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Incontro con Giacomo Pisani sul tema del lavoro giovedì a MolfettAttiva
04 luglio 2017
MOLFETTA
- How it works, come funziona, è il tema dell’incontro sul tema del lavoro all'epoca del precariato e delle partite Iva, che si terrà giovedì alle ore 19.30 su iniziativa di MolfettAttiva nella propria sede in via Enrico De Nicola 12 e che avrà per protagonista
Giacomo Pisani
(foto), giovane filosofo molfettese, autore del libro “Le ragioni del reddito di esistenza universale” e apprezzato collaboratore di “Quindici”. Si tratta di un seminario sul tema del lavoro, provando a rimettere al centro una discussione su un argomento che ha alla base delle ragioni di sistema, che si ripercuotono prepotentemente nelle particolarità dei territori locali. Una conversazione a cui contribuirà chi vorrà e potrà, sulla scorta delle proprie esperienze e conoscenze. Un modo per approcciare una sfida fondamentale della nostra epoca, un modo per restare connessi. E immaginare, attraverso soluzioni concrete, un mondo migliore.
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Sofia, l'educanda filosofa
08 Luglio 2017 alle ore 17:37:00
Viviamo in in una società in cui vige l'etica dei consumi e non del lavoro. Siamo diventati consumatori di emozioni, non di cose. La nostra società è diventata un paradiso di consigli e di pubblicità, come anche un terreno fertile per profeti, indovini, venditori ambulanti di pozioni magiche e distillatori di pietre filosofali. Ciò che stabilisce il valore del lavoro non è più la sua innata (perché dotata di una valenza etica) capacità di nobilitare l'uomo e di condurlo verso la strada del miglioramento e del completamento di sé, bensì la sua capacità di "generare un'esperienza piacevole". Da questo diverso punto di vista, lavori che non offrono una "gratificazione immediata" diventano semplicemente lavori "privi di valore". Per il momento è utile aggiungere che l'unico servizio ancora prestato dall'etica del lavoro alle nostre società è, un efficace pretesto per scaricare il senso di colpa di una società che abbandona all'inattività permanente larga parte dei suoi membri. E si lava le mani e la coscienza grazie al duplice artificio della condanna morale dei poveri e dell'assoluzione di tutti gli altri.
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Professor Occultis
06 Luglio 2017 alle ore 15:01:00
"Il lavoro diventa atto di promozione umana e interumana nella misura in cui ubbidisce a due condizioni: – saper armonizzare compressione e decompressione, ovvero attenzione, concentrazione, rigore, impegno comunitario e distensione, abbandono, pausa esistenziale, ozio come contemplazione, dissodamento del sé, lavoro interiore su se stessi; – saper ricondurre la dimensione lavorativa a quel centro unificatore che è la persona, intesa, per dirla con Mounier, come, vocazione, incarnazione, comunione, e, quindi, supplire con il vigore dell'anima alla fredda impersonalità dei marcatori aziendalistici : competitività, produttività, innovazioni, rendimenti. All'uomo economico, tutto individualismo e amor proprio, dobbiamo contrapporre davvero la persona, la cui attività lavorativa è finalizzata alla trasformazione del mondo come luogo da abitare, spazio da condividere e non come terra da usurare o in cui primeggiare, perché indebitamente si ritiene che arrivare secondi o aspettare l'altro equivalga ad una sconfitta, ad un naufragio biografico. (Società - Fabio Gabrielli)
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In Vino Veritas
06 Luglio 2017 alle ore 14:44:00
Presto non ci sarà nessuna divisione fra il lavoro e il tempo libero. Ogni cesso verrà dotato di unità interna, con computer, email e webcam, così nessuno sarà mai disconnesso o non contattabile. (Irvine Welsh)
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Jonathan Livingston - Volo Libero
04 Luglio 2017 alle ore 17:32:00
"Si possono distinguere gli uomini dagli animali per la coscienza, per la religione, per tutto quello che si vuole; ma essi cominciarono a distinguersi dagli animali allorché cominciarono a produrre i loro mezzi di sussistenza... Producendo questi gli uomini producono indirettamente la loro stessa vita materiale". L'uomo crea dunque la propria seconda natura attraverso il lavoro, cioè un rapporto attivo con la natura. La sua essenza non risiede nell'interiorità o nella coscienza, ma nell'esteriorità di lavoro e produzione come mediazione con la natura e costruzione di società. Il materialismo storico supera il progresso allegorico dell'Uomo nello Spirito oggettivo hegeliano e nella critica feuerbachiana dell'ideologia e della religione. Nel lavoro si realizza o la libertà dell'Uomo (dell'essenza umana di genere) o la sua alienazione sociale e politica. (K.M.)
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