comunali di Rifondazione, Beppe Zanna e Paola de Candia tornano ad attaccare sul fronte dell’edilizia l’amministrazione comunale di Molfetta, guidata dal sindaco Tommaso Minervini: «Privati cittadini costruiranno 82 piccoli depositi per attività agricola e pesca nella zona costiera tra Torre Calderina e Cala S. Giacomo. Una zona dove è possibile intervenire solo per progetti che abbiano la caratteristica della pubblica utilità. Una pubblica utilità assolutamente indimostrata nonostante i sofismi della delibera comunale.
Impalpabile il nesso tra questi depositi e lo sviluppo di una fantomatica agricoltura sociale, nessun dato economico, nessuna cifra, una proposta i cui contorni sono assolutamente indefiniti.
L'unico incremento occupazionale rilevabile è quello di due unità del servizio civico!
Non è una barzelletta, è scritto nero su bianco nella relazione del settore territorio.
La contropartita per la città sarebbe la gestione di un parcheggio pubblico che ha la capienza di sole 55 auto, in una zona extraurbana, un po' poco per dare la patente di pubblica utilità a una iniziativa imprenditoriale in deroga al Piano regolatore.
Insomma, soltanto una marchetta elettorale in vista delle ormai prossime elezioni regionali.
La stessa logica di un altro provvedimento approvato nello scorso consiglio comunale per cui si modificano le norme tecniche di attuazione del Piano regolatore per le zone A/2 e B/1.
Per intenderci, le zone circostanti viale Pio XI, Corso Fornari, via S. Francesco D'Assisi.
Un via libera a interventi urbanistici che prima necessitavano di una piano pubblico, ora ne possono fare a meno senza alcun riguardo per l'omogeneità urbanistica delle zone.
È questo che forse intendeva il Sindaco Tommaso Minervini quando diceva di portare a termine il piano regolatore generale vigente: svuotarne il senso e il contenuto, riducendo il potere di indirizzo e di controllo dell'ente pubblico.
Ovviamente diranno che si tratta di politiche anticicliche per ridare fiato al comparto edilizio in difficoltà. Peccato che l'enorme numero di appartamenti sfitti e in vendita sia lì a testimoniare che la crisi del comparto è una crisi di domanda e non di offerta (ci sono gli immobili ma non chi li compra), perciò si avvantaggeranno della modifica delle norme tecniche di attuazione soltanto ristretti ceti tecnici e professionali.
Un altro pacchetto di voti acquisito dalla maggioranza di centro-sinistra-destra in nome e per conto di Saverio Tammacco, candidato alle regionali per il centrodestra e ormai padrone incontrastato dell'amministrazione comunale.
A questo stato di cose noi non ci arrendiamo, a Molfetta come in Puglia
».

Come sempre il mattone torna a dettare legge a Molfetta, anche per opere inutili e per case che resteranno vuote. A chi giova tutto questo?

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